CAGLI, TERRITORIO, NOTIZIE, EVENTI, CULTURA, SPETTACOLI, STORIA LOCALE, TRADIZIONI, POLITICA, ECONOMIA
POST PIU' RECENTI (DAL 2009 AD OGGI) - VEDI A FONDO PAGINA I LINK PER I POST PIU' VECCHI
venerdì 31 agosto 2007
L’ULTIMA SERATA IN PIAZZA SENZA MACCHINE
Bandinsieme a Cagli questa sera alle 21.15
Bandinsieme è una manifestazione promossa dall'Amministrazione Provinciale che vede impegnate tutte le bande della Provincia in una serie di raduni in diverse località del territorio provinciale. Quest'anno una delle piazze più importanti in cui avrà luogo uno di questi raduni è quella di Cagli. Ad esibirsi, oltre alla banda cittadina locale, due tra le bande più prestigiose della Provincia: il Complesso Bandistico Vallato di Fano diretto dal cagliese M° Giorgio Caselli e la Banda di Candelara diretta dal M° Michele Mangani che alcuni anni fa ha diretto anche la Banda di Cagli. Appuntamento questa sera alle ore 21.15 in piazza Matteotti o in caso di maltempo al Teatro Comunale.
...poi dal 1° settembre riapre il parcheggio serale in Piazza Matteotti…
…con grande disappunto di molti cittadini che cesseranno di godere, benché per poche ore al giorno, di uno spazio così accogliente molto legato alla tradizione locale.
Ma c’è anche qualcuno che non aspetta altro che la riapertura della Piazza al caos delle auto, tanto è vero che ha già violato più volte il divieto ancora vigente parcheggiando la sua Mercedes, la sua Punto, il suo SUV o la sua moto davanti al bar consapevole del fatto che i vigili dopo le ore 20 vanno a casa. Una dimostrazione di arroganza che va nella direzione che piace a quella categoria di persone che misurano il proprio valore nella capacità di trasgredire, che trovano sfogo alla loro insoddisfazione nello sballo, che girano con i loro bicchieri colmi da un bar all’altro, che barcollando finiscono distesi sopra i propri escrementi, che si lasciano mungere per bene dai gestori dei bar e degli pseudo-pub.
È per costoro che si delibera la riapertura del traffico in Piazza ? Sono queste le persone che contano a Cagli ?
martedì 28 agosto 2007
OGGI LA FESTA DI S. EMIDIO
Notizie su S.EmidioEmidio nacque, nell’anno 273, da nobile famiglia di Treviri, città del nord-ovest dell' attuale Germania, ai limiti dell’Impero Romano. All’età di 27 anni, lui che era di famiglia pagana, stando a contatto coi suoi coetanei cristiani, si accostò alla vera Fede ricevendo il battesimo. Per volere divino partì per l’Italia assieme a tre suoi amici, Euplo, Valentino e Germano, giunto a Milano ebbe un incontro molto importante con il vescovo S. Materno che lo istruì adeguatamente e l’ordinò sacerdote. Trasferitosi a Roma, vi dimorò con spirito apostolico, associando prodigi sorprendenti. Fu ricevuto dal papa S. Marcellino, il quale ritenendolo idoneo ad assumere le responsabilità episcopali, lo consacrò vescovo destinandolo ad Ascoli, dove risiedeva una comunità che ardeva dal desiderio di avere un Pastore. Ascoli, distrutta da Pompeo Strabone e ricostruita dal figlio Pompeo Magno, era un’importante città posta lungo la strada consolare “Salaria”, che univa a Roma e al mare Adriatico. Contava oltre ottantamila abitanti, ed era un centro commerciale e militare molto importante. Emidio con slancio accolse il desideri del papa e partì per Ascoli assieme ai suoi amici. Lungo il tragitto, venne informato che qui si era risvegliata un’attività persecutoria verso i cristiani, quindi non c’erano le migliori condizioni per svolgere la sua missione. Si indirizzò allora verso il vicino Abruzzo, convertendo alla Fede la città di Pitino ed altre vicine.
Ristabilitasi la calma ad Ascoli vi si recò e fu accolto con grande gioia dai martoriati cristiani. Il giovane Emidio iniziò, allora, la sua opera pastorale con grande fervore: predicava, istruiva, confortava i sofferenti, convertiva e battezzava, raggiungendo anche centri limitrofi; raggiunse anche Fermo, dove assieme ad una comunità di cristiani preesistente, aprì al culto del vero Dio un tempietto pagano. Dopo appena tre anni d’intenso e proficuo lavoro, confortato da prodigi, nel 303, tornato ad Ascoli, quando ormai tanti pagani si erano convertiti alla Fede e, tra questi anche Polisia, la figlia del Prefetto della città, fu catturato dai persecutori, condannato a morte e decapitato nel luogo dove oggi sorge il tempietto di “S. Emidio Rosso”.
Caduto a terra in un lago di sangue, il Martire – secondo la tradizione – raccolse il capo, si alzò, mettendosi in cammino per raggiungere l’Oratorio delle Grotte, dove radunava i fedeli per le sacre funzioni; qui si adagiò per il riposo eterno. Mani pietose poi lo composero in un rude sepolcro scavato nel tufo. Gli ascolani, successivamente, lo esumarono e portarono nella cripta della Cattedrale, ove è particolarmente venerato come Protettore contro il flagello del terremoto.
OGGI LA FESTA DI S. EMIDIO
Si è svolta oggi la tradizionale Festa di S.Emidio presso la chiesetta eretta nei pressi del Borgo “…nel 1781 in occasione del seppellimento in quel luogo dei cadaveri di quanti restarono vittime del terremoto del 3 giugno, tanto nella cattedrale quanto nella città. Ogni anno in ricorrenza di sì luttuosa calamità soleva farsi una processione di penitenza e suffragio a detta chiesa, ma questa cerimonia andò in disuso dopo la venuta del Governo Italiano, come pure andarono in disuso la festa di S.Emidio con relativa processione, e la Compagnia, che vi era eretta”
Sac. Gottardo Buroni “La Diocesi di Cagli” – Tipografia Bramante – Urbania - 1943.
Oggi la data della festa è stata spostata al 28 agosto, giorno in cui si festeggia il Santo.
Sac. Gottardo Buroni “La Diocesi di Cagli” – Tipografia Bramante – Urbania - 1943.
