Nuove promesse sulla Sanità Regionale.

Nuove promesse sulla Sanità Regionale.
Cambio di passo o vuota propaganda?

.

.
San Leo. Un toponimo da recuperare.

MOSTRA A PALAZZO BERARDI MOCHI-ZAMPEROLI

MOSTRA A PALAZZO BERARDI MOCHI-ZAMPEROLI
L'ANIMA NEL TEMPO

EVENTI

EVENTI
INNO AL TARTUFO. Cagli 23 e 24 novembre 2019

RADUNO ANA A CAGLI

RADUNO ANA A CAGLI
RADUNO ANA A CAGLI

MOSTRE D'ARTE

MOSTRE D'ARTE
Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli - Dal 2 al 24 settembre 2017

martedì 23 ottobre 2007

INCONVENIENTE TECNICO PER IL FILOSOFO GALIMBERTI

.


Nella nota di Pasquino che pubblico qui di seguito mi sembra di cogliere una punta di maligna soddisfazione da parte di chi non ha apprezzato il personaggio o non ne ha condiviso le tesi.

http://www.spiritocagliese.it/notizie/attualita/news.asp?id=1065

Comunque il fatto è senza dubbio curioso:

Sarà che il Professore non usa il computer e detesta il telefonino, per questo la "Tecnica" deve essersi vendicata nei confronti dell'illustre filosofo.
Nella notte di sabato, Galimberti si trovava presso l'Hotel Pineta di Cagli per il meritato riposo dopo l'applaudita performance al Teatro Comunale. Serebbe salito il giorno dopo su un treno per tornare ai suoi lidi operativi e per questo aveva predisposto il telefono della sua stanza, affinchè la segreteria lo svegliasse in tempo debito. Nella notte, e precisamente alle ore 3.00, il centralino dell'Hotel è andato misteriosamente in tilt ed il mattino dopo la sveglia predisposta non ha dato segno di vita. Galimberti è sato svegliato dal buon Paolo Ercolani, che si era preoccupato di andarlo a chiamare per predisporsi alla partenza. Che la tecnica non abbia gradito le argomentazioni della sera precedente?
pasquino

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ne abbiamo piene le scatole di intellettuali psicopatici comunisti
ci sono problemi molto piu' seri da affrontare, leggetevi IL TRAMONTO DELL'OCCIDENTE ma quello di OSWALD SPENGLER.

vivereacagli ha detto...

Spero che questa di Italiano Gonfio sia solo una sparata, la solita sparata da bar di chi non ha riflettuto bene sul significato delle sue parole buttando là una frase ad effetto facilmente condivisibile da una massa di ignoranti solo perché contiene la solita aggressione allo spauracchio del comunismo. Ecco invece cosa ci propone il nostro Italiano Gonfio, provi a portare le sue idee in qualche tribuna, vedrà che successo: Spengler non fu tanto un filosofo nel senso rigoroso del termine, quanto piuttosto un ideologo, indubbiamente capace di cogliere certi orientamenti politico-spirituali del suo tempo, ma troppo proclive a sbrigative liquidazioni di determinati princìpi e valori (la libertà, la democrazia) e ad avventati appoggi agli orientamenti razzistici e totalitari approdati ad ultimo al nazismo.
Il tramonto dell'Occidente , pubblicata tra il 1918 e il 1922, cioè tra gli ultimi mesi della prima guerra mondiale e l'immediato dopoguerra, in un periodo in cui comincia ad accentuarsi (fino a diventare un elemento rilevante della cultura fra le due guerre mondiali) la consapevolezza di vivere in un periodo di crisi. Crisi sociale, economica e politica, in primis, ma anche crisi intellettuale e di valori, insomma delle certezze che l'inizio del secolo aveva ereditato dall'ottimismo ottocentesco (che con il Positivismo aveva raggiunto l'apice): " quello che ci appare più chiaro nei suoi contorni è il 'tramonto dell'antichità', mentre già oggi avvertiamo chiaramente in noi e intorno a noi i primi indizi di un avvenimento ad esso del tutto analogo per corso e durata, che appartiene ai primi secoli del prossimo millennio: il 'tramonto dell'Occidente' ". L'opera di Spengler è emblematica già dal titolo: la crisi e il crollo della Germania vengono interpretati come il tramonto dell'intera civiltà occidentale; in un quadro concettuale che riprende temi della speculazione di Goethe e di Nietzsche, Spengler tenta di rispondere alla domanda pressante sul destino della civiltà europea.
Spengler va in cerca dei sintomi della decadenza dell'Occidente nell'analisi dei fenomeni economici e politici del mondo a lui contemporaneo, e li scorge nell'affermazione della borghesia, nel primato dell'economia sulla politica, nella democrazia, nella crisi dei princìpi religiosi e nella libertà di pensiero: " non esiste una satira più tremenda della libertà di pensiero. Un tempo non si poteva osare di pensare liberamente; ora ciò è permesso, ma non è più possibile. Si può pensare soltanto ciò che si deve volere, e proprio questo viene percepito come libertà ".

Anonimo ha detto...

La nota curiosa è voluta essere soltanto una nota ironica di reportage, tra l'altro pervenuta come "sentito dire", una nota a margine simpatica sull'evento GALIMBERTI, molto apprezzato, sintetico, non ampolloso, pratico,
caustico, vero, esaurientemente saggio. L'ho molto apprezzato.
Perciò il commento alla "vendetta della tecnica" voleva essere nulla di più di una PASQUINATA. Complimenti sentiti a Paolo Ercolani.
Pasquino