Nuove promesse sulla Sanità Regionale.

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Cambio di passo o vuota propaganda?

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San Leo. Un toponimo da recuperare.

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martedì 20 novembre 2007

PAUSA DI RIFLESSIONE

Sono trascorsi diversi giorni dalla pubblicazione del mio ultimo post. Chiedo perdono ai miei fedelissimi. Siete una trentina, a quanto risulta dal contatore di contatti web che mi tiene informato sul traffico. Pochi ma buoni, certamente. Siete stati anche settanta-ottanta in certe giornate particolari, ma molti occasionali lettori non sono tornati. Forse non hanno trovato particolarmente stimolanti gli argomenti trattati, o magari non si sono ritrovati nelle non semplici procedure di navigazione del sito.
Sono trascorsi diversi giorni, dicevo, perché sto vivendo una pausa di riflessione, una crisi esistenziale, forse. Mi sto chiedendo a cosa serve questa mia iniziativa di raccogliere su questo spazio le notizie locali che mi sembrano più rilevanti per la generalità dei miei amati concittadini che frequentano la rete, se questi poi si limitano a leggere la notizia, magari condita da qualche mia discutibile considerazione, tenendosi per sé i commenti che dovrebbero sgorgare spontaneamente dal profondo del loro cuore.
Nel frattempo, durante questo mio silenzio, sono successe parecchie cose a Cagli, cose ampiamente trattate dai quotidiani, ma anche dai diversi siti di informazione locale, i quali fra l’altro si fanno sempre più attivi ed interessanti, quindi complimenti a loro.
Ma mi chiedo io se è mai possibile che di fronte ad una notizia qualunque che riguardi la vita nella nostra città, di fronte alla denuncia di un disservizio o di una inefficienza, di fronte alla notizia di un gradito evento che ci sfiora perché accade qui a Cagli, non si abbia mai niente da dire a sostegno dell’argomento o nel senso opposto, che non si senta il desiderio di contribuire con il proprio pensiero allo sforzo di muovere un po’ l’opinione generale, in modo palese, con il proprio nome e cognome se si vuole, ma anche in modo anonimo, magari identificandosi con uno pseudonimo per dare continuità ai propri interventi.
E se questo non è possibile nei siti che ho citato sopra - tranne uno che però è diventato organo di un partito e quindi nel suo caso si tende a rimanere condizionati pro o contro in maniera preconcetta già dal momento in cui si decide di entrare nel sito, prima di leggerne i contenuti - intervenire è invece possibile nel mio sito, dove si entra senza posizioni preconcette, dove si può parlare anche di politica, ma non solo, e non tanto per demolire l’amministrazione in carica quanto per confrontare diverse posizioni, per fare una critica costruttiva.
Ma come dicevo, nonostante il numero dei visitatori non proprio trascurabile, commenti zero.
Mancanza di tempo, pigrizia, disinteresse, difficoltà operative, timidezza, timore. Fatto sta che questo è il risultato, quindi sto meditando se abbandonare l’impresa. Peccato, pensavo di fare qualcosa di utile e per questo di trovare facilmente interessanti interlocutori. Evidentemente non è così facile come pensavo. A voi la parola.

21 commenti:

Anonimo ha detto...

forse in questo momento interessa di più la politica non credi?

Anonimo ha detto...

Io credo piuttosto il contrario.
La gente ha maturato una sorta di avversione a tutto ciò che è gestione dela cosa pubblica, perché già solo nel leggere questa frase si provoca una specie di sdegno, come se nel nominare le cose che di per sé sarebbero neutre si riempiono invece dela stessa sotanza di chi le mette in pratica.
Pensiamo all'Italia degli anni '50, quela della ricostruzione dopo il disastro bellico. Tanta gente capace e con la volontà di costruire qualcosa di nuovo: libertà, ricchezza, cultura, stato di diritto.
Cosa ci rimane di quel periodo storico: solo un vago e scolorito ricordo.
Adesso tutto è burocratizzato, ingessato. Sembra che, comunque la si rigiri, non sia possibile modificare qualcosa. Nè in ambito locale né più su. Come dicevo all'inizio un'avversione. Si parla sempre meno di politica e di problemi concreti perché si ha la disillusione di non poter realmente modificare lo status quo. Non credo che sia solamente responsabilità del'attuale classe politica, ma di una serie ininterrotta di rovesci che parte da lontano. Il discorso potrebbe prolungarsi a dismisura, ma credo che il nocciolo rimanga lo stesso: perché discuterne? Che senso ha?
La facile risposta a queste domande sarebbe: chi se la sente perché non si mette in prima linea esponendosi e facendo qualcosa per muovere delle situazioni che non ritiene giuste? La risposta è semplice altrettanto: siamo individualisti, opportunisti, poco inclini a fare gli equilibristi senza rete. E oggi non c'è nemmeno più la rete del partito, delle ideologie, del'appartenenza.
Forse darò una spiegazione un po' troppo antropologica e sociologica della faccenda, ma non credo che ci siano tanti altri motivi all'attuale immobilismo.
Aggiungo un elemento già introdotto nella discussione sugli schiamazzi notturni. A volte non ci si espone, a volte invece ci si espone in maniera disorganizzata sull'onda del sentimento del momento e senza considerrare tutti gli aspetti in gioco. E' chiaro che non spetta al singolo di comporre tutti gli interessi, ma forse, invece, questo sarebbe il primo passo per un impegno più preciso e deciso. Intendo dire che a volte c'è la critica ma non la proposta e non credo che si possa dire che comunque essendoci la critica questo sia un passo avanti. Io la critica senza proposta per ovviare la ritengo comuqnue un passo indietro.