Oggi la data della festa è stata spostata al 28 agosto, giorno in cui si festeggia il Santo.
Nel pomeriggio è stata celebrata una messa da Don Marco, alla presenza di un nutrito pubblico di affezionati. Al termine hanno salutato i convenuti la Maria Paradisi, solerte custode della chiesa, il Sindaco Papi e l’Assessore Mazzacchera. Infine Giannicola De Sanctis ha letto alcuni brani su S.Emidio tratti da “L’Incanto” di Gabriele Mastini.
AFFASCINATI DALLA MUSICA
Ma senza i bagni
dal Corriere Adriatico di oggi leggiamo:
CAGLI - “Cagli delle Musiche”, la manifestazione musicale in notturna per le vie e piazze organizzata dalla Pro Loco è stata, come negli anni passati, un gran successo di partecipazione e contenuti artistici. Il gran finale in piazza Matteotti ha richiamato residenti e ospiti provenienti dai centri vicini e dalla costa. Un evento che si è imposto alla attenzione degli amanti d’ogni genere di buona musica. La Pro Loco ha portato tanti gruppi musicali che sono piaciuti grazie anche ai luigi assai suggestivi che hanno ospitato i concerti. Le piazzette, gli antichi cortili di palazzi nobili, dei Tiranni, dei Mochi Zamperoli, tanto per citarne alcuni. Angoli di vicoli dove i popolani, secoli addietro, solevano trascorrere la “veglia”, raccontando i fatti del giorno. Oggi in questi caratteristici spazi si fa buona musica.Per tutta la serata è stato un via vai di gente. Questo evento ha permesso anche di visitare i monumenti storici, il Teatro Comunale, le antiche chiese che sono sorte nei vari secoli, contribuisce a valorizzare una città. Molti i turisti, i visitatori notati in giro, a godere la frescura che la città offre.Però un neo di questa manifestazione è stato ancora notato, la mancanza di un “Diurno”, che l’amministrazione comunale si deve far carico di ripristinare. Una grave carenza in una città che punta anche al turismo, che organizza manifestazioni interessanti.
GIO.BAR.
Quasi giusta l’osservazione di Giovanni Batoli: un “diurno” ci vuole. Ma per l’ordinario tran tran quotidiano. Perché poi nelle note serate con grande affluenza di gente e durante i mercati il “diurno” non basta. Vi immaginate come verrebbe ridotto in pochi minuti ? E come i gestori respingerebbero i postulanti con un secco “andate al diurno” ?
Direi invece che anche gli organizzatori di questi eventi dovrebbero preoccuparsi di risolvere almeno in parte questo problema. Inoltre in tutti i locali pubblici dovrebbero essere previsti servizi multipli, in numero adeguato al flusso di clientela prevedibile e più spaziosi.
dal Corriere Adriatico di oggi leggiamo:
CAGLI - “Cagli delle Musiche”, la manifestazione musicale in notturna per le vie e piazze organizzata dalla Pro Loco è stata, come negli anni passati, un gran successo di partecipazione e contenuti artistici. Il gran finale in piazza Matteotti ha richiamato residenti e ospiti provenienti dai centri vicini e dalla costa. Un evento che si è imposto alla attenzione degli amanti d’ogni genere di buona musica. La Pro Loco ha portato tanti gruppi musicali che sono piaciuti grazie anche ai luigi assai suggestivi che hanno ospitato i concerti. Le piazzette, gli antichi cortili di palazzi nobili, dei Tiranni, dei Mochi Zamperoli, tanto per citarne alcuni. Angoli di vicoli dove i popolani, secoli addietro, solevano trascorrere la “veglia”, raccontando i fatti del giorno. Oggi in questi caratteristici spazi si fa buona musica.Per tutta la serata è stato un via vai di gente. Questo evento ha permesso anche di visitare i monumenti storici, il Teatro Comunale, le antiche chiese che sono sorte nei vari secoli, contribuisce a valorizzare una città. Molti i turisti, i visitatori notati in giro, a godere la frescura che la città offre.Però un neo di questa manifestazione è stato ancora notato, la mancanza di un “Diurno”, che l’amministrazione comunale si deve far carico di ripristinare. Una grave carenza in una città che punta anche al turismo, che organizza manifestazioni interessanti.
GIO.BAR.
Quasi giusta l’osservazione di Giovanni Batoli: un “diurno” ci vuole. Ma per l’ordinario tran tran quotidiano. Perché poi nelle note serate con grande affluenza di gente e durante i mercati il “diurno” non basta. Vi immaginate come verrebbe ridotto in pochi minuti ? E come i gestori respingerebbero i postulanti con un secco “andate al diurno” ?
Direi invece che anche gli organizzatori di questi eventi dovrebbero preoccuparsi di risolvere almeno in parte questo problema. Inoltre in tutti i locali pubblici dovrebbero essere previsti servizi multipli, in numero adeguato al flusso di clientela prevedibile e più spaziosi.
lunedì 27 agosto 2007
Centro Studi Avellaniti - Monastero di Fonte Avellana, 30 agosto - 1 settembre 2007
Millenario della nascita di S.Pier Damiani (1007-2007)
Fonte Avellana nel secolo di Pier Damiani
Giovedi 30 agosto ore 15
Saluti:
S.E.R. card Achille Silvestrini - Presidente del Centro Studi Avellaniti
P. Alessandro Barban - Priore di Fonte Avellana e Vicepresidente del Centro Studi Avellaniti
- Nicolangelo D'Acunto (Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano-Bresscia: Pier Damiani e Fonte Avellana
- Giancarlo Andenna (Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano): Fonte Avellana, il papato e l'Impero
- Paola Galletti (Università di Bologna): Fonte Avellana: modelli gestionali e insediativi della proprietà monastica
- Tommaso Carpegna (università di Urbino): Aristocrazia e monasteri nelle Marche del secolo XI
Venerdì 31 agosto
ore 9
- Gabriele Archetti (Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano): L'alimetazione a Fonte Avellana
- Elisabetta Filippini (Università Cattolica del Sacro Cuore - Brescia): L'enfiteusi nelle Carte avellanite
- Roberto Bernacchia (Regione Marche): I possessi avellaniti dall'epoca damianea al privilegio di Innocenzo II (1139)
- Stefania Zucchini (Università di Perugia): Presenze avellanite nell'Umbria medievale
ore 15
- P. Lorenzo Saraceno (Eremo di S. Giorgio - Garda): Una teologia della Croce a Fonte Avellana
- Guido Cariboni (Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano-Brescia): La dimensione normativa nella comunità avellanita
- Umberto Longo (Università di Pisa): Modelli di santità avellanita
- Pierluigi Licciardello (Arezzo): Il culto dei santi nella liturgia di Fonte Avellana nel medioevo
Sabato 1 settembre ore 9
- Ugo Facchini (Faenza): La liturgia a Fonte Avellana al tempo di Pier Damiani
- Giacomo Baroffio (Università di Pavia): La musica a Fonte Avellana nel secolo XI
- Massimiliano Bassetti (Università di Verona): Libri, scrittura e Scritture a Fonte Avellana
- Cosimo Damiano Fonseca (Accademia Nazionale dei Lincei)
Considerazioni conclusive
In occasione del Convegno saranno assegnate dieci borse di studio comprensive di spese di vitto e alloggio a Laureati e Dottorandi in Storia medievale, Storia della chiesa, Letteratura latina etc.
