Non voglio annoiarvi, quindi vi
ripropongo, qui a sinistra, i collegamenti
agli argomenti da me già trattati in
proposito.
Però ci tengo ad informarvi che due anni fa, esattamente il 27 luglio 2005, consegnai personalmente la seguente istanza al Sindaco Papi, sottoscritta da me quale primo firmatario e da altre novanta persone, abitanti del Borgo e del Corso xx settembre.
Rimase, naturalmente, lettera morta, nonostante la promessa che di lì a poco sarebbe entrato in vigore il nuovo piano per il traffico che avrebbe sicuramente ovviato a molti dei problemi da me sollevati.
Ecco la lettera del 27 luglio 2005
AL SIG. SINDACO
DEL COMUNE DI CAGLI
I sottoscritti concittadini domiciliati in unità immobiliari adiacenti al tratto iniziale di Corso xx settembre, compreso fra la Porta Lombarda ed il vicolo della Pioletta, nonché operatori commerciali e professionisti che esercitano la loro attività nella stessa area urbana
DEL COMUNE DI CAGLI
I sottoscritti concittadini domiciliati in unità immobiliari adiacenti al tratto iniziale di Corso xx settembre, compreso fra la Porta Lombarda ed il vicolo della Pioletta, nonché operatori commerciali e professionisti che esercitano la loro attività nella stessa area urbana
ESPONGONO
qualora fosse non nota a codesta Amministrazione Comunale, la situazione della viabilità nel tratto di strada sopra indicato:
il tratto iniziale di Corso xx settembre compreso fra la Porta Lombarda ed il vicolo della Pioletta non è sufficientemente largo da consentire un transito agevole per i pedoni in presenza di un traffico veicolare ad elevata densità qual è quello attuale:
1. i pedoni devono procedere in fila indiana, fatto questo che li induce a preferire percorsi alternativi, con grave danno per le attività commerciali, mentre i malcapitati che si trovano a dover percorrere questa strada per forza maggiore, sono costretti a spalmarsi ripetutamente contro i muri polverosi per evitare di essere investiti, col rischio poi di sentirsi strappata di mano la borsa della spesa o l’eventuale ombrello aperto;
2. nel tratto fra la Porta Lombarda e via dell’Ospedale, che sarebbe più largo del rimanente tratto che va fino al vicolo della Pioletta, ci sarebbero minori problemi di compresenza fra il traffico veicolare e quello pedonale, stante il divieto di sosta permanente in esso vigente; tuttavia il divieto di sosta viene puntualmente ignorato, con il tacito consenso degli organi di Polizia Municipale i quali, consapevoli dei problemi della sosta nel centro storico, sono indotti forse spontaneamente, forse su invito della stessa Amministrazione Comunale, a tollerare i continui abusi, a discapito però dei pedoni che sono costretti a defilarsi frettolosamente insinuandosi continuamente fra le macchine in sosta per consentire il continuo flusso di macchine che sale verso Piazza Matteotti;
3. come se non bastasse il danno arrecato dall’ingombro dei veicoli in sosta, va aggiunto che spesso i veicoli in movimento procedono imprudentemente (incredibile a dirsi) ad andatura sostenuta, con ulteriore aggravio della situazione dei pedoni; è pur vero che per uscire dalla porta di casa si deve prestare molta attenzione, ma vedere sfrecciare le vetture che sfiorano i portali delle nostre abitazioni non ci fa sentire in una botte di ferro;
4. in mancanza di rilevazioni strumentali non è possibile affermare che nella strada in questione ci sia una situazione di inquinamento allarmante, ma l’evidente presenza di polveri non è da valutare come un fatto trascurabile per cui sarebbero opportune delle rilevazioni al fine di prendere gli eventuali provvedimenti che si rendessero necessari per salvaguardare la salute dei cittadini;
5. la pavimentazione stradale non è adeguata al tipo di traffico presente in Corso xx settembre, dal momento che elementi del pavé si staccano in continuazione al passaggio delle vetture, schizzando perfino contro le vetrine e contro le gambe delle persone; inoltre il piano stradale non ha retto sotto il peso dei veicoli, per cui si sono formati due profondi solchi nelle strisce di strada su cui corrono le ruote, provocando un ulteriore disagio per i pedoni, oltre al danno estetico all’arredo urbano; inoltre il movimento del sottofondo stradale ha provocato ripetuti danni all’acquedotto sottostante.