vivereacagli ha detto...

Quindi diffusa avversione alla gestione della cosa pubblica perché quando si parla di cosa pubblica si pensa a chi la gestisce.
Già, gli italiani della ricostruzione postbellica erano diversi: tanta gente capace e con la volontà di costruire qualcosa di nuovo, libertà, ricchezza, cultura, stato di diritto.
Ma poi gli italiani sono stati delusi dai protagonisti della politica che hanno provato l’ebbrezza del potere, che per conquistarlo e conservarlo sono scesi a compromessi, che da impegnati e disinteressati sono diventati opportunisti ed avidi.
È vero che non è solo responsabilità dell'attuale classe politica: c’è anche la complicità di un diffuso opportunismo della gente che in fondo sta bene così, ha ottenuto quanto basta e se ne frega dei problemi di qualche sparuta minoranza, quindi, quando va bene, si accontenta di approvare le scelte del proprio schieramento politico e di criticare quello opposto.
Ecco perché a volte c'è la critica ma non la proposta: proporre significa esporsi e talvolta la classe politica compromessa non può consentire intromissioni.

Anonimo ha detto...

Sempre sperando che questo discorso della politica autoreferenziale che non lascia spazi non sia solo un alibi per criticare senza dare risposte.
Continuo a pensare che lc ritica non solo ci rende invisi alla classe politica del momento, ma anche agli altri considerato che criticare è molto più facile che proporre alternative.

vivereacagli ha detto...

Allora ?
Tacere per non essere invisi ?
Personalmente preferirei una critica costruttiva e, in mancanza di proposte alternative, ci pensi chi di dovere a trovare le soluzioni più opportune ai problemi della società. Sono lì per questo loro, o no ?

Anonimo ha detto...

ci pensa grilli adesso con 450mila euro
vedrai che splendore cagli... tutti a mangiare al teatro....

Anonimo ha detto...

L'ultimo intervento lo metto nel novero delle critiche sterili dalle quali sono convinto non ci libereremo mai.
Facendo un passo aggiuntivo: il teatro deve essere un volano, soprattutto in Città piccole come le nostre. Se non ci si investe diventa un peso. Tra l'altro io sono andato a vedere spettacoli a teatro e di cagliesi, purtroppo, ne ho visti realmente pochi. Soprattutto viene gente da fuori. Anche questo lo metto nel novero della critica sterile: come puoi criticare un'istituzione senza nemmeno verificare se si muove bene o no? E non si può nemmeno dire che il cartellone fosse scadente: si parla di attori di primissimo piano nella scena attuale. Si sono succeduti in questi ultimi anni: Ugo Paglia, Pino Scaccia e tanti altri che rappresentano il meglio del panorama teatrale italiano e internazionale. Quindi ben venga un progetto serio che riguarda il teatro di Cagli. Tra l'altro questi soldi o arrivano per il teatro o non arrivavano per niente quindi...
I politici sono votati. Danno soluzioni o non ne danno. I cittadini sono chiamati a vigilare sull'operato e criticare gli errori e le omissioni. Però è anche vero che criticare è molto più semplice che proporre. Se riteniamo che l'attual classe politica non dia le risposte che ci attendiamo significa che probabilmente noi stessi abbiamo altre soluzioni. Altrimenti diventa un giochino abbastanza fine a se stesso credo. E poi concludo su questa storia perché sta diventando unc ane che si morde la coda e non ne veniamo a capo.
Io per certe situazioni non credo di avere soluzioni alternative e penso anche di essere dotato di un intelletto medio. Poniamo, come fictio, che anche la classe politica sia dotata di intelletto medio: significa che certe situazioni sono di difficile soluzione. Adesso stai a vedere che passo da quello che difende le scelte politiche... Il mio è un discorso in generale, poi se vogliamo entrare nel merito. Ma, come direbbe il buon blogger: non sta a me entrare nel merito. Io sono un cittadino e quindi posso esimermi dall'entrare nel merito delle questioni. Ci sono le persone che invece sono adatte e ricoprono lo status di "entratori nel merito".:D

Anonimo ha detto...

