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domenica 19 agosto 2007

IL VICE SINDACO MAZZACCHERA RISPONDE A CAGLI-TRICOLORE

Pubblichiamo la cortese risposta del Vice-Sindaco Dott.Alberto Mazzacchera ad una sollecitazione di Cagli-Tricolore,tramite Email, relativa al degrado cagliese:

Redazione di Cagli Tricolore,
Le immagini che vedo indicano innanzitutto uno scarso senso civico dei cittadini che abbandonano i materiali più disparati (tecnicamente definiti ingombranti) in prossimità dei cassonetti mentre il conferimento andrebbe effettuato semplicemente telefonando alla società Natura che provvede al ritiro gratuitamente.Ma su questo ci sarebbe molto da dire a cominciare da quei commercianti che gettano sciolti i rifiuti nei cassonetti senza averli prima, come è obbligatorio, chiuderli negli appositi sacchi (o che occupano i cassonetti con gli imballi dei loro prodotti), senza dimenticare i cittadini che lasciano il sacchetto pieno di rifiuti in prossimità dei cestini di raccolta delle cartacce.I miei genitori avevano un bar ed io stesso vi ho lavorato da studente. Rammento che il leggendario spazzino detto "scutin" non ritirava mai i cartoni che non erano stati dallo stesso commerciante prima piegati e legati.E poi che dire dei tanti padroni di cani che nonostante l'apposito regolamento comunale consentono ai loro amici quadrupedi piena libertà di movimento ovunque senza però raccogliere le relative deiezioni.Anche se il tema della raccolta rifiuti non ha nulla a che vedere con le mie deleghe che sono Beni Culturali e Turismo ma attiene semmai l'igiene dei luoghi e la spazzatura delle pubbliche vie, mi risulta che dal mese di ottobre la società Natura (alla quale il Comune di Cagli ha delegato molti anni fa la raccolta dei rifiuti) inizierà la raccolta differenziata porta a porta nel centro storico sull'esempio di molti comuni del nord che hanno raggiunto in tale settore percentuali straordinarie.Infine a quanto mi consta la società Natura si è impegnata a portare a termine entro il corrente anno la costruzione nell'area produttiva di un capannone per la raccolta dei materiali ingombranti e la raccolta differenziata.Credo che sarebbe utile non solo chiedere la dovuta vigilanza su tale tema temi al Comune di Cagli (che è fatto di Amministratori eletti dai cittadini ogni cinque anni e da Dirigenti di carriera adeguatamente retribuiti ai quali soli spetta in base alla legge Bassanini la gestione dell'intera attività comunale) ma anche impegnarsi con forza per far crescere il senso civico dei cittadini che da tempo hanno smarrito il concetto di nazione (il processo avviato con l'Unità d'Italia è purtroppo inceppato da tempo) ed oggi tendono a dimenticare anche le regole base della convivenza sociale dando la sensazione a chi proviene da altre culture che qui tutto è permesso.Entro il mese di ottobre su richiesta del Sindaco depositerò il nuovo Regolamento di Polizia Urbana al quale ho lavorato insieme ai Vigili Urbani (ciò non toglie che la delega alla Polizia Urbana a Cagli è in capo al Sindaco). Tale strumento normativo contiene regole di maggiore rigore per quanto attiene la convivenza all'interno dei confini territoriali della comunità di Cagli. Spero che una volta approvato dal Consiglio Comunale sia però integralmente applicato e fatto rispettare.Mi auguro di essere stato sufficientemente esauriente anche se l'argomento che mi avete sottoposto non riguarda le deleghe assegnatemi dal Sindaco. Ad ogni buon conto sappiate che la porta del mio ufficio (come il telefono) è sempre aperta tanto per le segnalazioni quanto per il confronto su temi che riguardano la comunità di Cagli.Saluti.
Alberto Mazzacchera
Bravo Assessore ! giuste le accuse di scarso senso civico di molti, troppi, cittadini sul trattamento dei rifiuti e sul mancato controllo dei bisogni dei loro cani. E che dire allora dei bisogni umani ? i nostri cantoni troppo spesso sono ridotti ad orinatoi da percorrere saltellando fra rivoli maleodoranti. Segnale questo di grande inciviltà ! ma c’è da obiettare che quando si organizzano eventi che richiamano molta gente alla quale si somministra molta birra certi cattivi comportamenti bisogna aspettarseli ! compito di una solerte amministrazione è anche di reprimere le cattive abitudini. Quante contravvenzioni sono state elevate per queste trasgressioni ? quale iniziativa è stata promossa dall’Amministrazione per ovviare a questi problemi ?
Ed a proposito della ventilata raccolta differenziata porta a porta che dovrebbe iniziare a ottobre, che risultati ci si aspetta se non la si fa precedere da una capillare ed efficace iniziativa informativa e di sensibilizzazione ?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Alcuni anni fa partecipai ad una riunione di una costituenda associazione cagliese che, attualmente, ha nome “Contemporaneo”. Ero sensibilmente più giovane ed inesperto e i miei interlocutori erano stimati professori, professionisti e impiegati che, quindi, avevano già vissuto un percorso formativo abbastanza importante.
