Nuove promesse sulla Sanità Regionale.

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Cambio di passo o vuota propaganda?

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San Leo. Un toponimo da recuperare.

MOSTRA A PALAZZO BERARDI MOCHI-ZAMPEROLI

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INNO AL TARTUFO. Cagli 23 e 24 novembre 2019

RADUNO ANA A CAGLI

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MOSTRE D'ARTE

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Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli - Dal 2 al 24 settembre 2017

lunedì 31 marzo 2008

LA PRIMAVERA DEI POETI EVENTO DI CULTURA “ESCLUSIVA”?

Ecco come un nostro concittadino ha voluto commentare l’incontro culturale con la poesia realizzato sabato scorso al Teatro Comunale:Mi sono un pò risentito per ciò che ha offerto al pubblico, la serata inaugurale della PRIMAVERA DEI POETI. Gli autori delle poesie presenti in sala non meritavano un trattamento simile. Con tutto il rispetto per la associazione che ha curato l'organizzazione, mi sento in dovere di evidenziare che:

SE LA SERATA RIVESTE CARATTERE PUBBLICO,
È PROPRIO DEL PUBBLICO CHE BISOGNA AVER RISPETTO NEL PROPORSI.

Nel momento in cui si sale su un palcoscenico di un teatro, si deve riflettere sulla opportunità o meno di offrire un programma che soddisfa soltanto le proprie esigenze.
Non si deve subordinare alle proprie esigenze l'uso di autori che esigono che la loro dignità venga tutelata.
La poesia, a mio modo di vedere, non va assolutamente interpretata dal punto di vista attoriale, ma molto semplicemente va letta bene. Per "letta bene" si intende: un uso corretto delle regole grammaticali e di sintassi, l'uso delle pause brevi o lunghe come l'autore vuole che vengano fatte, senza inflessioni dialettali, senza trasmettere "patos" che l'autore potrebbe non aver sentito in quel verso.
Perciò, soprattutto quando si vanno a finanziare progetti "culturali" con soldi pubblici, quindi con i nostri soldi, (comuni-provincia-regione-stato), sarebbe bene che la ricerca del consenso di parte venisse meno e si valutassero con coscienza se davvero i messaggi trasmessi siano avulsi da un ben preciso interesse privato, sebbene in buona fede. Riascolteremo, speriamo, i versi degli autori, in occasioni più consone al rispetto per il loro valore etico e letterario.
Basta di far passare per Cultura, la “Cultura Esclusiva” dell'AUTOREFERENZIALITA'. Cultura Esclusiva: un sostantivo e un aggettivo, con cui si può riassumere il concetto di cultura che da qualche tempo viene propinato anche a Cagli, non certo ai muri delle case, che loro le diverse pennellate di cultura ce l’hanno, una su l’altra, a strati, spalmate sulle facciate dalla storia, ma ai cittadini che ormai sono abbondantemente “pennellati”con uno strato di cultura sempre dello stesso colore, la cui intensità sbiadisce quasi subito e non lascia nessuna brillantezza, nessuna vivacità. Ciò sta nel fatto che la mano che muove il pennello riceve impulso sempre e soltanto dallo stesso cervello, un cervello che se pure preparato, aggiornato, confeziona immancabilmente sempre lo stesso target; si è molto attenti a che il pennello di cui sopra, non venga manovrato da una mano che riceve impulsi da un cervello diverso. Sono proprio le emozioni e il rapporto intimo con il territorio e con la città che non ricevono imput diversi, si vuole mantenere tutto allo stesso livello, tutto e tutti incappucciati dalla lenta ed uguale cappa culturale, evitando accuratamente che questa possa essere sollevata per fare sentire alla faccia, un’ aria nuova o quantomeno diversa. Si tratta, quindi, di un perfetto e perverso sistema che rallenta i ritmi, che propina la illusione di assaporare il lento piacere dei luoghi e l’illusione di sentirsi adagiati in una riflessiva meditazione. E’ questo un perfetto e perverso sistema per gestire il potere, affinché rimanga antico, vecchio e uguale, il sapore delle emozioni. Ci si può soltanto volgere indietro, ma rimane questa un’azione molto sterile se non provoca e sviluppa un sentimento critico tale da far nascere la voglia di migliorare il futuro.
Continuiamo, perciò, ad esaltare il lento sollevarsi del fumo, piacevole sensazione per il classico fumatore di pipa, ma che la nuvola si sollevi, una buona volta, al di sopra delle teste di chi guarda, affinché non ci si debba sempre volgere indietro e udire soltanto la miseria che piange, come disse il grande Petrolini:

Bello è d'intorno il rapido cadere delle morte energie, che non han fine.
Bello è nel cuore il lento soggiacere delle passioni, mentre imbianca il crine.
E qualcosa s'en va, senza che mai faccia ritorno al vivere fatale.
Volgiti indietro, e la miseria udrai, la miseria che piange, in sulle scale.


