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lunedì 24 dicembre 2007

IL MESSAGGIO DI NATALE DEL VESCOVO DALLA PRIMA PAGINA DEL SETTIMANALE DIOCESANO IL NUOVO AMICO


Messaggio di Natale 2007
Coraggio! Dio continua a scommettere su di noi.
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Buon Natale! Dio è sceso in questo mondo disperato. E all’anagrafe si è fatto chiamare con un nome incredibile: Emmanuele – Dio con noi.
Coraggio! Ai tempi di Adamo “egli scendeva ogni meriggio nel giardino e passeggiava con lui” (Gen 3,8). Ma ora ha deciso di starsene sempre quaggiù, perché non si è ancora stancato di nessuno e continua a scommettere su di noi.


Mi domando che effetto faranno gli auguri di Natale, formulati così, su tanta gente appiattita dal consumismo, resa satura dallo spreco, devastata dalle passioni; sulla moltitudine di giovani incerti del domani, travagliati da drammi interiori, incerti nelle scelte affettive. Mi chiedo se riderete su questi auguri.
Mi chiedo cosa pensino coloro che si sono costruiti idoli di sicurezza.
Dovremmo forse appiattire il desiderio, spegnere la speranza? No!
Anzi dovremmo ancora chiedere la grazia di essere capaci di annunciare speranze sempre eccedenti su tutte le attese del mondo. Lui solo può restituire al nostro cuore indurito dalle amarezze e dalle delusioni rigogli di speranza.

Scriveva Angela da Foligno “Il mio Dio si è fatto carne per farmi Dio! O amore sviscerato: hai disfatto Te per fare me. Quando tu Gesù mi fai capire che sei nato per me, come è pieno di gloria il capire un tale fatto”.
Solo dopo aver contemplato la “buona volontà di Dio verso noi, possiamo anche occuparci della buona volontà” degli uomini, cioè della nostra risposta al mistero del Natale. Dio ha fatto consistere la sua gloria nell’amarci, nel rinunciare alla sua gloria per amore: anche noi dobbiamo fare lo stesso.
Dio non ha serbato rancore, non ha guardato il torto ricevuto, non ha aspettato che altri facessero il primo passo…Si è avvicinato a noi.
Lui è il “vale la pena della vita”: si può procedere con certezza e senza paura dentro la vita.

Il mistero si è fatto carne. Guai ad abituarci a tanto! Guai a pronunciare tale mistero senza che nei momenti più duri e fragili, in qualche modo non ci faccia esplodere il cuore, non ci rialzi la testa, non ci faccia sentire il brivido della vertigine della Grazia accadutaci.
“Ai piedi del Verbo incarnato deponiamo gioia e apprensioni, lacrime e speranze. Solo in Cristo, il mistero dell’essere umano trova vera luce” (Giovanni Paolo II).

Armando Trasarti, Vescovo di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola