Il tradizionale appuntamento della Banda Cittadina con i Cagliesi avverrà questa sera in Piazza. Questa è la cornice giusta per un evento del genere, fatto del quale ormai la lunga esperienza ci fornisce certezza, perché la Banda è per sua natura destinata alla Piazza.
Non è invece molto felice la scelta di rappresentare in una piazza grande, dispersiva come la nostra Piazza, spettacoli teatrali o esibizioni musicali particolari che richiedono ambienti più raccolti, che non offrano distrazioni e richiamino il pubblico al silenzio ed all’attenzione.
Vi rendete conto quanto disturbano i bambini che corrono, il brusìo delle chiacchiere continue, i calorosi saluti fra vecchi amici che si ritrovano, ed altro ancora, il tutto mentre si esibisce un solista o mentre si recita un monologo ? Quanti posti più adatti a questo genere di spettacoli abbiamo qui a Cagli ? Una enormità !
Infatti, ad esempio, è riuscita molto bene lunedì scorso la rappresentazione di teatro comico di strada offerta da “la Pioletta” in piazza Garibaldi, dietro l’abside di San Francesco, nel quadro del programma di “Cagli in Veglia”.
La compagnia T.I.L.T. (trasgressivo Imola laboratorio teatro) presentata dall’Associazione Culturale Pantakin da Venezia, ha rappresentato uno spettacolo di Commedia dell'Arte liberamente tratto da“Romeo e Giulietta” di W. Shakespeare dal titolo “Follie d’amore”.
Dopo il successo di Shylock, l’arte della maschera liberamente tratto dal Mercante di Venezia di Shakespeare, Michele Modesto Casarin, regista di Pantakin da Venezia e fresco vincitore del premio Agis per il miglior spettacolo all’ultima Biennale Teatro si è cimentato di nuovo con un classico shakesperiano, Romeo e Giulietta, riadattandolo alla Commedia dell’Arte.
La rivisitazione della Commedia dell’Arte come genere attuale e in grado di adattarsi ad ogni testo, è la base della ricerca di Pantakin che vuole tenere viva la tradizione del teatro di maschera conformandola ai nostri tempi. Per questo la sfida con uno dei più grandi classici del teatro è un terreno eccitante che fa nascere molte domande a cui con questo spettacolo si è tentato di rispondere.
Si può rappresentare Romeo e Giulietta, un classico della tragedia shakespeariana, con le maschere farsesche della Commedia dell’Arte? E’ possibile trovare dei paralleli tra Shakepeare, Boccaccio e la realtà d’oggi? Ed, inoltre, anziché quaranta personaggi come il testo del Bardo richiede, utilizzarne solo nove interpretati da tre attori? “Follie d’amore” ha risposto a questi quesiti con un turbinio di travestimenti, maschere, lazzi e divertimento assicurato, reinventando per il pubblico la più classica delle storie d’amore.
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