Giannicola De Sanctis

Giannicola De Sanctis è nato e vive a Cagli. Da ragazzo ha amore per il teatro comico e la musica.
Il suo lavoro diventa quello del bancario, avendo conseguito il diploma di ragioniere. Continua però a coltivare la sua passione per il palcoscenico. Ha partecipato a numerosi Laboratori di teatro e mimo. Ha curato la regia e l’allestimento di spettacoli di gruppi locali, ha partecipato come interprete in diverse rappresentazioni di commedie d’autore (Feydeau, Campanile, Dario Fo, Salemme). Si è reso promotore, assieme ad altri appassionati, della nascita di una Compagnia teatrale cagliese, La Pioletta, che tutt’ora opera a Cagli, partecipando a diversi progetti tra cui Festival Beckett nel 2007 e Cagli Festival Gaber nel Febbraio 2008.



sabato 29 marzo 2008

LA PRIMAVERA DEI POETI AL TEATRO COMUNALE

Questa sera alle ore 21 al Teatro Comunale



Inaugurazione ufficiale del festival
"La Primavera dei Poeti"
condotta dalla poetessa Ninel Donini
Saranno presenti Laurent Leon, poeta e Direttore Artistico della Primavera dei Poeti in Italia, Franca Mancinelli e Massimo Gezzi e tanti altri poeti che leggeranno le loro composizioni. L’Intrattenimento con musica tradizionale dell’America latina e tango argentino, sarà eseguito da Zulma Liliana Jaime (flauto), Katia Bovo (arpa) e da Alessandro Buccioletti (chitarra acustica).
ingresso gratuito
Con il patrocinio di:
Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino, Comune di Cagli, Comune di Pergola, Comune di Serra S. Abbondio, Comune di Frontone, Comunità Montana del Catria e Cesano, Comunità Montana del Catria e Nerone
Con la collaborazione di:
Associazione Alem Eventi - Associazione Animapopuli - Associazione Castrum Montis Roli - Associazione Cristalli Nella Nebbia - Associazione Gli Ammutinati - Associazione Les Droles - Centro Escursioni Monte Catria - Centro Servizi Volontariato - Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO - Fano International Film Festival - Gruppo Astrofili Pesarese - Gruppo Speleologico Urbinate - I Poeti dell’Eremo - Istituto Comprensivo Binotti di Pergola - Mediateca delle Marche - Monastero di Fonte Avellana -Ninovisione Edizione 2008 - Pro Loco di Serra S. Abbondio - Pro Loco di Frontone - Pro loco di Pergola - Teatro dello Spiazzo -
Aldo Loris Cucchiarini
Andreina De Tomassi
Ninel Donini
Laurent Leon
Franca Mancinelli
Fabiana Marchetti
Vito Panico
Tutti i poeti e gli artisti presenti nel cartellone
E la collaborazione di:
Natura, Savim Costruzioni, Caglinfissi, Edilcasa, B.S. di Brunetti Silvano, Centro dell’Isolante, Damastini Gomme, Mediateca delle Marche, La Macina Ambiente, Libreria del Teatro, Disco Bar I due Pini, Ristorante Taverna della Rocca, Ristorante Pizzeria Ostaria del Borgo, Ristorante Pizzeria Il Gatto e la Volpe, Cantina Massaioli

lunedì 17 marzo 2008

AL MAGGIORE FRANCESCA CATULLO, NUOVO COMANDANTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE, VIVERE A CAGLI AUGURA BUON LAVORO



Martedì 18 marzo, proveniente da Pesaro, il Maggiore Francesca Catullo verrà a Cagli per affiancare, per qualche giorno, il nostro amatissimo Alfio Roselli, che lascia il servizio a fine mese.
La giovane signora assumerà quindi il comando del locale Corpo di Polizia Municipale. È laureata in Sociologia, ha due master: uno in Economia, l’altro - recente - all’Università di Urbino, sulle Politiche Integrate di Sicurezza. Ha già ricoperto vari incarichi di responsabilità presso il Corpo di Polizia Municipale di Pesaro.
Avrebbe detto, in una intervista a Giovanni Bartoli:“La prevenzione andrà di pari passo con la repressione, sarò attenta alle parti più deboli della società e allo stesso tempo alla sicurezza dei cittadini”. Speriamo.
Inizia quindi con la Settimana di Passione l’attività del nuovo "Chèp' guardia", come si diceva ai tempi d’ Galinc’. Alfio diceva che per lui la Settimana di Passione durava tutto l’anno, per questo è andato in pensione.
Ma proviamo ad esaminare quali saranno i problemi più grossi per Franc…, pardon, per il Maggiore Catullo: innanzi tutto riuscire a conciliare il rapporto confidenziale che l’ambiente provinciale porta ad intrattenere più o meno con tutti, con la necessità di conservare quella giusta autorevolezza che non deve mancare nel momento delle decisioni irrevocabili. Poi imparare a convivere con le cattive abitudini, a meno che non decida di sradicarle. In bocca al lupo Comandante.