Riporto quest’esperienza perché, senza entrare nella contingenza degli argomenti trattati, discutendo di un eventuale tema per una conferenza da farsi a Cagli, ricordo di aver sottoposto all’attenzione dei presenti, alcuni problemi del territorio cagliese. Mi fu risposto, quasi unanimemente, che di fronte all’incipiente barbarie presente nel mondo sarebbe stato fuori luogo discutere di piccole situazioni di “cortile”.
Credo che a Cagli si stia facendo l’errore di non discutere delle situazioni di “cortile” alla luce di supposti temi universali pressanti.
Il senso civico di un individuo si costruisce non solo discutendo della guerra in Iraq piuttosto che della fame in Africa, si costruisce, intanto, dando valore alle cose che si hanno di fronte a casa quando si esce: se quel tal Palazzo o Chiesa non sono solamente un insieme di mattoni o pietre ma vengono riempiti di una loro anima e di un loro motivo di esistenza, diventa più difficile non considerarli un patrimonio da preservare e sul quale non agire in maniera negativa o addirittura distruttiva.
Ricordo un’intervista di Valentino, lo stilista, che al giornalista che chiedeva come riuscisse a disegnare abiti tanto meravigliosi, rispose: “In Italia si esce e siamo circondati dal bello. Come si fa a pensare e disegnare il brutto quando basta fare due passi e ci troviamo di fronte a meravigliosi palazzi, altrettanto meravigliosi paesaggi?”. Ho fatto un po’ mia questa affermazione e aggiungo che il senso civico si ha quando si riconosce un valore alla civitas in cui si risiede. L’ignoranza sulle proprie origini, tradizioni e monumenti costituisce un vulnus, poi, difficilmente estirpabile quando i giovani alunni delle elementari diventano adulti senza aver ricevuto le necessarie “nozioni” (concedetemi il termine che, fino a qualche tempo fa faceva tornare alla mente la scuola pre e postbellica “nozionistica”).
Ed è a questo punto che mi attacco all’intervento dell’Assessore. In una società in cui pare indubitabile che la famiglia si stia quantomeno disgregando e sia spesso il luogo dei conflitti piuttosto che quello dell’apprendimento dei valori fondanti della convivenza civile e del rispetto reciproco, chi dovrebbe educare le persone a non fare pipì sui muri, non gettare la spazzatura fuori dal cassonetto e non lasciare escrementi di animali nelle pubbliche vie (vi invito a fare un giro in Vicolo Pino per rendervi conto di come i cani siano capaci di produrre varie e variopinte qualità di cacca. Ce n’è per tutti i gusti)?
La scuola invita al senso civico? Viene insegnata la storia della nostra Città? Non sono domande in senso critico. E’ solo un ampliamento della discussione. Non credo nel valore educativo assoluto della repressione. Se multo un ragazzo perché fa pipì o scrive sul muro della Chiesa di San Francesco sono sicuro che comprende il motivo della multa? Sono sicuro che la prossima volta non andrà a scrivere o fare pipì sul muro di Santa Chiara ché tanto lì i vigili non ci passano?
Come in tutte le cose la repressione ha un senso se accompagnata da un’opera di educazione, altrimenti rischia di diventare un mero esercizio di potere fine a se stesso e non risolve certo i problemi alla radice.
Da quando sono piccolo vado al fiume. So che il fiume, per Cagli ed i cagliesi, ha un suo valore, deve essere preservato e mantenuto pulito. Come me tanti altri la pensano allo stesso modo. E’ capitato che gruppi da fuori consumassero le loro cibarie sulla riva e lasciassero il sacchetto a terra, senza pensare di gettarlo nell’apposito cassonetto come imporrebbe l’educazione minima. Siamo andati in due o tre, abbiamo fatto presente a queste persone che la spazzatura ha un suo luogo di smaltimento e li abbiamo pregati di prendere la loro immondizia e portarla nel luogo più adatto. Mantenere il fiume pulito è un gesto che ci permetterà di poter fruire dello stesso anche negli anni a venire. Prendere coscienza di questo è una regola che poi ci servirà non solo quando saremo al fiume a Cagli, ma anche quando ci troveremo in vacanza in Corsica, oppure quando usufruiremo di altri spazi naturali. Il senso civico, una volta appreso, travalica i luoghi e il tempo e diventa un valore autonomo slegato dal posto nel quale si è applicato inizialmente.
Per rispondere, oggi, alle persone di quella riunione di allora: si comincia dal basso ad avere rispetto. L’Iraq è una cosa lontana che ci tocca in maniera indiretta. Se prima non impariamo ad avere rispetto di ciò che abbiamo e a dare un valore alle cose e alle persone che possiamo toccare e vedere, poi diventa difficile dare valore a cose e persone lontane che possiamo vedere solamente attraverso un vetro colorato.