Fonte Avellana nel secolo di Pier Damiani
Giovedi 30 agosto ore 15
Saluti:
S.E.R. card Achille Silvestrini - Presidente del Centro Studi Avellaniti
P. Alessandro Barban - Priore di Fonte Avellana e Vicepresidente del Centro Studi Avellaniti
- Nicolangelo D'Acunto (Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano-Bresscia: Pier Damiani e Fonte Avellana
- Giancarlo Andenna (Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano): Fonte Avellana, il papato e l'Impero
- Paola Galletti (Università di Bologna): Fonte Avellana: modelli gestionali e insediativi della proprietà monastica
- Tommaso Carpegna (università di Urbino): Aristocrazia e monasteri nelle Marche del secolo XI
Venerdì 31 agosto
ore 9
- Gabriele Archetti (Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano): L'alimetazione a Fonte Avellana
- Elisabetta Filippini (Università Cattolica del Sacro Cuore - Brescia): L'enfiteusi nelle Carte avellanite
- Roberto Bernacchia (Regione Marche): I possessi avellaniti dall'epoca damianea al privilegio di Innocenzo II (1139)
- Stefania Zucchini (Università di Perugia): Presenze avellanite nell'Umbria medievale
ore 15
- P. Lorenzo Saraceno (Eremo di S. Giorgio - Garda): Una teologia della Croce a Fonte Avellana
- Guido Cariboni (Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano-Brescia): La dimensione normativa nella comunità avellanita
- Umberto Longo (Università di Pisa): Modelli di santità avellanita
- Pierluigi Licciardello (Arezzo): Il culto dei santi nella liturgia di Fonte Avellana nel medioevo
Sabato 1 settembre ore 9
- Ugo Facchini (Faenza): La liturgia a Fonte Avellana al tempo di Pier Damiani
- Giacomo Baroffio (Università di Pavia): La musica a Fonte Avellana nel secolo XI
- Massimiliano Bassetti (Università di Verona): Libri, scrittura e Scritture a Fonte Avellana
- Cosimo Damiano Fonseca (Accademia Nazionale dei Lincei)
Considerazioni conclusive
In occasione del Convegno saranno assegnate dieci borse di studio comprensive di spese di vitto e alloggio a Laureati e Dottorandi in Storia medievale, Storia della chiesa, Letteratura latina etc.
domenica 26 agosto 2007
L’UDC IN APPRENSIONE PER IL DESTINO DEL NOSOCOMIO. LE INCERTEZZE MAGGIORI SONO CONCENTRATE SULLA RIABILITAZIONE
Marcello Mei: «Quante promesse per l’Ospedale. Così tante che...»
Ecco l’articolo di Mario Carnali sul Resto del Carlino di oggi.
CAGLI - L’estate sta finendo, le temperature si abbassano, ma sale di nuovo la fibrillazione per il futuro dell’ospedale di Cagli. Infatti, dopo la pausa di feste, ferie e inaugurazioni varie, si torna a parlare dell’ospedale e di possibili rischi per il suo futuro. A riaccendere il dibattito, con alcune considerazioni, è Marcello Mei segretario dell’Udc locale. «Sono perplesso — afferma Mei — perché in un recente pubblico incontro a Cagli alla presenza di autorità locali, regionali e molto prima delle ferie, non è stata detta una parola definitiva per quanto riguarda il mantenimento del servizio dialisi, del rafforzamento del pronto intervento e della ormai tanto attesa apertura del reparto di riabilitazione. La famosa Rsmr, poi diventata nel corso degli anni Rsm ed infine Rsi. Quante lettere dell’alfabeto si alterneranno ancora prima di vedere il servizio funzionante? E’ dal 1998 che è stata promessa l’apertura di riabilitazione, da mesi i lavori nei possibili locali all’interno dell’ospedale sono terminati, ma non si sa a tutt’oggi se siano stati reperiti i fondi per finanziare costi del personale e attrezzature. Quante promesse di... imminente apertura, dovremo ancora ascoltare?».L’APERTURA del reparto di riabilitazione, è infatti da tempo una vera e propria “telenovela” poiché prima le attese erano state raffreddate per lavori di sistemazione dei locali che andavano a rilento. Poi terminati i lavori, la sorpresa di essere state collocate nei locali appena sistemati, tante carte con faldoni a mo’ di archivio provvisorio. Infine le tante esternazioni, negli ultimi due anni, di vari politici su aperture date per imminenti.
Ecco l’articolo di Mario Carnali sul Resto del Carlino di oggi.