sabato 15 marzo 2008

RIVIVE A URBINO LA BIBLIOTECA DEL DUCA



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Urb. lat. 9 - Salterio in ebraico, greco e latino fatto a Firenze su commissione di Federico di Montefeltro nel 1473
Urb. lat. 336 - Libanio, Epistolae tradotte in latino da Francesco Zambeccari. Ornamentazione molto ricca eseguita a Urbino dal miniatore ferrarese Franco de' Russi
Ieri, 14 marzo, presso la Galleria Nazionale delle Marche è stata presentata la raffinatissima mostra dedicata alla Biblioteca di Federico da Montefeltro che, allestita dal 15 marzo al 27 luglio 2008, permetterà al grande pubblico di conoscere nei suoi tratti essenziali e spettacolari la collezione libraria di Federico di Montefeltro: “Ornatissimi codici”, come si legge nel titolo, ovvero capolavori miniati la cui visione è altrimenti riservata ai soli studiosi.

Oltre alla Soprintendente per il Patrimonio Artistico e Etnoantropologico delle Marche, Lorenza Mochi Onori, curatrice della mostra con Claudia Caldari e Marcella Peruzzi, sono intervenuti anche l’Assessore alla Cultura della Regione Marche, Luigi Minardi, ed il Rettore dell’Università degli Studi di Urbino, Giovanni Bogliolo.

La Dottoressa Lorenza Mochi Onori ha voluto sottolineare, tra l’altro, quanto la Biblioteca del Duca sia stata curata dal nostro illustre concittadino Luigi Michelini Tocci nel corso della sua lunga attività presso la Biblioteca Apostolica Vaticana.
Realizzato proprio da Luigi Michelini Tocci è peraltro il facsimile di un minuscolo taccuino di Francesco di Giorgio Martini, che raccoglie una interessantissima raccolta di disegni tecnici e di macchine militari, esposto anch’esso fra i codici della mostra.

Sabato primo dicembre era già stato presentato al pubblico il progetto di spettacolarizzazione della Galleria nazionale delle Marche con le multiproiezioni e multivisioni realizzate dal nostro concittadino Paolo Buroni, famoso multivision designer che ha firmato in tutto il mondo grandiosi “affreschi elettronici” . Musica e immagini si erano fuse in un’evocazione che aveva trascinato gli spettatori nello spirito del tempo: il rinascimento. L’età in cui il Palazzo era il cuore del potere del Duca, signore di tutto il Montefeltro e amante delle belle arti. Davanti agli occhi degli spettatori erano scorse immagini di Raffaello e delle sue opere, del duca Federico, dei più bei quadri dipinti in Italia in quel periodo. Per gli allestimenti di questi sistemi interattivi la Sovrintendenza ha scelto quattro sale: dell’Accoglienza, dei Banchetti, degli Affreschi e della Biblioteca.
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Proprio la Biblioteca è l'esempio più bello di come si possa valorizzare un palazzo storico: Era una delle più belle del Rinascimento, poi è stata spogliata e trasportata in blocco nella biblioteca Vaticana.
Ora è tornata (virtualmente) a Urbino, e da quattro mura spoglie, la biblioteca si è ripopolata grazie alle video-proiezioni. Si possono consultare alcuni dei volumi più belli e sfogliarli con il semplice movimento delle braccia come nei film di fantascienza. Ogni singolo volume è consultabile pagina per pagina e riprodotto visivamente, nell’esatta posizione in cui li vedeva Federico.

La mostra illustra la personalità di Federico come principe umanista, committente di manoscritti e ispiratore di una collezione libraria celebrata come una delle più grandiose del Quattrocento e di tutta la cultura occidentale.
Testi sacri, Padri della Chiesa, letteratura classica, opere umanistiche e tecnico-scientifiche componevano la collezione e sono presenti in mostra. Tutti gli esemplari esposti sono riccamente miniati, sovente con dipinti a piena pagina. Si evidenzia l'apporto dei principali miniaturisti e copisti che hanno lavorato per Federico: quelli di ambito fiorentino, con alcuni splendidi esemplari usciti dalla Bottega di Vespasiano da Bisticci, quelli provenienti da Ferrara e gli urbinati (il cui scriptorium ha iniziato a delinearsi soltanto di recente grazie a nuove attribuzioni esposte in mostra e descritte nel catalogo). Sono presentate opere di miniaturisti come Franco dei Russi, Bartolomeo della Gatta, Francesco Rosselli e Francesco del Chierico, personalità di spicco in un genere attualmente meno noto al grande pubblico, ma di altissima suggestione per qualsiasi visitatore. Sono esposti 15 manoscritti vaticani, un codice della collezione del Duomo di Urbino, e altri manoscritti miniati provenienti da prestigiose biblioteche.