X atanasio

leggi i giornali o guardi le fotografie?
ti guardi intorno?
ti meriti questa amministrazione perche' sei già morto e non lo sai...

Anonimo ha detto...

Riesco a fare commenti più elaborati e con tanto di argomentazioni a supporto io che sono piuttosto che te che pensi di essere vivo.
Io non credo di meritarmi niente, tanto più che attualmente il centro dei miei interessi lavorativi non è Cagli ma è la Città morta per eccellenza: Urbino. Dove il parassitismo è la regola.
Io dico solo che tra avere 450 milioni per il teatro e non averli c'è la differenza, credo. E pensare che se funziona il teatro per Cagli è un peso credo che sia una miopia abbastanza evidente. Poi le cose che non vanno possono essere duecentomila. E possiamo anche discuterne tranquillamente.
Tra l'altro per come è impostata attualmente la situazione politica senza leggere i giornali ognuno di noi potrebbe scrivere articoli per conto di chi critica e di chi si difende. E' un teatrino fin troppo scontato per il quale nemmeno mi ci spendo a perdere 10 minuti per leggere quello che già so prima.
Mi guardo intorno e vedo che probabilmente si stava meglio qualche anno fa. Mi guardo intorno e vedo che, purtroppo, l'associazionismo si sta spegnendo. L'associazionismo, in Città come la nostra, è alla base della sopravvivenza. E, invece, stiamo qui a disquisire sulle vicende politiche contingenti. Se questo significa essere vivi allora forse è meglio essere morti come lo sono io.

Anonimo ha detto...

una domanda ma a chi credi che portino beneficio i 450 milioni per il teatro?
un consiglio da amico cerca di essere meno logorroico

Anonimo ha detto...

Be' io non lo so. Vogliamo chiedere conto dei soldi spesi facciamolo. Non è che io voglia essere logorroico per forza. E' che a volte cerco di ragionare intorno alle cose, cercando di farmi idee su basi oggettive e senza avere pre giudizi immodificabili (tutti abbiamo pre giudizi sulle persone e sulle cose, il problema sta nella nostra disponibilità a modificarli in base a quello che poi veniamo a sapere indagando un po').
Che ci volete fare. Ho questo vizio di cercare di andare un minimo oltre al naso composto dalle cose che credono di sapere tutti. Perché magari poi si scopre che non è propriamente così.
Tu sai dove vanno a finire? E allora diccelo no? Che fai ci tieni sulle spine? Tra l'altro se questi soldi prendessero delle strade illegali credo che sarebbe tuo dovere denunciare la cosa alle autorità competenti, considerato, tra l'altro, che in questo modo ti libereresti delle persone poco affidabili e che lavorano nel torbido. Quindi sarebbe un gran servizio per te stesso e per la collettività.
Si attendono risposte (magari brevi, ma con un costrutto minimo fatto di persone e circostanze precise. In Italia e a Cagli abbiamo bisogno di tante cose ma sicuramente non di delatori da caccia agli untori).

Anonimo ha detto...

ma quale fonte parla di 45o milioni per il teatro? Sarebbero 225.ooo euro, sbaglio? Di quale progetto si parla?

anonimo

Anonimo ha detto...

ho sbagliato i soldi sono 450 mila EURO!
il resto del carlino di 2 o 3 giorni fa!

un regalo di mister minardi a grilli italo e il SUO teatro

Anonimo ha detto...

E' impossibile discorrere... Mi spieghi qui dentro chi ha fatto un progetto che poi non è stato approvato per colpa di altri progetti? Io non dico che il progetto per il teatro sia il migliore del mondo. Ma se c'è solo quello meglio che li prenda piuttosto che non li prenda. Pensare che sarebbe stato meglio se quei soldi fossero andati a Maiolati Spontini piuttosto che a Treia credo che sarebbe un po' come quel marito che per fare dispetto alla moglie... Il dispetto alla fine a chi lo ha fatto. Giudichiamo in base alle cose oggettive e non in base ad idee preconcette.
Purtroppo la nostra idea del mondo troppo spesso si fonda sui giornali e non mi pare che i giornali siano diventati fonte di verità, non credo che lo siano mai stati né per un verso né per l'altro.
Attendo di vedere il progetto che ci sta dietro a quei soldi. Poi farò i miei apprezzamenti. Se qualcuno è in grado di indicarlo...