CAGLI - L’estate sta finendo, le temperature si abbassano, ma sale di nuovo la fibrillazione per il futuro dell’ospedale di Cagli. Infatti, dopo la pausa di feste, ferie e inaugurazioni varie, si torna a parlare dell’ospedale e di possibili rischi per il suo futuro. A riaccendere il dibattito, con alcune considerazioni, è Marcello Mei segretario dell’Udc locale. «Sono perplesso — afferma Mei — perché in un recente pubblico incontro a Cagli alla presenza di autorità locali, regionali e molto prima delle ferie, non è stata detta una parola definitiva per quanto riguarda il mantenimento del servizio dialisi, del rafforzamento del pronto intervento e della ormai tanto attesa apertura del reparto di riabilitazione. La famosa Rsmr, poi diventata nel corso degli anni Rsm ed infine Rsi. Quante lettere dell’alfabeto si alterneranno ancora prima di vedere il servizio funzionante? E’ dal 1998 che è stata promessa l’apertura di riabilitazione, da mesi i lavori nei possibili locali all’interno dell’ospedale sono terminati, ma non si sa a tutt’oggi se siano stati reperiti i fondi per finanziare costi del personale e attrezzature. Quante promesse di... imminente apertura, dovremo ancora ascoltare?».L’APERTURA del reparto di riabilitazione, è infatti da tempo una vera e propria “telenovela” poiché prima le attese erano state raffreddate per lavori di sistemazione dei locali che andavano a rilento. Poi terminati i lavori, la sorpresa di essere state collocate nei locali appena sistemati, tante carte con faldoni a mo’ di archivio provvisorio. Infine le tante esternazioni, negli ultimi due anni, di vari politici su aperture date per imminenti.
giovedì 23 agosto 2007
LODEVOLE INIZIATIVA DEL PRESIDENTE UCCHIELLI
DAL RESTO DEL CARLINO DEL 23-8
PESARO —Costituire un «gruppo di lavoro Marche-Umbria per valutare e programmare insieme le azioni necessarie a scongiurare, i prossimi anni, una crisi idrica come quella verificatasi questa estate». E’ la proposta del presidente della Provincia di Pesaro-Urbino Palmiro Ucchielli, inviata per lettera al presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti, ai presidenti delle Province di Ancona e Perugia.«I mutamenti climatici, per primo l’aumento delle temperature, e la perdurante siccità impongono un atteggiamento sempre più rigoroso della pubblica amministrazione verso l’utilizzo delle risorse naturali, in particolare l’acqua, bene sempre più prezioso. E’ indispensabile, per contenere ed evitare i gravissimi danni ambientali che si stanno concretizzando monitorare insieme il prelievo di acqua da falde di media e alta profondità. Questo atteggiamento si rende più che necessario per i territori di confine».
Riprendendo le considerazioni esposte in “Preoccupazioni sulla questione del Pozzo Burano” riteniamo questa una lodevole iniziativa.
Speriamo che venga recepita e porti ad azioni utili a salvaguardare il nostro patrimonio idrogeologico ed allo stesso tempo a predisporre interventi efficaci a fronteggiare le esigenze dei periodi di siccità.
PESARO —Costituire un «gruppo di lavoro Marche-Umbria per valutare e programmare insieme le azioni necessarie a scongiurare, i prossimi anni, una crisi idrica come quella verificatasi questa estate». E’ la proposta del presidente della Provincia di Pesaro-Urbino Palmiro Ucchielli, inviata per lettera al presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti, ai presidenti delle Province di Ancona e Perugia.«I mutamenti climatici, per primo l’aumento delle temperature, e la perdurante siccità impongono un atteggiamento sempre più rigoroso della pubblica amministrazione verso l’utilizzo delle risorse naturali, in particolare l’acqua, bene sempre più prezioso. E’ indispensabile, per contenere ed evitare i gravissimi danni ambientali che si stanno concretizzando monitorare insieme il prelievo di acqua da falde di media e alta profondità. Questo atteggiamento si rende più che necessario per i territori di confine».
Riprendendo le considerazioni esposte in “Preoccupazioni sulla questione del Pozzo Burano” riteniamo questa una lodevole iniziativa.
Speriamo che venga recepita e porti ad azioni utili a salvaguardare il nostro patrimonio idrogeologico ed allo stesso tempo a predisporre interventi efficaci a fronteggiare le esigenze dei periodi di siccità.
mercoledì 22 agosto 2007
CAGLI DELLE MUSICHE
Pronta la XII edizione organizzata dalla Pro Loco
Si svolgerà nelle corti, nei palazzi, nelle piazzette di Cagli sabato 25 agosto 2007 dalle ore 21.00 dove gruppi musicali, solisti, bands si esibiranno nei rispettivi repertori:
Si svolgerà nelle corti, nei palazzi, nelle piazzette di Cagli sabato 25 agosto 2007 dalle ore 21.00 dove gruppi musicali, solisti, bands si esibiranno nei rispettivi repertori:
tango al Teatro Comunale
musiche dei Beatles nel Cortile del Palazzo Pubblico
musica celtica nel Palazzo Tiranni-Castracane
recital per pianoforte nel Cortile dell’Episcopio
jazz al Torrione
rock al Chiostro di S.Francesco
country in Piazzetta Siccardi
musica popolare nel Cortile del Palazzo Mochi-Zamperoli
rock anni ’70 ai Giardinetti
Alle 23.00 in Piazza Matteotti concluderanno la serata i Benefattori con rhythm and blues.
«NEL ’44 LIBERAI CAGLI E QUI TROVAI L’AMORE»
MARIO CARNALI HA COMMEMORATO SUL RESTO DEL CARLINO L’ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DI CAGLI RENDENDO OMAGGIO AD UN SOLDATO AMERICANO DIVENTATO CAGLIESE.
Thomas Anderson arrivò a Cagli 63 anni fa.