A fianco dei libri originali si possono sfogliare perfetti facsimili dei manoscritti urbinati. A corredo sono esposti anche bassorilievi, che richiamano le decorazioni di alcuni miniatori, con ritratti di Federico di Montefeltro, di sua moglie Battista Sforza, del principale collaboratore Ottaviano Ubaldini.

La particolarità della mostra è inoltre quella di fare entrare virtualmente il visitatore nella realtà della Biblioteca. Una multiproiezione e multivisione virtuale in tre dimensioni realizzata da Paolo Buroni (famoso multivision designer) con l'assessorato alla Cultura della Regione Marche, consente di interagire attraverso una “spettacolarizzazione” della Biblioteca. Il visitatore può qui virtualmente afferrare e sfogliare i libri digitali, grazie a un gioco di sensori e telecamere.

Alcune postazioni informatiche consentono inoltre di immergersi in una originale realizzazione digitale curata da Marcella Peruzzi: un DVD, coedito dalla Soprintendenza e dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, con la ricostruzione virtuale della biblioteca di Federico di Montefeltro esattamente come era pochi anni dopo la sua morte, nel 1487. Nel DVD, la sala situata all'ingresso del Palazzo Ducale di Urbino, decorata con il magnifico soffitto raffigurante l'aquila feltresca e i cherubini, è stata ricostruita virtualmente con l'immagine delle scaffalature che contenevano i libri di Federico, disposti nell'ordine originario e ricoperti con legature che riproducono i colori delle legature originali, oggi quasi tutte perdute. La ricostruzione virtuale consente quindi di mettersi nei panni di un visitatore della fine del Quattrocento e spaziare con lo sguardo, salire le scale addossate alle scansie, scorrere i dorsi dei volumi, ammirarne i frontespizi, aprirli e leggerli.

Oltre alla visita virtuale, il DVD offre la possibilità di consultare un database contenente la scheda catalografica di ogni manoscritto aggiornata nelle attribuzioni a copisti e miniatori e corredata dall'immagine delle pagine più rilevanti. Lo stesso DVD sarà allegato al catalogo dell'esposizione, e come tale resterà come prezioso strumento per conoscere la più bella collezione di manoscritti del Quattrocento, anche dopo la mostra. Così come la spettacolarizzazione permanente di Buroni rimarrà una ri-scoperta estetica e sensoriale, nel percorso museografico di Palazzo Ducale che permette da sempre di vivere la magia del Rinascimento italiano.

LE IPOTESI DI SALVATORE FIUME A CAGLI



A Palazzo Felici si inaugura oggi 15 marzo, la mostra personale del grande artista Salvatore Fiume (1915 - 1997) che si protrarrà fino al 4 maggio 2008.
I dipinti esposti appartengono al 'Ciclo delle Ipotesi', periodo artistico che abbraccia un arco cronologico compreso fra il 1983 e il 1989.
Fiume personalizza i frutti di un'acuta osservazione all'interno della quale ambienta alcune strepitose riproduzioni di capolavori rinascimentali che riportano il maestro idealmente a Urbino. Un armonico di dipinti, sculture, bozzetti e materiale fotografico che creano all'unisono dei paesaggi dello spirito, simboli di una sconcertante contemporaneità dei capolavori. L'ipotesi quindi si tramuta in possibilità di dialogo nel tempo fra i tempi, nello spazio fra gli spazi, la scoperta dell'eterna simultaneità dell'opera d'arte.
Ricordiamo la grande versatilità dell'artista, nato a Comiso (1915-1997).


A sedici anni, grazie ad una borsa di studio, entrò al Regio Istituto d’Arte del Libro di Urbino dove acquisì una profonda conoscenza delle tecniche della stampa: litografia, serigrafia, acquaforte e xilografia.


Qui fu compagno di studi della nostra concittadina Concetta Ciancamerla, illustratrice e curatrice, allora, di due libri realizzati interamente nell’ambito dell’Istituto, le “Rime Piccine” di Mario Giusti e “L’augellin bel verde” di Mario Gozzi; contemporaneamente a queste esperienze di Concetta Ciancamerla, Salvatore Fiume illustrava e curava la pubblicazione di “La secchia rapita” di A. Tassoni.