Anonimo ha detto...

il progetto si chiama Cagli Teatro Commission per la promozione di attività teatrali e per mettere a disposizione di compagnie di artisti provenenti da tutto il mondo i palcoscenici ed è finanziato attraverso la Regione dal Ministero delle Politiche Giovanili ( di sinistra... guardacaso....), così facendo continua il sistema che permette ai signori delle tessere di crearsi consensi con pochi spicci facendo lavorare tizio caio sempronio coop di qui coop di la tutti felici tutti contenti TUTTI ZITTI!

vivereacagli ha detto...

Andate a vedere questi siti:

http://www.gogmagogteatro.it/Esibizioni/esibizioni.html

http://giorgiogabercaglifestival.blogspot.com/

non mi pare che sia roba da buttare.

Ci sarà sì del lavoro preconfezionato per le coop, ma c’è anche un bel foraggio per Cagli.
Peccato, dico io, che tale foraggio per Cagli arriva solo per iniziative per lo spettacolo, o per il recupero e la promozione dei beni culturali, mentre non si vede mai una lira (pardon, un centesimo) su altri settori quali i lavori pubblici, la sanità, la scuola, il commercio, il lavoro. Sarà perché non abbiamo uomini influenti che operano in questi settori, no? Allora ringraziamo questi personaggi che fortunatamente abbiamo ed eventualmente troviamone altri che possano aiutare la nostra città anche negli altri settori dove siamo molto ma molto messi male.

Anonimo ha detto...

Io continuo a dire tra far pervenire 450 milioni a Cagli e non farli pervenire cosa è meglio? Tra l'altro non mi risulta che ci soano state altre proposte bocciate a favore di teatrocommission. Inoltre, segnalo, che grazie a questa formula a Cagli sono arrivati personaggi che altrimenti te li sognavi. Stavolta addirittura arrivano con soldi non direttamente nostri. Dovrebbero essere gli altri comuni e le altre regioni a lamentarsi che si spendono tutti sti soldi per fare una cosa a Cagli. Non noi cagliesi.

Circa gli altri settori: è questione di persone e di idee. Se manca o l'uno o l'altro è chiaro che le cose non possono andare avanti. Ma è così per tutte le cose della vita, non solo in politica.
Che poi a volte, inaltri contesti, si facciano scelte sbagliate è un altro discorso.

vivereacagli ha detto...

Domenica 2 dicembre è previsto a Cagli il Press tour per per giornalisti del settore cultura, turismo e ICT, operanti a livello nazionale. Tale attività si configura come un'azione promozione delle iniziative e di relazione verso la stampa e verso alcuni stakeholder e consiste in un 'viaggio' in un 'luogo' capace di evidenziare i messaggi dell`assessorato e di affrontare in dettaglio temi importanti per l`azione progettuale e di programmazione dell'ente regionale. A Cagli, è prevista la visita a Palazzo Mochi Zamperoli, futuro polo museale cittadino il cui progetto di innovazione tecnologica è stato finanziato nell'ambito del DOCUP. E nel Teatro, la presentazione del progetto 'Teatro Commission Marche', finanziato attraverso la Regione dal Ministero delle Politiche Giovanili nell'ambito dell'Accordo di Programma Quadro.

Anonimo ha detto...

Con i progetti finanziati dalla Regione o dai Ministeri di competenza, a Fano è stata ristrutturata una parrocchia, con anessi e connesi. La nostra parrocchia di S.Pier Damiani (pardon la chiesa-fabbricato) che grida vendetta per non essere stata terminata, potrebbe usufruire di qualche finaziamento? Sarà che non c'è nessuno che a livello di consiglio economico delle Parrocchie di Cagli, si aggiorna sulle leggi regionali e statali? Il Mazzacchera, vice sindaco, che ha promosso molti restauri, credo abbia rovistato non poco nelle pieghe delle Sovrintentenze e nelle casse regionali per la cultura. Oggi bisogna fare i TARLI, ma soprattutto credere nelle iniziative da perseguire. Questo è il tempo che ciè dato da vivere. A Cagli è stato sempre molto difficile trovare chi si rimbocca le maniche!!!

Anonimo ha detto...

andiamo tutti, allora, Domenica 2 Dicembre, al Teatro Comunale di Cagli, a sentire bene di cosa si tratta, chi ha promosso tutto questo e Come ha articolato stò Teatro Commission. Siccome potrebbe essere presente anche il "cagliese" Minardi, andiamo tutti a documentarci bene per poter anche criticare a ragion veduta. Tutti alle ore 15,00! Mah! Chissà! Ci sono le partite di calcio......

Anonimo ha detto...

Atanasio ha detto...
Io continuo a dire tra far pervenire 450 milioni a Cagli e non farli pervenire cosa è meglio?
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tu non hai capito proprio una benemerita mazza!
sveja coc!!!