Nuove promesse sulla Sanità Regionale.

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giovedì 9 luglio 2009

COMUNITA' MONTANA: QUALE FUTURO?

Sarebbe meglio se al tavolo delle decisioni sedessero la "politica" ed il "pubblico interesse" anziché i "partiti" e gli "interessi privati"!



fonte: QUIFLAMINIA (8 luglio 2009)

"A tornata elettorale finita, sindaci insediati, i problemi di ieri ritornano a galla come la riorganizzazione delle Comunità Montane. Un cambiamento di assetto che ha investito dall’anno scorso l’entro terra pesarese, annullando la Comunità montana del Metauro e quella del Catria Cesano e creando un unico ente composto da Frontone, Serra Sant’Abbondio, i comuni della CM del Catria Nerone e quelli della Cm Alto e Medio Metauro.
“Un giro di consultazione tra i Comuni è d’obbligo - commenta Gino Traversini, attuale Commissario della CM del Catria Nerone - per riflettere se esiste una reale volontà. Soprattutto se si è consapevoli che se il modulo 5+2 (Cagli, Cantiano, Acqualagna, Apecchio, Piobbico con Frontone e Serra) è fatto di Comuni abituati a ragionare insieme. Pertanto se è vero che stiamo per creare un nuovo soggetto potenzialmente molto forte con i suoi 14 comuni e i suoi circa 60.000 residenti, per dubbi e poca partecipazione potrebbe rimanere a mezza strada e non avere la velocità necessaria per garantire una corrette gestione del territorio ed essere insomma quel famoso tavolo unico operativo” “Dobbiamo considerare che la riorganizzazione investe la politica ma sopratutto 130 dipendenti - spiega Claudio Piermattei, funzionario della Regione - Procedere nella semplificazione, obbliga alla gradualità perché si devono garantire finanziamenti e dunque studiare sistemi per assicurare sostenibilità ai nuovi enti”. “La proposta della giunta - spiega l’assessore con delega agli enti locali, Stefania Benatti - parte dalla consapevolezza che le Comunità montane sono delle esperienze associative valide che vanno assolutamente difese. La proposta punta da una parte alla semplificazione degli assetti istituzionali, con un consiglio esclusivamente composto da sindaci ed una giunta snella con un presidente e due assessori con indennità ridotte al minimo, e dall’altra spinge le ex CM a trasformarsi in unione di comuni e anche a coinvolgere le province. L’idea di fondo è quella di mettere le CM in grado di fare programmi di sviluppo locali con attività di promozione e di marketing, creando partenariati anche con privati ed attingendo direttamente ai fondi europei. Operazioni nella quale la Regione si propone nelle veste di un tutor tecnico ed amministrativo”. Proprio per ottimizzare il sostegno della Regione, l’assessore avrebbe in agenda tra luglio e settembre visite operative in ogni Comunità montana".

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