Nel 1936, finiti gli studi, si recò a Milano dove conobbe artisti e intellettuali fra cui Salvatore Quasimodo, Dino Buzzati e Raffaele Carrieri, iniziando ad affermarsi, grazie al suo innato talento e genialità, nel campo dell’arte.
Fu pittore, scultore, architetto e scenografo e le sue opere si trovano in alcuni dei più importanti musei del mondo quali i Musei Vaticani, il Museo Ermitage di S. Pietroburgo, il Moma di New York, la Galleria d'Arte Moderna di Milano.
La mostra intende celebrare il decennale dalla morte dell’artista esponendo 12 opere appartenenti al “Ciclo delle ipotesi”, gentilmente concesse dalla Fondazione Fiume.
Curata dalla società PiQuadro srl di Urbino, in collaborazione con la Fondazione Fiume di Canzo (Co), la mostra dispone di un catalogo edito da Electa Mondadori.
Una grande occasione per apprezzare le creazioni di questo importantissimo ed eclettico artista italiano.
Per informazioni:
PiQuadro Srl – Segreteria Organizzativa
tel. 0722 328183
email: segreteria@piquadrosrl.com


Redazione 26-03-2008 alle ore: 8:43

Una bella visita di Vittorio Sgarbi a Cagli
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E’ arrivato all’improvviso, come la neve caduta in entroterra. Proveniva da una visita al Monastero di Fonte Avellana, dove Vittorio Sgarbi si è intrattenuto con i monaci per osservare alcune novità che voleva analizzare, compresa la catalogazione e informatizzazione di tutta la biblioteca, che è davvero un impegno enorme cui Fonte Avellana si riconferma centro culturale storico di questo territorio. L’ex onorevole-critico-assessore si è fermato a Cagli dove l’attendeva la mostra di Salvatore Fiume organizzata a Palazzo Felici. Una mostra, promossa da PiQuadro di Urbino. che Vittorio Sgarbi ha apprezzato, dopo averla osservata con la consueta attenzione. Fermandosi di fronte alle opere del maestro siciliano, Sgarbi ha commentato: “Una mostra molto equilibrata con quadri che tengono insieme le opere tradizionali di Fiume, queste belle figure femminili. E poi l’inserimento della pittura moderna in particolare: De Chirico e Picasso, suoi riferimenti di maggiore forza anche per la popolarità che egli aveva aggiunto e quindi sentiva di commisurarsi con i due artisti. E poi la pittura antica: Tintoretto, Rembrandt, Rubens, ma anche Raffaello, che hanno reso le opere di Salvatore Fiume ingigantite e importanti”. La curiosità di Vittorio Sgarbi per Cagli è sempre particolarmente alta. Il critico ha voluto osservare alcune caratteristiche della città che non conosceva: l’altra metà di palazzo Felici, proprietà degli eredi Max Mochi, che a Sgarbi hanno spalancato le porte del Palazzo, facendogli visitare gli interni. Quindi Palazzo Preziosi Brancaleoni, in Corso XX Settembre, con l’interessante facciata bugnata e lo scalone monumentale da cui si accede ai piani superiori. L’ultima visita, notturna, è stata al Convento dei Frati Cappuccini, sul colle omonimo, che fu edificato sulla Rocca dei Montefeltro di Urbino, costruita nel 1481 su disegno di Francesco di Giorgio Martini, celebre architetto militare del Rinascimento. Il Convento si è inserito sul precedente edificio secondo un disegno edilizio tipico dei cappuccini del secolo XVI, conservato lungo i secoli, con restauri che ha subito negli anni 1975 – 76. Sgarbi ha ammirato l’interessante biblioteca. Accompagnavano Vittorio Sgarbi il sindaco di Cagli Domenico Papi, l’assessore ai beni culturali e monumentali Alberto Mazzacchera e Alessandro Cioppi di “PiQuadro”. Sgarbi ritornerà a Cagli il 26 aprile, per ritirare un’alta benemerenza dal Comune (lo ha svelato il sindaco) che è stata mantenuta segreta come vuole il regolamento. A Vittorio Sgarbi verrà conferita ufficialmente la Medaglia d’Oro, che è appunto un’alta civica benemerenza della città di Cagli.