Fronte Sociale Pesaro Urbino ha detto...

Ciao Lupa45, grazie per la replica nel tuo blog, abbiamo apprezzato la risposta tempestiva del Dott.Mazzacchera che si è reso disponibile al confronto su ampie tematiche, a differenza dei compagni di merende che fanno orecchie da mercante... ma non importa il popolo giudicherà, a proposito di civiltà ti posto l'articolo di questa mattina presente nel corriere adriatico.
saluti

Centro senza il diurno, proteste
Il servizio eliminato da via Leopardi per i lavori. Richiesta al sindaco

CAGLI - Manca il servizio diurno nel centro storico, ma anche nella zona ampliamento della città; esisteva in via Leopardi, prima di incominciare i lavori “eterni” nella struttura del palazzo municipale. Un problema molto sentito, soprattutto in questi giorni, per i turisti e visitatori che frequentano la città, ma anche per gli esercenti del centro che vengono assaliti da una folla di persone che hanno bisogno anche soltanto di lavarsi le mani durantele manifestazioni, che fanno file nei locali pubblici. E le cose peggiorano di notte, quando frotte di giovani che lasciano la piazza si fermano nelle vie a fare i loro bisogni, noncuranti della gente che passa. Una vera vergogna, un disservizio senza alcun controllo e con conseguenze facilmente immaginabili per la dignità di Cagli.

Da quando nel centro storico della città, in via Leopardi, davanti all’antica chiesa di S. Giuseppe, sono iniziati i lavori di ristrutturazione della parte posteriore del palazzo municipale, ci è andato di mezzo anche il diurno, che è stato chiuso. Con la ristrutturazione, tutto lascia pensare che non sarà ripristinato il servizio, e quiesto è diventato un grosso problema per Cagli, soprattutto per la gente che non abita in questa parte storica della città. Un problema che si è avvertito anche di recente con le piccole e grandi manifestazioni come il Palio dell’Oca, i Venerdì di Cagli, i concerti in piazza.

