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lunedì 10 settembre 2007

I ROTARIANI RIUNITI A FONTE AVELLANA LANCIANO IL PROGETTO “I CAMMINI DEL CIELO”


Tra eremi e santuari le ali dello sviluppo.
Interessante iniziativa dei cinque club rotariani dell’area appenninica umbro marchigiana che hanno posato la loro attenzione su un distretto culturale comune. Un progetto che stimola l’interesse degli operatori economici, commerciali, turistici e culturali, ma che necessita anche della presa di coscienza da parte dei pubblici amministratori, senza l’impegno dei quali ogni iniziativa di tale portata resterebbe lettera morta.
Dal Corriere Adriatico di ieri riportiamo la notizia del progetto lanciato nel corso dei lavori svoltisi sabato a Fonte Avellana:

SERRA SANT’ABBONDIO - Basta poco per innescare una rivoluzione. Basta un’idea semplice, come il distretto culturale dell’Appennino umbro-marchigiano; gente decisa, come i rotariani dei cinque club dell’area; ed un luogo storico per antonomasia, come Fonte Avellana… Poi, il dado è tratto. Come ieri al monastero camaldolese di Serra Sant’Abbondio dove i soci dei club Altavallesina Grottefrasassi, Cagli Terra Catria Nerone, Fabriano, Gualdo Tadino e Gubbio, hanno gettato le fondamenta per un distretto culturale. Sulle orme del circuito turistico “ I signori dell’Anello”. Un circuito che incurante dei confini regionali e provinciali, trasforma i monti Cucco, Catria, Nerone e Petrano in cerniera naturale. “Un bacino - spiega Giambaldo Belardi, il presidente del club di Gubbio - che ha un comune tessuto ambientale, patrimoniale e sociale”.Comunque in verità l’idea non è proprio nuova. L’idea di trasformare in appeal le proprie peculiarità delle città d’arte minore tra Marche ed Umbria aleggia da una decina di anni nelle Comunità Montane, nei sistemi turistici locali e, in filigrana, nei tanti e vari studi sul turismo ignorati da un campanilismo esacerbato. Da ieri però con i rotariani il distretto culturale ha le giuste credenziali. Guidano l’operazione con maestria seguendo le solite direttrici del marketing territoriale. Parlano di strategie di sviluppo, di puntare sulle più innovative e d’intavolare una concertazione larga e rappresentativa.Ma, a differenza delle “Terre del Duca”, passeranno il comando solo quando saranno sicuri che gli obiettivi prefissati saranno stati correttamente metabolizzati. Avviando, perché no, un agenzia di sviluppo del territorio. Poi siccome i soldi sono i nervi della guerra, intendono redigere un piano finanziario e muoversi rapidamente per calamitare le risorse strategiche previste per lo sviluppo territoriale delle regioni Marche ed Umbria dal 2008 fino al 2013. L’spetto più convincente è che vanno anche al di là del loro bacino. Puntano su un’area più vasta , allargandosi fino alla costa e attivando “I cammini del cielo”. Le strade dei pellegrini che ricongiungono Fano ad Assisi, Loreto alla città di San Francesco. Un triangolo ricchissimo di monasteri, eremi e di abbazie che contiene ben due città patrimonio dell’umanità. Ma quello che stupisce ancora di più è che, salvo il vicesindaco di Cagli, venuto nelle sue veste di rotariano, nel pubblico non c’era un amministratore pubblico. Nessuno del mondo della politica ma operatori ed associazioni che vivono ogni giorno di pane e turismo. Non a caso erano presenti una grande agenzia di viaggio fabrianese, numerose associazioni di categorie di Gubbio e di Fabriano, la Confcommercio di Cagli, l’Assindustria di Ancona e la Meditsilva di Frontone. In fondo i rotariani stanno per dare vita ad un distretto culturale che seduce e convince pure. Poiché riposa non sulla storia ma su un'identità culturale.
VERONIQUE ANGELETTI,

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non c'è da stupirsi che la cronista Veronique Angeletti abbia oculatamente notato che non fossero presenti rappresentanti della politica. Sono anni che le Associazioni di cittadini, come la Pro-Loco di Cagli, hanno provato a farsi promotrici di simili iniziative, ma finchè le pubbliche istituzioni vengono considerate soltanto mezzi per riempire i serbatoi di voti che servono agli adepti della "Casta", ciò di cui sopra non avverrà mai. Sono decenni che umilmente si propose, noi, un gruppo d'amici, lo sviluppo di un piccolo rapporto con la città di Gubbio, provare a tessere una serie di scambi turistici e culturali con la città umbra. Non si è riusciti nemmeno ad organizzare un tavolo di prova tra il sindaco di Cagli e quello di Gubbio. La verità è (ed ormai è ampiamente verificato) che le iniziative promosse da privati cittadini non possono essere speculativamente gestite dai "politici" e quindi non vengono minimamente incoraggiate.
Da qui, come sottolineato da diversi in radio, il V...Day di Beppe Grillo, che potrà essere benissimo criticato, ma non è affatto una iniziativa qualunquista e populista. E' il risultato delle "fregnacce giornaliere che ormai la politica propina perchè non riesce più a dare risposte ai cittadini"
Ad majora.

Anonimo ha detto...

contaminare il loro "territorio serbatoio" con aperture verso altre realtà è tabù per questi signori noi dobbiamo restare arretrati perche' cosi si controlla il voto.