sabato 8 marzo 2008

CONFERENZA DI LEONE SULLA SINDONE

Sala gremita alla conferenza di Leone Pantaleoni sulla Sindone, ieri sera nella sagrestia del Duomo di Cagli.
Mostrando eloquenti immagini della reliquia/icona, Leone ha innanzi tutto messo in evidenza la lunga serie di particolari collegamenti fra le tracce impresse nel telo di lino e le molteplici lesioni prodotte dalle prolungate torture alle quali è stato sottoposto il corpo di Cristo, dalla massacrante salita al Calvario e dalla lunga agonia della crocifissione. Poi ha preso in esame le ipotesi che, provenienti da varie fonti, mettono in evidenza la possibilità che quel telo sia un falso messo lì, come accade spesso, a sostegno di una teoria difficile da comunicare alle masse, un riferimento materiale sul quale poggiare delle fedi vacillanti. Leone ha opposto a ciascuna ipotesi le possibili risposte, difendendo con profonda convinzione la originalità della reliquia, perché per Leone di Reliquia si tratta, non di semplice icona, denunciando anche la malafede di certe posizioni. Ecco allora evidenziarsi in Leone un legame stretto tra fede e Sindone: chi ha fede non può dubitare della originalità della Sindone. È chi non crede che rifiuta la sua originalità. Ma chi ha fede non ha bisogno di una prova concreta. E se mai si dimostrasse che la Sindone fosse un falso, possibilità questa non negata neppure da Leone, come si potrebbe sanare la ferita prodotta su una fede precaria che poggiasse su argomenti concreti come la sindone ?


Leone terrà una seconda conferenza a Cagli sulla Sindone lunedì 17 marzo alle ore 16.00 presso l’UNILIT.


Conferenza di Pantaleoni alla luce d’importanti rivelazioni scientifiche che la BBC trasmetterà il sabato 22 marzo prossimo


SINDONE, UN ENIGMA SCRITTO SUL LINO


Programmata dall’UNILIT, si terrà a Cagli, nell’Aula Magna della locale Scuola Media, dalle ore 16 di lunedì 17 marzo, una conferenza dal titolo: “Sindone, un enigma scritto sul lino”. Relatore Leone Pantaleoni, da sempre il Leone da Cagli della Settimana Enigmistica. Avvalendosi dei necessari supporti visivi, Pantaleoni evidenzierà una serie d’inquietanti collegamenti fra le tracce impresse nel telo di lino e le indicazioni fornite dai vangeli sulla passione di Cristo. Quindi prenderà in esame quelle ipotesi che vertono sulla possibilità che quel telo, oltre che della morte, sia anche testimone silenzioso della resurrezione di Gesù. Va sottolineato che l’argomento assume particolare significanza nella prospettiva che proprio per sabato 22 marzo prossimo è prevista la dichiarazione alla BBC di Christopher Bronk Ramsey, secondo il quale quella al radiocarbonio che nel 1988 relegò la Sindone da reliquia ad icona, effettuata da tre scienziati, uno dei quali è proprio colui che lo ha preceduto nella qualità di direttore dell’Oxford RadioCarbon Accelerator, sarebbe un’indagine inattendibile e dunque da ripetere. Anche alla luce di successivi perfezionamenti analitici, intendiamo. Superfluo aggiungere come, nell’attesa, l’eccitazione della congrega di esperti di tutti il mondo che ruotano attorno alla Sindone sia diventata incontenibile.

Nella foto:prova d’indicibili sofferenze, ecco l’impressionante crocifisso sindonico, e cioé ricostruito secondo le indicazioni fornite dal lenzuolo conservato a Torino dal 1578.

giovedì 6 marzo 2008

8 MARZO


























I SEGRETI ENIGMISTICI DELLA DONNA


E' questo il titolo dell'agile libretto scritto da Leone Pantaleoni, il più noto rebussista italiano, collaboratore dalla Settimana Enigmistica, e più conosciuto come “Leone da Cagli”.

Il nostro poliedrico concittadino, dopo la conferenza sulla Sindone che terrà a Cagli venerdì 7 marzo alle ore 21.00 nella prima sala della sagrestia della Cattedrale, sarà a Fano sabato 8 marzo, festa della donna, presso il caffè del pasticcere, a presentare il suo libro che in qualche modo collega la donna al mondo di Edipo.

L'evento è promosso dall'Associazione Culturale Cattaneo di Fano.

Il libro è corredato da un articolo a commento, tra l’ etico e il faceto, sull’ultimissima scoperta scientifica riguardante il midollo spinale nella donna, che secondo i ricercatori potrebbe un domani produrre parti biologiche per l’inseminazione artificiale, tesi che apre uno scenario sconosciuto per lo sviluppo del genere umano.