Alla luce di quanto esposto i sottoscritti la
INVITANO
a considerare l’opportunità di prendere quanto prima i provvedimenti che riterrà più efficaci al fine di alleviare le condizioni di disagio sopra descritte, prodotte dall’attuale piano per il traffico nel centro urbano.
a considerare l’opportunità di prendere quanto prima i provvedimenti che riterrà più efficaci al fine di alleviare le condizioni di disagio sopra descritte, prodotte dall’attuale piano per il traffico nel centro urbano.
seguono una novantina di firme ...
Note aggiuntive consegnate al sig. Sindaco contestualmente alla lettera:
Destinazione d’uso del CorsoÈ noto a tutti quanto la Piazza di Cagli rappresenti il centro di aggregazione per eccellenza per la cittadinanza e per i forestieri.
È noto altresì quanto le vie di accesso alla Piazza rappresentino ed abbiano rappresentato anche in passato il nucleo della vita sociale ed economica della città.
Ma mentre le altre vie, via Leopardi, via Alessandri, via don G.Celli, per intendersi, hanno mantenuto nel tempo, anzi hanno migliorato (o stanno migliorando) la loro caratteristica di salotto buono della città, il Corso è stato pesantemente penalizzato dall’evoluzione del traffico che ha condizionato sensibilmente le abitudini dei cittadini.
Il Corso è diventato un collegamento rapido per il raggiungimento veloce della tanto ambita Piazza per chi proviene da via Flaminia nord.
O ancor peggio un attraversamento rapido della città per chi, provenendo sempre da quella direzione, vuole raggiungere monte Petrano o Pianello o talvolta addirittura Cantiano, con toccata e fuga nella solita Piazza.
Inoltre, sempre il Corso, costituisce, per gli utenti della piazza e dintorni, il parcheggio per lunghe soste, talvolta anche giornaliere, nonostante il divieto permanente vigente.
Sarebbe invece opportuno restituire al Corso la funzione di appendice del centro vitale ed economico principale della città, nonché di collegamento pedonale, agevole per quanto possibile, magari non esclusivo, alla struttura di S. Emidio nonché ai parcheggi presenti e da realizzare nella zona immediatamente adiacente al lato nord della città.
Pedoni
È stata descritta nell’esposto al sig. Sindaco la difficoltà con cui i pedoni sono costretti a transitare per il Corso.
Desidero aggiungere la descrizione del disagio di chi si accinge a salire a piedi verso il centro della città percorrendo il viale di Porta Lombarda, quello che dalla stazione di servizio Esso conduce al Corso:
sulla sinistra per chi sale c’è la cunetta di scolo delle acque piovane pressoché impraticabile;
sulla destra c’è la fila delle macchine in sosta ed al di là di queste il marciapiedi, questo però impraticabile a causa di due o tre dislivelli di 70-80 cm. che ne interrompono la percorribilità; non si conosce il motivo di tale intervento, fatto sta che il marciapiedi non è percorribile, non è utilizzabile per la sosta delle auto e non è neppure curato come spazio verde, è lì, e basta;
quindi i pedoni devono arrancare lungo la rimanente corsia della carreggiata facendo attenzione ai veicoli che provengono da dietro a velocità sostenuta per affrontare più agevolmente la ripida salita senza scalare le marce.
Non sarebbe allora opportuno intervenire in quest’area per incrementare i posti per la sosta delle auto e per realizzare un piccolo marciapiedi per i pedoni ?