Quindi, l’associazione “ConfTurismo” della Confcommercio cagliese ha deciso di ricorrere al sindaco con un esposto per mettere nella giusta luce la situazione dei loro locali, assaliti da gente di passaggio, che viene a far la fila per usufruire della toilette e dei lavandini.

La protesta dei titolari degli esercizi commerciali del centro storico, rivolta all’amministrazione comunale, cercherà di far breccia in una tendenza che ormai sembra abbastanza consolidata: quella di un disservizio come la mancanza dei diurni, un luogo dove poter rinfrescarsi oltre a soddisfare i propri bisogni fisiologici.

E questo servizio, eliminato da via Leopardi, non sembra a tutt’oggi che possa essere ripristinato in un’altra parte della città o del centro storico. Un tempo esistevano i cosiddetti “vespasiani” in diverse parti della città, ma la tendenza urbanistica moderna li ha eliminati - e giustamente - dai luoghi di maggior pregio architettonico.

Le passate amministrazioni, quelle degli anni Cinquanta, li avevano defilati nei posti giusti; ma oggi, in pieno 2007, molti cittadini cagliesi li voglioni ripristinati, se non altro per restituire decoro e giusta igiene alla città. I cittadini cagliesi, su questo argomento, aspettano anche un intervento della minoranza, che tuttavia non ha ancora dato alcun segnale di aver recepito il problema.

Anonimo ha detto...

Per Anastasio,
posso condividere la tua analisi,ma non mi venire a dire che le multe non servono.Servono e come e in tutte le città "civili" vengono rilevate.Io penso che nella società d'oggi che è asservita al Dio Denaro, è un buon deterrente dover pagare una multa (specie se da parte di genitori compiacenti verso figli maleducati,forse dopo sarebbero meno compiacenti).E' inoltre senso civico rilevare l'infrazione da parte di chi a tale compito è tenuto( o dobbiamo educare anche i vigili?).Si ripete sempre, da anni!: "educare, bisogna educare"
, ma allora perchè chi predica queste cose non lo ha ancora fatto?Che cosa aspetta? Aspetta di sentire ripetere, di vedere scritte,e anche di dire le stesse cose fra qualche anno. Qui signori miei non si muove nulla non si reprime e NON SI EDUCA!!!
e' questo il tragico,si tira a campare e basta.

coordinamento tricolore ha detto...

le cause sono da ricercarsi nella società in cui viviamo, sempre maggiormente decadente, ove i suoi figli più giovani o meno, ("polli d'allevamento del Sistema"), disprezzano il rispetto delle regole e di conseguenza degli altri, che per loro viene sempre dopo: prima di tutto, a testimonianza dell'egoismo del tempo in cui viviamo, viene il proprio.
Questa è la naturale derivazione della mancata applicazione delle leggi, ad iniziare dai livelli più bassi, del permessivismo e della "regola" del vietato vietare, poichè per non essere additati come "sceriffi", si lascia fare ciò che non è permesso dal legislatore.
se i tutori dell'ordine devono ripiegare non davanti a terroristi, rapinatori, ladri, ma a clienti del fine settimana, siamo alla frutta.
Senza ordine e disciplina non c'è giustizia e di conseguenza vince l'anarchia, il più forte sul più debole:e neppure la libertà, la libertà di farsi una serata come si desidera.
La situazione è preoccupante e deve REALMENTE far riflettere.

CPIPU ha detto...

"( o dobbiamo educare anche i vigili?)"

Si dobbiamo educare i Vigili, quasi tutti!
Legalità = Rispetto delle regole.
I giovani devono comprendere che in una società competitiva come quella attuale solo il rispetto delle norme del nostro ordinamento giuridico può permettere la realizzazione di quelli che sono i principali valori delle Costituzione: libertà, uguaglianza, giustizia e lavoro. A noi adulti il compito di aiutarli in questo loro percorso soprattutto con l’esempio e facendo loro comprendere che nonostante la diffusione fra i giovani di certi comportamenti trasgressivi alla fine solo la legalità premia.