ECCO L’ARTICOLO:
RICORRE oggi il 63° anniversario della liberazione di Cagli. Il 22 agosto del 1944, in una afosa giornata di sole Cagli fu liberata da una pattuglia, proveniente da Frontone, di soldati della San Marco del Corpo Italiano di Liberazione. Arrivarono alle 10,20 in avanscoperta, prima della vera avanzata lungo la Flaminia delle truppe anglo americane provenienti da Cantiano. Tanta fu la curiosità nel vedere tra gli alleati, indiani con i loro classici cappelli bianchi, polacchi, inglesi ed americani che lanciavano dalle jeep gomme da masticare e cioccolata. Tra questi vi era un giovane soldato del New Jersey, Thomas Anderson, ormai conosciuto da decenni dai cagliesi come “Andy”. Le truppe di liberazione proseguirono verso Acqualagna, Urbino e Fano ma “Andy” si fermò a Cagli per alcuni giorni e conobbe la sua anima gemella, Clio Lumbrici. Nacque la loro storia d’amore e si sposarono nel duomo di Cagli nel febbraio 1947. Prima di sposarsi, Thomas Anderson, all’epoca 22enne, oggi 85enne, fece la spola tra Cagli e Roma poiché sua moglie non voleva trasferirsi subito negli Usa e poco dopo la liberazione di Cagli, tornando a Roma al comando alleato, ebbe un incidente con una jeep nei pressi di Spoleto. Rimase ferito alle gambe, i cui postumi lo hanno molto condizionato fino ai nostri giorni. «Arrivai a Cagli con le truppe alleate e faceva molto caldo — afferma Thomas Anderson — mi piacque subito a prima vista, poi incontrai Clio e da allora è diventata la mia seconda patria. Nel 1947 ritornai negli USA con mia moglie; là lavoravo come elettrotecnico. Nacque mio figlio Subi e solo ogni due o tre anni tornavamo a Cagli. Nel 1962 ho abitato a Roma per alcuni anni e ho frequentato anche Cinecittà facendo piccole apparizioni nel film “The Valachi Papers” al fianco di Charles Bronson. Sono ormai diversi anni che con Clio viviamo a Cagli e ne sono fiero. Il ricordo di quei giorni dell’agosto 1944 è ancora vivo poiché insieme a tanti altri giovani anglo americani eravamo consapevoli di portare anche in questa bella e piccola città i valori della liberta e del progresso». A Cagli “Andy” tutti lo conoscono, basta andare in piazza ogni mattina e lui arriva puntuale per sfogliare il giornale. Chissà se oggi nei discorsi ufficiali, previsti per le 10 in comune, si ricorderanno finalmente anche di questo soldato americano che la “Liberazione” l’ha davvero vissuta sulla sua pelle come tanti altri valorosi combattenti di quel 22 agosto 1944?
Thomas Anderson arrivò a Cagli 63 anni fa.
ECCO L’ARTICOLO:
RICORRE oggi il 63° anniversario della liberazione di Cagli. Il 22 agosto del 1944, in una afosa giornata di sole Cagli fu liberata da una pattuglia, proveniente da Frontone, di soldati della San Marco del Corpo Italiano di Liberazione. Arrivarono alle 10,20 in avanscoperta, prima della vera avanzata lungo la Flaminia delle truppe anglo americane provenienti da Cantiano. Tanta fu la curiosità nel vedere tra gli alleati, indiani con i loro classici cappelli bianchi, polacchi, inglesi ed americani che lanciavano dalle jeep gomme da masticare e cioccolata. Tra questi vi era un giovane soldato del New Jersey, Thomas Anderson, ormai conosciuto da decenni dai cagliesi come “Andy”. Le truppe di liberazione proseguirono verso Acqualagna, Urbino e Fano ma “Andy” si fermò a Cagli per alcuni giorni e conobbe la sua anima gemella, Clio Lumbrici. Nacque la loro storia d’amore e si sposarono nel duomo di Cagli nel febbraio 1947. Prima di sposarsi, Thomas Anderson, all’epoca 22enne, oggi 85enne, fece la spola tra Cagli e Roma poiché sua moglie non voleva trasferirsi subito negli Usa e poco dopo la liberazione di Cagli, tornando a Roma al comando alleato, ebbe un incidente con una jeep nei pressi di Spoleto. Rimase ferito alle gambe, i cui postumi lo hanno molto condizionato fino ai nostri giorni. «Arrivai a Cagli con le truppe alleate e faceva molto caldo — afferma Thomas Anderson — mi piacque subito a prima vista, poi incontrai Clio e da allora è diventata la mia seconda patria. Nel 1947 ritornai negli USA con mia moglie; là lavoravo come elettrotecnico. Nacque mio figlio Subi e solo ogni due o tre anni tornavamo a Cagli. Nel 1962 ho abitato a Roma per alcuni anni e ho frequentato anche Cinecittà facendo piccole apparizioni nel film “The Valachi Papers” al fianco di Charles Bronson. Sono ormai diversi anni che con Clio viviamo a Cagli e ne sono fiero. Il ricordo di quei giorni dell’agosto 1944 è ancora vivo poiché insieme a tanti altri giovani anglo americani eravamo consapevoli di portare anche in questa bella e piccola città i valori della liberta e del progresso». A Cagli “Andy” tutti lo conoscono, basta andare in piazza ogni mattina e lui arriva puntuale per sfogliare il giornale. Chissà se oggi nei discorsi ufficiali, previsti per le 10 in comune, si ricorderanno finalmente anche di questo soldato americano che la “Liberazione” l’ha davvero vissuta sulla sua pelle come tanti altri valorosi combattenti di quel 22 agosto 1944?
martedì 21 agosto 2007
LA NOSTRA PIAZZA
L’ultimo commento lasciato ieri da Anonimo sul post “A PROPOSITO DI CONTRIBUTI PUBBLICI…” non aggiunge molto a quanto già detto da altri e forse meglio, ma bisogna ammettere che in esso traspaiono una autentica venerazione per questa nostra benedetta Piazza ed un orgoglioso richiamo ad un maggiore rispetto della sua naturale eleganza.
È vero che è bella, lo è sempre stata bella, guardate le foto con i tre bar di oltre cinquanta anni fa.
È vero che è bella, lo è sempre stata bella, guardate le foto con i tre bar di oltre cinquanta anni fa.
Allora vi aleggiava costantemente un clima a misura d’uomo, la gente vi si ritrovava e si muoveva liberamente, sempre. Oggi questo piacere ci viene negato per colpa di qualche commerciante che si oppone alla chiusura del traffico per paura di perdere la clientela.
Ma ormai le zone pedonali sono state introdotte quasi ovunque e da nessuna parte i negozi hanno dovuto chiudere, anzi ne sono stati aperti degli altri perché le possibilità di affari aumentano dove sono le zone pedonali. Forse alla nostra Amministrazione serve un maggiore supporto da parte della popolazione per decidere di cambiare le cose in tal senso? Allora forza, diamolo questo segnale, chiedendo con forza la chiusura del traffico in centro. La gente vuole questo, con chiunque si parla di questo argomento il giudizio comune è che la Piazza deve essere chiusa al traffico !
Sono anni che si rimanda di modificare la viabilità nel centro storico: è ridicolo sentirsi dire ogni volta dal Sindaco o dal suo Vice che ecco…ormai ci siamo, adesso facciamo un parcheggio di qua, un altro di là e poi introduciamo subito il nuovo piano del traffico. Balle ! In tanto tempo non si è toccato un cartello stradale, non si è tracciato uno stop o un passaggio pedonale ( a parte quelli nuovi bianchi e rossi che però credo siano opera della Provincia ).