Velocità dei veicoli
Se le macchine devono transitare per il Corso è imperativa la necessità di adottare ogni mezzo possibile per ridurne la velocità: eventuali veicoli devono assolutamente utilizzare il Corso procedendo a passo d’uomo nella consapevolezza della convivenza con i pedoni ai quali va dato il diritto di precedenza.
Solo così sarà possibile continuare a consentire la presenza dei veicoli senza togliere ai pedoni il piacere di aggirarsi per le vie del nostro centro storico.
Destinazione d’uso del CorsoÈ noto a tutti quanto la Piazza di Cagli rappresenti il centro di aggregazione per eccellenza per la cittadinanza e per i forestieri.
È noto altresì quanto le vie di accesso alla Piazza rappresentino ed abbiano rappresentato anche in passato il nucleo della vita sociale ed economica della città.
Ma mentre le altre vie, via Leopardi, via Alessandri, via don G.Celli, per intendersi, hanno mantenuto nel tempo, anzi hanno migliorato (o stanno migliorando) la loro caratteristica di salotto buono della città, il Corso è stato pesantemente penalizzato dall’evoluzione del traffico che ha condizionato sensibilmente le abitudini dei cittadini.
Il Corso è diventato un collegamento rapido per il raggiungimento veloce della tanto ambita Piazza per chi proviene da via Flaminia nord.
O ancor peggio un attraversamento rapido della città per chi, provenendo sempre da quella direzione, vuole raggiungere monte Petrano o Pianello o talvolta addirittura Cantiano, con toccata e fuga nella solita Piazza.
Inoltre, sempre il Corso, costituisce, per gli utenti della piazza e dintorni, il parcheggio per lunghe soste, talvolta anche giornaliere, nonostante il divieto permanente vigente.
Sarebbe invece opportuno restituire al Corso la funzione di appendice del centro vitale ed economico principale della città, nonché di collegamento pedonale, agevole per quanto possibile, magari non esclusivo, alla struttura di S. Emidio nonché ai parcheggi presenti e da realizzare nella zona immediatamente adiacente al lato nord della città.
Pedoni
È stata descritta nell’esposto al sig. Sindaco la difficoltà con cui i pedoni sono costretti a transitare per il Corso.
Desidero aggiungere la descrizione del disagio di chi si accinge a salire a piedi verso il centro della città percorrendo il viale di Porta Lombarda, quello che dalla stazione di servizio Esso conduce al Corso:
sulla sinistra per chi sale c’è la cunetta di scolo delle acque piovane pressoché impraticabile;
sulla destra c’è la fila delle macchine in sosta ed al di là di queste il marciapiedi, questo però impraticabile a causa di due o tre dislivelli di 70-80 cm. che ne interrompono la percorribilità; non si conosce il motivo di tale intervento, fatto sta che il marciapiedi non è percorribile, non è utilizzabile per la sosta delle auto e non è neppure curato come spazio verde, è lì, e basta;
quindi i pedoni devono arrancare lungo la rimanente corsia della carreggiata facendo attenzione ai veicoli che provengono da dietro a velocità sostenuta per affrontare più agevolmente la ripida salita senza scalare le marce.
Non sarebbe allora opportuno intervenire in quest’area per incrementare i posti per la sosta delle auto e per realizzare un piccolo marciapiedi per i pedoni ?
Velocità dei veicoli
Se le macchine devono transitare per il Corso è imperativa la necessità di adottare ogni mezzo possibile per ridurne la velocità: eventuali veicoli devono assolutamente utilizzare il Corso procedendo a passo d’uomo nella consapevolezza della convivenza con i pedoni ai quali va dato il diritto di precedenza.
Solo così sarà possibile continuare a consentire la presenza dei veicoli senza togliere ai pedoni il piacere di aggirarsi per le vie del nostro centro storico.
Intensità del traffico
Per di più sarebbe anche opportuno prevedere, almeno in certi periodi dell’anno con maggiore intensità di traffico, l’individuazione di Z.T.L. (zone a traffico limitato ai soli veicoli autorizzati) e la chiusura totale del traffico veicolare in certe ore della giornata anche per il Corso come già si sta facendo in altre vie.
