Giovedì 6 marzo '08
- ore 17.30 Teatro di Cagli – Ridotto
- ore 17.30 Teatro di Cagli – Ridotto
A seguire "Il Teatro d'Evocazione di Gaber-Luporini" convegno con Massimo Puliani Valentino Bellucci Eugenio Allegri Alessandro Forlani Nino Finauria seguire Marco Florio Giovanni Giangiacomi Geoffrey Di Bartolomeo interpretano brani dell'opera "Il Grigio" di Gaber/Leporini
- ore 21.15 Teatro di Cagli

IL DIO BAMBINO
di Gaber-Luporini con EUGENIO ALLEGRI
regia di Giorgio Gallione produzione Fondazione Teatro Archivolto
All’interno del progetto di collaborazione con la Fondazione Gaber, il Teatro dell’Archivolto mette in scena “Il dio bambino”, un monologo scritto nel 1993 da Gaber e Luporini che, dopo "Parlami d’amore Mariù" e "Il grigio" proseguiva e approfondiva il particolarissimo percorso teatrale del Gaber di quegli anni: esempio emblematico di quel “teatro di evocazione” teorizzato ed esplorato in tutte le sue forme espressive.Di GIORGIO GABER e SANDRO LUPORINI Con EUGENIO ALLEGRI Regia di GIORGIO GALLIONE
di Gaber-Luporini con EUGENIO ALLEGRI
regia di Giorgio Gallione produzione Fondazione Teatro Archivolto
All’interno del progetto di collaborazione con la Fondazione Gaber, il Teatro dell’Archivolto mette in scena “Il dio bambino”, un monologo scritto nel 1993 da Gaber e Luporini che, dopo "Parlami d’amore Mariù" e "Il grigio" proseguiva e approfondiva il particolarissimo percorso teatrale del Gaber di quegli anni: esempio emblematico di quel “teatro di evocazione” teorizzato ed esplorato in tutte le sue forme espressive.Di GIORGIO GABER e SANDRO LUPORINI Con EUGENIO ALLEGRI Regia di GIORGIO GALLIONE
Produzione: TEATRO DELL'ARCHIVOLTO
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In collaborazione con la FONDAZIONE GIORGIO GABER
Il Dio Bambino è una storia d’amore; una normalissima storia d’amore nell’arco degli anni che dà agli autori l’occasione di indagare su quello che oggi dovrebbe essere un uomo: quali i suoi attributi, le sue caratteristiche, la sua maturità; capire se è compiuto o incompiuto, se ce l’ha fatta a diventare un uomo o se è rimasto un bambino. Un bambino che si vanta della sua affascinante spontaneità, invece di vergognarsi di un’eterna fanciullezza del tutto poco virile.E’ una storia d’amore che potrebbe essere capitata a chiunque, vista ovviamente da un’angolazione maschile. Un uomo a confronto con una donna, il miglior testimone per mettere in dubbio la sua consistenza, il suo essere adulto, la sua presunta virilità.E’ una storia d’amore che cerca di individuare quali siano oggi le differenze tra questi due esseri così simili e al tempo stesso così diversi con la consapevolezza che se queste differenze un giorno si annullassero la vita cesserebbe di esistere. Non c’è arte, né scienza, né idee, né altra invenzione dell’uomo che non nascano da questa differenza se non addirittura da questa contrapposizione.Come spesso è accaduto, Gaber e Luporini sono molto spietati nelle analisi sull’oggi, ma, tra le righe; c’è sempre un ponte con il futuro; fiduciosi non tanto per l’uomo come è, ma per le sue fantastiche, incredibili possibilità.
Il Dio Bambino è una storia d’amore; una normalissima storia d’amore nell’arco degli anni che dà agli autori l’occasione di indagare su quello che oggi dovrebbe essere un uomo: quali i suoi attributi, le sue caratteristiche, la sua maturità; capire se è compiuto o incompiuto, se ce l’ha fatta a diventare un uomo o se è rimasto un bambino. Un bambino che si vanta della sua affascinante spontaneità, invece di vergognarsi di un’eterna fanciullezza del tutto poco virile.E’ una storia d’amore che potrebbe essere capitata a chiunque, vista ovviamente da un’angolazione maschile. Un uomo a confronto con una donna, il miglior testimone per mettere in dubbio la sua consistenza, il suo essere adulto, la sua presunta virilità.E’ una storia d’amore che cerca di individuare quali siano oggi le differenze tra questi due esseri così simili e al tempo stesso così diversi con la consapevolezza che se queste differenze un giorno si annullassero la vita cesserebbe di esistere. Non c’è arte, né scienza, né idee, né altra invenzione dell’uomo che non nascano da questa differenza se non addirittura da questa contrapposizione.Come spesso è accaduto, Gaber e Luporini sono molto spietati nelle analisi sull’oggi, ma, tra le righe; c’è sempre un ponte con il futuro; fiduciosi non tanto per l’uomo come è, ma per le sue fantastiche, incredibili possibilità.
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