Stralciati dal libretto di Leone Pantaloni, vi proponiamo:


Prendete le 16 lettere che compongono la domanda
"Il peggiore dei mali?"e riposizionatele fino ad ottenere:
"E' pigliar moglie!".Constaterete, con somma sorpresa, che il gioco riesce alla perfezione. Analogamente, prendete le 17 lettere che formano la frase:
"Ed il pigliar marito, ..."
e ricomponetele fino a giungere a
"...ti par l'idea miglior?"e anche questa volta toccherete con mano che la cosa è sorprendentemente possibile. E' il curioso contributo che l'anagramma, così si chiama il gioco enigmistico, dà, a modo suo s'intende, alla Festa delle donne.
Non basta: sulla identica falsariga "Luna di miele" diventa "Duelli ameni" e "Adulterio", "Il duo a tre".
Nel parallelo: "Se chi dice donna dice danno, chi dice moglie, dice meglio?" compaiono invece due cambi di vocale (donna-danno e moglie-meglio). E se poi ad essi si somma la battuta: "Tra moglie e marito non mettere il ... DICO", c'è davvero da chiedersi quanti "ammonitori" abbia il "matrimonio" (anagramma).
E considerato che "MARTINO I" è l'anagramma di "MARITINO", c'è da domandarsi se papa sia meglio di papà. Cambiando musica, in chiave di pentagramma si può dire che la donna petulante "fa la solfa" (fa-la-sol-fa) e quella avida, dedita al solo accumulare, vive all'insegna del "soldo fa soldo" (sol-do-fa-sol-do).
Avete presente la venere del Botticelli che sorge dal mare su una conchiglia? Convenite che la conchiglia è usata anche come moneta di scambio? Bene, si può giungere allora a definire la conchiglia: "soldo similare" (sol-do-si-mi-la-re).
Un posto speciale deve essere riservato alla donna frigida che fa dire al compagno: "Il piacere è tutto mio!", ma non nella comune accezione usata durante i convenevoli delle presentazioni.
Per concludere, due avvertimenti in chiave anagrammatica: se lui ti dice tutto rapito: "Ti amo tanto!" sospetta che potrebbe avere "otto amanti" e se lei è ricca e sfondata e ti esclama estasiata: "Ti desidero!" potrebbe volerti dire invece: "Ti diseredo!" che, converrete, non è la stessa cosa.

lunedì 3 marzo 2008

LE CIPOLLE DI URBANIA AVEVANO VISTO GIUSTO?



NEVE - Le nevicate, anche a quote collinari, interesseranno tra martedì e mercoledì Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, rilievi liguri e Appennino tosco-emiliano. Nella giornata di giovedì la neve cadrà anche su Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, Molise, Campania e Sardegna, mentre venerdì raggiungerà Basilicata e Calabria. Quanto alle temperature, il Dipartimento prevede che a partire da mercoledì ci sarà una diminuzione, rispetto ai valori attuali, di oltre 10 gradi.

SINDONE, ICONA O RELIQUIA?


Alle ore 21 di venerdì 7 marzo

nella prima sala della sagrestia della cattedrale,

il nostro concittadino Leone Pantaleoni, sindonologo, terrà per la Confraternita del Santissimo Crocefisso e San Giuseppe una conferenza sul lenzuolo che, secondo la tradizione, avvolse il corpo senza vita di Gesù dopo la deposizione.


“SINDONE, ICONA O RELIQUIA?”
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Giovanni:
“Ciò che abbiamo udito, ciò che noi abbiamo visto con i nostri occhi, ciò che abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della Vita, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi”

Dostoievskij:
“ Noi siamo come erranti sulla terra e, se non ci fosse dinnanzi a noi la preziosa immagine di Cristo, ci smarriremmo e ci perderemmo del tutto come il genere umano prima del diluvio”




GIOVEDI' A TEATRO IL DIO BAMBINO di ALLEGRI

Giovedì 6 marzo '08
- ore 17.30 Teatro di Cagli – Ridotto



Presentazione di "Gaber incontra Beckett" con foto di Enrica Scalfari e videointervista a Paolo Rossi (interprete nel 1989 di Aspettando Godot) a cura di Massimo Puliani presentazione di Alessandro Forlani.



A seguire "Il Teatro d'Evocazione di Gaber-Luporini" convegno con Massimo Puliani Valentino Bellucci Eugenio Allegri Alessandro Forlani Nino Finauria seguire Marco Florio Giovanni Giangiacomi Geoffrey Di Bartolomeo interpretano brani dell'opera "Il Grigio" di Gaber/Leporini




- ore 21.15 Teatro di Cagli



IL DIO BAMBINO
di Gaber-Luporini con EUGENIO ALLEGRI
regia di Giorgio Gallione produzione Fondazione Teatro Archivolto

All’interno del progetto di collaborazione con la Fondazione Gaber, il Teatro dell’Archivolto mette in scena “Il dio bambino”, un monologo scritto nel 1993 da Gaber e Luporini che, dopo "Parlami d’amore Mariù" e "Il grigio" proseguiva e approfondiva il particolarissimo percorso teatrale del Gaber di quegli anni: esempio emblematico di quel “teatro di evocazione” teorizzato ed esplorato in tutte le sue forme espressive.Di GIORGIO GABER e SANDRO LUPORINI Con EUGENIO ALLEGRI Regia di GIORGIO GALLIONE

