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MOSTRA A PALAZZO BERARDI MOCHI-ZAMPEROLI

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Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli - Dal 2 al 24 settembre 2017

sabato 15 marzo 2008

RIVIVE A URBINO LA BIBLIOTECA DEL DUCA



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Urb. lat. 9 - Salterio in ebraico, greco e latino fatto a Firenze su commissione di Federico di Montefeltro nel 1473
Urb. lat. 336 - Libanio, Epistolae tradotte in latino da Francesco Zambeccari. Ornamentazione molto ricca eseguita a Urbino dal miniatore ferrarese Franco de' Russi
Ieri, 14 marzo, presso la Galleria Nazionale delle Marche è stata presentata la raffinatissima mostra dedicata alla Biblioteca di Federico da Montefeltro che, allestita dal 15 marzo al 27 luglio 2008, permetterà al grande pubblico di conoscere nei suoi tratti essenziali e spettacolari la collezione libraria di Federico di Montefeltro: “Ornatissimi codici”, come si legge nel titolo, ovvero capolavori miniati la cui visione è altrimenti riservata ai soli studiosi.

Oltre alla Soprintendente per il Patrimonio Artistico e Etnoantropologico delle Marche, Lorenza Mochi Onori, curatrice della mostra con Claudia Caldari e Marcella Peruzzi, sono intervenuti anche l’Assessore alla Cultura della Regione Marche, Luigi Minardi, ed il Rettore dell’Università degli Studi di Urbino, Giovanni Bogliolo.

La Dottoressa Lorenza Mochi Onori ha voluto sottolineare, tra l’altro, quanto la Biblioteca del Duca sia stata curata dal nostro illustre concittadino Luigi Michelini Tocci nel corso della sua lunga attività presso la Biblioteca Apostolica Vaticana.
Realizzato proprio da Luigi Michelini Tocci è peraltro il facsimile di un minuscolo taccuino di Francesco di Giorgio Martini, che raccoglie una interessantissima raccolta di disegni tecnici e di macchine militari, esposto anch’esso fra i codici della mostra.

Sabato primo dicembre era già stato presentato al pubblico il progetto di spettacolarizzazione della Galleria nazionale delle Marche con le multiproiezioni e multivisioni realizzate dal nostro concittadino Paolo Buroni, famoso multivision designer che ha firmato in tutto il mondo grandiosi “affreschi elettronici” . Musica e immagini si erano fuse in un’evocazione che aveva trascinato gli spettatori nello spirito del tempo: il rinascimento. L’età in cui il Palazzo era il cuore del potere del Duca, signore di tutto il Montefeltro e amante delle belle arti. Davanti agli occhi degli spettatori erano scorse immagini di Raffaello e delle sue opere, del duca Federico, dei più bei quadri dipinti in Italia in quel periodo. Per gli allestimenti di questi sistemi interattivi la Sovrintendenza ha scelto quattro sale: dell’Accoglienza, dei Banchetti, degli Affreschi e della Biblioteca.
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Proprio la Biblioteca è l'esempio più bello di come si possa valorizzare un palazzo storico: Era una delle più belle del Rinascimento, poi è stata spogliata e trasportata in blocco nella biblioteca Vaticana.
Ora è tornata (virtualmente) a Urbino, e da quattro mura spoglie, la biblioteca si è ripopolata grazie alle video-proiezioni. Si possono consultare alcuni dei volumi più belli e sfogliarli con il semplice movimento delle braccia come nei film di fantascienza. Ogni singolo volume è consultabile pagina per pagina e riprodotto visivamente, nell’esatta posizione in cui li vedeva Federico.

La mostra illustra la personalità di Federico come principe umanista, committente di manoscritti e ispiratore di una collezione libraria celebrata come una delle più grandiose del Quattrocento e di tutta la cultura occidentale.
Testi sacri, Padri della Chiesa, letteratura classica, opere umanistiche e tecnico-scientifiche componevano la collezione e sono presenti in mostra. Tutti gli esemplari esposti sono riccamente miniati, sovente con dipinti a piena pagina. Si evidenzia l'apporto dei principali miniaturisti e copisti che hanno lavorato per Federico: quelli di ambito fiorentino, con alcuni splendidi esemplari usciti dalla Bottega di Vespasiano da Bisticci, quelli provenienti da Ferrara e gli urbinati (il cui scriptorium ha iniziato a delinearsi soltanto di recente grazie a nuove attribuzioni esposte in mostra e descritte nel catalogo). Sono presentate opere di miniaturisti come Franco dei Russi, Bartolomeo della Gatta, Francesco Rosselli e Francesco del Chierico, personalità di spicco in un genere attualmente meno noto al grande pubblico, ma di altissima suggestione per qualsiasi visitatore. Sono esposti 15 manoscritti vaticani, un codice della collezione del Duomo di Urbino, e altri manoscritti miniati provenienti da prestigiose biblioteche.

A fianco dei libri originali si possono sfogliare perfetti facsimili dei manoscritti urbinati. A corredo sono esposti anche bassorilievi, che richiamano le decorazioni di alcuni miniatori, con ritratti di Federico di Montefeltro, di sua moglie Battista Sforza, del principale collaboratore Ottaviano Ubaldini.

La particolarità della mostra è inoltre quella di fare entrare virtualmente il visitatore nella realtà della Biblioteca. Una multiproiezione e multivisione virtuale in tre dimensioni realizzata da Paolo Buroni (famoso multivision designer) con l'assessorato alla Cultura della Regione Marche, consente di interagire attraverso una “spettacolarizzazione” della Biblioteca. Il visitatore può qui virtualmente afferrare e sfogliare i libri digitali, grazie a un gioco di sensori e telecamere.

Alcune postazioni informatiche consentono inoltre di immergersi in una originale realizzazione digitale curata da Marcella Peruzzi: un DVD, coedito dalla Soprintendenza e dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, con la ricostruzione virtuale della biblioteca di Federico di Montefeltro esattamente come era pochi anni dopo la sua morte, nel 1487. Nel DVD, la sala situata all'ingresso del Palazzo Ducale di Urbino, decorata con il magnifico soffitto raffigurante l'aquila feltresca e i cherubini, è stata ricostruita virtualmente con l'immagine delle scaffalature che contenevano i libri di Federico, disposti nell'ordine originario e ricoperti con legature che riproducono i colori delle legature originali, oggi quasi tutte perdute. La ricostruzione virtuale consente quindi di mettersi nei panni di un visitatore della fine del Quattrocento e spaziare con lo sguardo, salire le scale addossate alle scansie, scorrere i dorsi dei volumi, ammirarne i frontespizi, aprirli e leggerli.

Oltre alla visita virtuale, il DVD offre la possibilità di consultare un database contenente la scheda catalografica di ogni manoscritto aggiornata nelle attribuzioni a copisti e miniatori e corredata dall'immagine delle pagine più rilevanti. Lo stesso DVD sarà allegato al catalogo dell'esposizione, e come tale resterà come prezioso strumento per conoscere la più bella collezione di manoscritti del Quattrocento, anche dopo la mostra. Così come la spettacolarizzazione permanente di Buroni rimarrà una ri-scoperta estetica e sensoriale, nel percorso museografico di Palazzo Ducale che permette da sempre di vivere la magia del Rinascimento italiano.

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