Dopo le orgiastiche celebrazioni inscenate per l'ultimo romanzo della Saga non chiamiamo più maghetto il giovane eroe ma magone.
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HARRYPOTTERISTA? NO, GRAZIE
"Ammettendo due sole accezioni, sul termine "magone" non è che il vocabolario si sprechi più di tanto. Alla versione "ventriglio di pollo" aggiunge quella di "Accoramento, dispiacere, come di peso che resti sullo stomaco". Non per nulla magen, in tedesco, significa, appunto, stomaco. Ma nulla a che vedere, a quanto pare con la parola "mago" di cui, pure, è accrescitivo. Mago rimanda infatti al personaggio mitico e favoloso, cui si attribuivano potere e sapienza soprannaturali. Si vedano Merlino e Atlante nella sua personificazione maschile ed Alcina e Melissa in quella femminile. Enigmisticamente parlando le lettere che compongono "magone" danzano da far invidia agli ospiti di Milly Carlucci e possono ad esempio ricomporsi in gomena, genoma, gemano (dal verbo gemere) ed in due città, quella friulana di Gemona e quella piemontese di Omegna. Per sottrazione ed aggiunta di consonante magone diventa rispettivamente agone (nel senso di lotta e non di ... grosso ago) e magrone (un tipo alla Fassino, per intenderci). Oppure il più spoetizzante che dialettale cagone. Uscendo dalla parentesi edipica, il diminutivo di magone è maghetto e quando si dice maghetto si dice Harry Potter.
A proposito, abbiamo preso atto, non senza un po' di disgusto ("Harrypottersti? No, grazie"), delle orgiastiche celebrazioni inscenate nell'attesa del settimo ed ultimo romanzo della Saga.
Ebbene, non me ne vogliano gli amici librai, ma proponiamo, seduta stante, di non chiamare più maghetto il giovane eroe. Bensì magone.
E, in barba ai dotti linguisti, proprio in quella derivazione etimologica che essi escludono a priori. Vale a dire di indigeribile groppo, insopportabilmente insistente sul più importante dei nostri organi deputati alle sempre delicate e spesso laboriose funzioni digestive".
Leone Pantaleoni
Enigmista
Con questo non è che Leone non apprezzi i romanzi su Herry Potter, ma veramente certe eccessive trovate pubblicitarie alle quali ormai ci stiamo abituando sono indiscutibilmente fastidiose.
Va però detto che proprio Pesaro, l’attuale città di Leone, non poteva rimanere indifferente a questo evento dal momento che l’illustratrice della fortunata saga è Serena Riglietti, di origine pavese ma che vive a Pesaro ormai da quasi trent’anni, ed insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino.
http://www.serenariglietti.it/serena_riglietti/serena_riglietti.html
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