Allora in attesa di tempi migliori con una nuova viabilità, chiediamo almeno il mantenimento della chiusura del traffico in piazza anche nel periodo invernale e ad iniziare dal pomeriggio, non dalle 19.45 come ora !
Il 1° SETTEMBRE è VICINO quindi facciamo in modo di non tornare a trasformare la nostra Piazza in un volgare parcheggio !
domenica 19 agosto 2007
IL VICE SINDACO MAZZACCHERA RISPONDE A CAGLI-TRICOLORE
Pubblichiamo la cortese risposta del Vice-Sindaco Dott.Alberto Mazzacchera ad una sollecitazione di Cagli-Tricolore,tramite Email, relativa al degrado cagliese:
Redazione di Cagli Tricolore,
Le immagini che vedo indicano innanzitutto uno scarso senso civico dei cittadini che abbandonano i materiali più disparati (tecnicamente definiti ingombranti) in prossimità dei cassonetti mentre il conferimento andrebbe effettuato semplicemente telefonando alla società Natura che provvede al ritiro gratuitamente.Ma su questo ci sarebbe molto da dire a cominciare da quei commercianti che gettano sciolti i rifiuti nei cassonetti senza averli prima, come è obbligatorio, chiuderli negli appositi sacchi (o che occupano i cassonetti con gli imballi dei loro prodotti), senza dimenticare i cittadini che lasciano il sacchetto pieno di rifiuti in prossimità dei cestini di raccolta delle cartacce.I miei genitori avevano un bar ed io stesso vi ho lavorato da studente. Rammento che il leggendario spazzino detto "scutin" non ritirava mai i cartoni che non erano stati dallo stesso commerciante prima piegati e legati.E poi che dire dei tanti padroni di cani che nonostante l'apposito regolamento comunale consentono ai loro amici quadrupedi piena libertà di movimento ovunque senza però raccogliere le relative deiezioni.Anche se il tema della raccolta rifiuti non ha nulla a che vedere con le mie deleghe che sono Beni Culturali e Turismo ma attiene semmai l'igiene dei luoghi e la spazzatura delle pubbliche vie, mi risulta che dal mese di ottobre la società Natura (alla quale il Comune di Cagli ha delegato molti anni fa la raccolta dei rifiuti) inizierà la raccolta differenziata porta a porta nel centro storico sull'esempio di molti comuni del nord che hanno raggiunto in tale settore percentuali straordinarie.Infine a quanto mi consta la società Natura si è impegnata a portare a termine entro il corrente anno la costruzione nell'area produttiva di un capannone per la raccolta dei materiali ingombranti e la raccolta differenziata.Credo che sarebbe utile non solo chiedere la dovuta vigilanza su tale tema temi al Comune di Cagli (che è fatto di Amministratori eletti dai cittadini ogni cinque anni e da Dirigenti di carriera adeguatamente retribuiti ai quali soli spetta in base alla legge Bassanini la gestione dell'intera attività comunale) ma anche impegnarsi con forza per far crescere il senso civico dei cittadini che da tempo hanno smarrito il concetto di nazione (il processo avviato con l'Unità d'Italia è purtroppo inceppato da tempo) ed oggi tendono a dimenticare anche le regole base della convivenza sociale dando la sensazione a chi proviene da altre culture che qui tutto è permesso.Entro il mese di ottobre su richiesta del Sindaco depositerò il nuovo Regolamento di Polizia Urbana al quale ho lavorato insieme ai Vigili Urbani (ciò non toglie che la delega alla Polizia Urbana a Cagli è in capo al Sindaco). Tale strumento normativo contiene regole di maggiore rigore per quanto attiene la convivenza all'interno dei confini territoriali della comunità di Cagli. Spero che una volta approvato dal Consiglio Comunale sia però integralmente applicato e fatto rispettare.Mi auguro di essere stato sufficientemente esauriente anche se l'argomento che mi avete sottoposto non riguarda le deleghe assegnatemi dal Sindaco. Ad ogni buon conto sappiate che la porta del mio ufficio (come il telefono) è sempre aperta tanto per le segnalazioni quanto per il confronto su temi che riguardano la comunità di Cagli.Saluti.
Alberto Mazzacchera
Bravo Assessore ! giuste le accuse di scarso senso civico di molti, troppi, cittadini sul trattamento dei rifiuti e sul mancato controllo dei bisogni dei loro cani. E che dire allora dei bisogni umani ? i nostri cantoni troppo spesso sono ridotti ad orinatoi da percorrere saltellando fra rivoli maleodoranti. Segnale questo di grande inciviltà ! ma c’è da obiettare che quando si organizzano eventi che richiamano molta gente alla quale si somministra molta birra certi cattivi comportamenti bisogna aspettarseli ! compito di una solerte amministrazione è anche di reprimere le cattive abitudini. Quante contravvenzioni sono state elevate per queste trasgressioni ? quale iniziativa è stata promossa dall’Amministrazione per ovviare a questi problemi ?
Ed a proposito della ventilata raccolta differenziata porta a porta che dovrebbe iniziare a ottobre, che risultati ci si aspetta se non la si fa precedere da una capillare ed efficace iniziativa informativa e di sensibilizzazione ?
Redazione di Cagli Tricolore,
Le immagini che vedo indicano innanzitutto uno scarso senso civico dei cittadini che abbandonano i materiali più disparati (tecnicamente definiti ingombranti) in prossimità dei cassonetti mentre il conferimento andrebbe effettuato semplicemente telefonando alla società Natura che provvede al ritiro gratuitamente.Ma su questo ci sarebbe molto da dire a cominciare da quei commercianti che gettano sciolti i rifiuti nei cassonetti senza averli prima, come è obbligatorio, chiuderli negli appositi sacchi (o che occupano i cassonetti con gli imballi dei loro prodotti), senza dimenticare i cittadini che lasciano il sacchetto pieno di rifiuti in prossimità dei cestini di raccolta delle cartacce.I miei genitori avevano un bar ed io stesso vi ho lavorato da studente. Rammento che il leggendario spazzino detto "scutin" non ritirava mai i cartoni che non erano stati dallo stesso commerciante prima piegati e legati.E poi che dire dei tanti padroni di cani che nonostante l'apposito regolamento comunale consentono ai loro amici quadrupedi piena libertà di movimento ovunque senza però raccogliere le relative deiezioni.Anche se il tema della raccolta rifiuti non ha nulla a che vedere con le mie deleghe che sono Beni Culturali e Turismo ma attiene semmai l'igiene dei luoghi e la spazzatura delle pubbliche vie, mi risulta che dal mese di ottobre la società Natura (alla quale il Comune di Cagli ha delegato molti anni fa la raccolta dei rifiuti) inizierà la raccolta differenziata porta a porta nel centro storico sull'esempio di molti comuni del nord che hanno raggiunto in tale settore percentuali straordinarie.Infine a quanto mi consta la società Natura si è impegnata a portare a termine entro il corrente anno la costruzione nell'area produttiva di un capannone per la raccolta dei materiali ingombranti e la raccolta differenziata.Credo che sarebbe utile non solo chiedere la dovuta vigilanza su tale tema temi al Comune di Cagli (che è fatto di Amministratori eletti dai cittadini ogni cinque anni e da Dirigenti di carriera adeguatamente retribuiti ai quali soli spetta in base alla legge Bassanini la gestione dell'intera attività comunale) ma anche impegnarsi con forza per far crescere il senso civico dei cittadini che da tempo hanno smarrito il concetto di nazione (il processo avviato con l'Unità d'Italia è purtroppo inceppato da tempo) ed oggi tendono a dimenticare anche le regole base della convivenza sociale dando la sensazione a chi proviene da altre culture che qui tutto è permesso.Entro il mese di ottobre su richiesta del Sindaco depositerò il nuovo Regolamento di Polizia Urbana al quale ho lavorato insieme ai Vigili Urbani (ciò non toglie che la delega alla Polizia Urbana a Cagli è in capo al Sindaco). Tale strumento normativo contiene regole di maggiore rigore per quanto attiene la convivenza all'interno dei confini territoriali della comunità di Cagli. Spero che una volta approvato dal Consiglio Comunale sia però integralmente applicato e fatto rispettare.Mi auguro di essere stato sufficientemente esauriente anche se l'argomento che mi avete sottoposto non riguarda le deleghe assegnatemi dal Sindaco. Ad ogni buon conto sappiate che la porta del mio ufficio (come il telefono) è sempre aperta tanto per le segnalazioni quanto per il confronto su temi che riguardano la comunità di Cagli.Saluti.
Alberto Mazzacchera
Bravo Assessore ! giuste le accuse di scarso senso civico di molti, troppi, cittadini sul trattamento dei rifiuti e sul mancato controllo dei bisogni dei loro cani. E che dire allora dei bisogni umani ? i nostri cantoni troppo spesso sono ridotti ad orinatoi da percorrere saltellando fra rivoli maleodoranti. Segnale questo di grande inciviltà ! ma c’è da obiettare che quando si organizzano eventi che richiamano molta gente alla quale si somministra molta birra certi cattivi comportamenti bisogna aspettarseli ! compito di una solerte amministrazione è anche di reprimere le cattive abitudini. Quante contravvenzioni sono state elevate per queste trasgressioni ? quale iniziativa è stata promossa dall’Amministrazione per ovviare a questi problemi ?
Ed a proposito della ventilata raccolta differenziata porta a porta che dovrebbe iniziare a ottobre, che risultati ci si aspetta se non la si fa precedere da una capillare ed efficace iniziativa informativa e di sensibilizzazione ?
mercoledì 15 agosto 2007
A FANO FORZA NUOVA VIGILA CONTRO I DELINQUENTI
Notizia di ieri:
FANO - Inizia stanotte il presidio che gli aderenti di Forza Nuova hanno deciso di istituire nel quartiere di Fano Due per vigilare contro eventuali tentativi di malintenzionati di infrangere le regole della sicurezza. L’iniziativa prende lo spunto – a quanto dichiarato dal coordinatore provinciale del movimento politico, Mirco Rosati -, dai gravi episodi accaduti nelle scorse settimane nel nostro territorio, dove si è registrata, una continua escalation di fatti criminosi.
Rosati ricorda: “la coppia d'anziani aggredita in piena notte nella loro casa in zona Caminate, da parte di un marocchino clandestino; l'aggressione di un giovane fanese, che aveva riconosciuto la bicicletta rubata ad un amico, ad opera di un senegalese rimasto impunito; la violenta rissa generata da un gruppo di albanesi nei confronti di giovani italiani in un locale situato in zona Lido; i continui furti negli appartamenti avvenute negli ultimi giorni anche nella seconda Circoscrizione.
A causa di questi fatti sconcertanti, che inevitabilmente indeboliscono la fiducia dei cittadini nei confronti degli organi della sicurezza messi in questo periodo a dura prova, il movimento politico Forza Nuova di Fano organizza, senza intendere assolutamente sostituire l'eccellente lavoro che appunto le forze dell'ordine stanno svolgendo, la presenza continua di propri simpatizzanti nella loro sezione di Fano Due nelle notti tra il 14 e 15, agosto e tra il 15 e il 16.
L'iniziativa verrà svolta nel massimo silenzio, ma con senso di vigilanza civica, nei confronti della seconda Circoscrizione da mezzanotte alle 06.“Con tale iniziativa - conclude Mirco Rosati - Forza Nuova intende mettere in evidenza come i suoi militanti rinunciano alle ferie di Ferragosto per svolgere un servizio utile ai cittadini e e allo stesso fornire dimostrazione di senso civico”.
Ma mi domando io perché mai questi bravi e volonterosi militanti di Forza Nuova si preoccupano solo delle malefatte dei marocchini, dei senegalesi e degli albanesi e non anche dei nostri bravi rampolli che ubriachi e strafatti disturbano la quiete pubblica, imbrattano ovunque, si ammazzano e ammazzano a bordo delle loro auto fuori controllo? Oppure perché non decidono di castigare anche gli evasori fiscali, i commercianti disonesti, e poi i petrolieri esosi…i banchieri usurai…e finalmente gli avversari politici …?
Mi viene da pensare che forse questo per loro è solo un primo facile passo: il metodo è noto …, l’intenzione sarebbe quella di proseguire …e basterebbe ottenere più potere per proseguire …ma poi si fermerebbero anche loro ai primi gradini perché anche loro finirebbero per essere …manovrati da quelli che il potere lo gestiscono veramente da sempre.
Ma forse si tratta solo di ricerca di consensi da realizzare cavalcando l’onda della paura e del sospetto preventivamente diffusi.