Come non sarebbe male interdire l’accesso alle strette vie di Cagli ai veicoli di grossa taglia come furgoni, pulmini, fuori strada e simili, salvo autorizzarli per evidenti motivi di utilità.
Sosta
La necessità di disporre degli spazi per la sosta nel centro storico è originata da diverse esigenze, da quelle private dei residenti che non disponendo di garage hanno la necessità di parcheggiare non troppo lontano da casa, a quelle commerciali degli esercenti che hanno bisogno di aree per la sosta dei clienti e dei fornitori, a quelle sociali di chi deve accedere agli uffici pubblici, alle strutture sanitarie, ai luoghi di culto, a quelle turistiche che vogliono aree di sosta di facile reperibilità e non lontane dalle strutture architettoniche, artistiche, residenziali ecc. che rappresentano motivo di richiamo per i turisti.
Non è un problema di facile soluzione, e forse è impossibile accontentare tutti, ma così non va: si devono definire le priorità, individuando le soluzioni possibili, attuandole con la massima tempestività e soprattutto con la massima intolleranza verso i trasgressori.
Comunque le eventuali iniziative rivolte a ridurre l’intensità del traffico conterrebbero già dei buoni risultati anche sul fronte del problema della carenza delle aree di sosta.
Certamente appare evidente che se i veicoli presenti sono molti e le aree di sosta scarseggiano non è una buona soluzione quella di avere tanti divieti di sosta e non farli rispettare.
Mentre sarebbe più coerente forse individuare le sia pur poche aree di sosta possibili e fare in modo che non vengano “privatizzate” da nessuno con soste permanenti, regolamentandone l’uso con soste ad orario, a pagamento o quant’altro sotto lo stretto controllo di apposito personale.
Per di più sarebbe anche opportuno prevedere, almeno in certi periodi dell’anno con maggiore intensità di traffico, l’individuazione di Z.T.L. (zone a traffico limitato ai soli veicoli autorizzati) e la chiusura totale del traffico veicolare in certe ore della giornata anche per il Corso come già si sta facendo in altre vie.
Come non sarebbe male interdire l’accesso alle strette vie di Cagli ai veicoli di grossa taglia come furgoni, pulmini, fuori strada e simili, salvo autorizzarli per evidenti motivi di utilità.
Sosta
La necessità di disporre degli spazi per la sosta nel centro storico è originata da diverse esigenze, da quelle private dei residenti che non disponendo di garage hanno la necessità di parcheggiare non troppo lontano da casa, a quelle commerciali degli esercenti che hanno bisogno di aree per la sosta dei clienti e dei fornitori, a quelle sociali di chi deve accedere agli uffici pubblici, alle strutture sanitarie, ai luoghi di culto, a quelle turistiche che vogliono aree di sosta di facile reperibilità e non lontane dalle strutture architettoniche, artistiche, residenziali ecc. che rappresentano motivo di richiamo per i turisti.
Non è un problema di facile soluzione, e forse è impossibile accontentare tutti, ma così non va: si devono definire le priorità, individuando le soluzioni possibili, attuandole con la massima tempestività e soprattutto con la massima intolleranza verso i trasgressori.
Comunque le eventuali iniziative rivolte a ridurre l’intensità del traffico conterrebbero già dei buoni risultati anche sul fronte del problema della carenza delle aree di sosta.
Certamente appare evidente che se i veicoli presenti sono molti e le aree di sosta scarseggiano non è una buona soluzione quella di avere tanti divieti di sosta e non farli rispettare.
Mentre sarebbe più coerente forse individuare le sia pur poche aree di sosta possibili e fare in modo che non vengano “privatizzate” da nessuno con soste permanenti, regolamentandone l’uso con soste ad orario, a pagamento o quant’altro sotto lo stretto controllo di apposito personale.
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