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In collaborazione con la FONDAZIONE GIORGIO GABER
Il Dio Bambino è una storia d’amore; una normalissima storia d’amore nell’arco degli anni che dà agli autori l’occasione di indagare su quello che oggi dovrebbe essere un uomo: quali i suoi attributi, le sue caratteristiche, la sua maturità; capire se è compiuto o incompiuto, se ce l’ha fatta a diventare un uomo o se è rimasto un bambino. Un bambino che si vanta della sua affascinante spontaneità, invece di vergognarsi di un’eterna fanciullezza del tutto poco virile.E’ una storia d’amore che potrebbe essere capitata a chiunque, vista ovviamente da un’angolazione maschile. Un uomo a confronto con una donna, il miglior testimone per mettere in dubbio la sua consistenza, il suo essere adulto, la sua presunta virilità.E’ una storia d’amore che cerca di individuare quali siano oggi le differenze tra questi due esseri così simili e al tempo stesso così diversi con la consapevolezza che se queste differenze un giorno si annullassero la vita cesserebbe di esistere. Non c’è arte, né scienza, né idee, né altra invenzione dell’uomo che non nascano da questa differenza se non addirittura da questa contrapposizione.Come spesso è accaduto, Gaber e Luporini sono molto spietati nelle analisi sull’oggi, ma, tra le righe; c’è sempre un ponte con il futuro; fiduciosi non tanto per l’uomo come è, ma per le sue fantastiche, incredibili possibilità.

sabato 1 marzo 2008

SPAZIO AI NUOVI GRUPPI AL GABER FESTIVAL - Bugaron, Ramarri, Bisciari e Duccio –

Con i Bugaroni (Scarafaggi), i Ramarri e le Biscie potrebbe sembrare un festival etologico, invece è il secondo appuntamento con lo spazio "GaberCabaret" aperto alle nuove realtà e ai giovani.

Dopo il primo NO-STOP a Cantiano che ha registrato il consenso del pubblico partecipante che ha potuto apprezzare l'ironia e la comicità e la poetica di Gaber,il meeting si terrà ad Acqualagna domenica 2 marzo, nel Mercato Coperto, con inizio alle ore 18.00.
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Il programma del "Giorgio Gaber Cagli Festival" propone tre band musicali, tutte molto caratterizzate per l'interpretazione del repertorio gaberiano e per le versioni di alcune canzoni del Signor G: la Borghetti Bugaron Band con Nicola Gaggi proporrà anche una versione teatrale di "Shampoo" di Gaber, i "Rari Ramarri Rurali" con Nino Finauri ideologo e batterista, Roberto Renzoni alla pianola e al pentagramma, Claudio Tombini voce e sceneggiata, Giacomo Pietrucci sax e sorriso ammagliante e l'eclettico Riccardo Marongiu; il nuovo gruppo di Duccio Marchi con "I sonator d'la quassa", e Luigi Mariano di Roma che ha al suo attivo spettacoli su Giorgio Gaber.

E' prevista la partecipazione di Valter Bacciaglia con due suoi umoristici pezzi da cabaret e di Federico Bisciari che proporrà "Lo spaesato" di Gaber.Giornata no-stop dalle ore 18 alle 24, quindi dedicata a Gaber, ma anche con canzoni e testi originali.

Sarà il direttore del Festival Massimo Puliani, insieme alle attrici e attori de La Pioletta a "condurre" la giornata, che nella prima parte svoltasi a Cantiano, ha fatto registrare una numerosa partecipazione da parte del pubblico (con alla fine il canto corale de "La libertà è partecipazione", un po' il leit motif con lo spettacolo di Neri Marcorè che si è concluso con questo inno alla democrazia).


E' prevista anche una cena Made in Acqualagna a 15 € dalle 19.30 alle 21.00 con prenotazione 338. 9161972 (coordinamento: Sergio Ferri) .


L' ingresso al GaberCabaret, è libero per tutti con brindisi offerto ai partecipanti.



L'iniziativa è promossa da Istituzione Teatro Comunale di Cagli nell'ambito di Teatro Commission Marche che fa parte dell'Accordo di Programma Quadro delle Politiche Giovanili "Giovani. Ri-Cercatori di Senso" promosso dalla Regione Marche, Assessorato ai Beni e Attività Culturali e Politiche Giovanili.


Il progetto è organizzato da Centro Teatro Marche diretto da Massimo Puliani in collaborazione con Alessandro Forlani, con il patrocinio della Fondazione Gaber e con il sostegno dei Comuni di Cagli, Acqualagna, Cantiano, Banca Marche, Natura Srl e CNA Pesaro e Urbino.