FANO - Inizia stanotte il presidio che gli aderenti di Forza Nuova hanno deciso di istituire nel quartiere di Fano Due per vigilare contro eventuali tentativi di malintenzionati di infrangere le regole della sicurezza. L’iniziativa prende lo spunto – a quanto dichiarato dal coordinatore provinciale del movimento politico, Mirco Rosati -, dai gravi episodi accaduti nelle scorse settimane nel nostro territorio, dove si è registrata, una continua escalation di fatti criminosi.
Rosati ricorda: “la coppia d'anziani aggredita in piena notte nella loro casa in zona Caminate, da parte di un marocchino clandestino; l'aggressione di un giovane fanese, che aveva riconosciuto la bicicletta rubata ad un amico, ad opera di un senegalese rimasto impunito; la violenta rissa generata da un gruppo di albanesi nei confronti di giovani italiani in un locale situato in zona Lido; i continui furti negli appartamenti avvenute negli ultimi giorni anche nella seconda Circoscrizione.
A causa di questi fatti sconcertanti, che inevitabilmente indeboliscono la fiducia dei cittadini nei confronti degli organi della sicurezza messi in questo periodo a dura prova, il movimento politico Forza Nuova di Fano organizza, senza intendere assolutamente sostituire l'eccellente lavoro che appunto le forze dell'ordine stanno svolgendo, la presenza continua di propri simpatizzanti nella loro sezione di Fano Due nelle notti tra il 14 e 15, agosto e tra il 15 e il 16.
L'iniziativa verrà svolta nel massimo silenzio, ma con senso di vigilanza civica, nei confronti della seconda Circoscrizione da mezzanotte alle 06.“Con tale iniziativa - conclude Mirco Rosati - Forza Nuova intende mettere in evidenza come i suoi militanti rinunciano alle ferie di Ferragosto per svolgere un servizio utile ai cittadini e e allo stesso fornire dimostrazione di senso civico”.
Ma mi domando io perché mai questi bravi e volonterosi militanti di Forza Nuova si preoccupano solo delle malefatte dei marocchini, dei senegalesi e degli albanesi e non anche dei nostri bravi rampolli che ubriachi e strafatti disturbano la quiete pubblica, imbrattano ovunque, si ammazzano e ammazzano a bordo delle loro auto fuori controllo? Oppure perché non decidono di castigare anche gli evasori fiscali, i commercianti disonesti, e poi i petrolieri esosi…i banchieri usurai…e finalmente gli avversari politici …?
Mi viene da pensare che forse questo per loro è solo un primo facile passo: il metodo è noto …, l’intenzione sarebbe quella di proseguire …e basterebbe ottenere più potere per proseguire …ma poi si fermerebbero anche loro ai primi gradini perché anche loro finirebbero per essere …manovrati da quelli che il potere lo gestiscono veramente da sempre.
Ma forse si tratta solo di ricerca di consensi da realizzare cavalcando l’onda della paura e del sospetto preventivamente diffusi.
martedì 14 agosto 2007
PREOCCUPAZIONI SULLA QUESTIONE DEL POZZO BURANO
La Premessa:
Gli enti preposti al controllo ed alla gestione delle nostre risorse idriche sono:
Il Ministero dell’Ambiente attraverso:
- la Direzione generale per la difesa del suolo – IV divisione (Monitoraggio e coordinamento dei sistemi cartografici)
Il Ministero dei Lavori Pubblici attraverso:
- il Comitato per la vigilanza sull’uso delle risorse idriche
L’Amministrazione Regionale attraverso:
- gli organi dell’Autorità di Bacino Regionale delle Marche
L’Amministrazione Provinciale attraverso:
- l’AATO n. 1 (Autorità d’ambito territoriale ottimale per la provincia di Pesaro-Urbino)
L’Amministrazione Comunale attraverso:
- il Sindaco quale rappresentante il Comune di Cagli nell’Assemblea Consortile dei 67 comuni aderenti all’AATO n. 1, nonché membro del Consiglio di Amministrazione dell’A.A.T.O. n. 1
Che cos'è l'AATO
L' Autorità di Ambito Territoriale Ottimale (AATO) è un consorzio obbligatorio, composto da tutti i 67 Comuni e dall’Amministrazione della provincia di Pesaro e Urbino, chiamato a governare su scala provinciale il processo di riordino dei Servizi Idrici secondo quanto previsto dalla legge Galli del 1994 e della Legge Regionale del 1998. La sua funzione è fare in modo che i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione siano gestiti in modo integrato, con criteri tecnico-economici e livelli di qualità adeguati alle esigenze dei cittadini. Sui gestori l'Autorità d'ambito ha funzioni di controllo e di programmazione.
Le funzioni
1. Attività di analisi e di ricognizione delle reti acquedottistiche e delle altre componenti del ciclo integrale delle acque (dalle opere di presa, alla fognatura, alla depurazione).
2. Adozione del Piano di Ambito, strumento programmatorio che definisce gli standards di qualità del servizio, gli investimenti necessari, e le tariffe.
3. L'attività tecnico-amministrativa di controllo sui gestori e sul rispetto della Convenzione
4. La scelta dei soggetti cui affidare la gestione dei Servizi idrici nell'Ambito Ottimale, regolata dai contenuti della Convenzione e del Piano d'Ambito. E' netta la distinzione di ruoli fra l'AATO, che definisce gli obiettivi e controlla la realizzazione del piano, e il gestore che organizza il servizio e realizza gli obiettivi del piano. L'AATO deve svolgere la sua attività di controllore per conto dei Comuni e per assicurare la tutela del consumatore. Il controllo, pertanto, si esercita in primo luogo attraverso la verifica del raggiungimento degli obiettivi del piano e sull'applicazione della tariffa. In caso di rilevanti inadempienze l'AATO può anche revocare l'affidamento.
Il Fatto:
Il perdurare di una situazione climatica caratterizzata da una prolungata assenza di precipitazioni meteoriche, ha ancor più appesantito lo stato di insufficienza delle risorse idropotabili dell’ Ambito territoriale della Provincia di Pesaro e Urbino. La carenza d’acqua, come è noto, è strettamente legata alla costante pratica di approvvigionamento idropotabile, dipendente da fonti superficiali nella misura di circa l’80%, con particolare riferimento al fiume Metauro quale risorsa primaria.
Il nostro territorio ha dovuto fronteggiare già altre situazioni con gravi problemi di reperibilità della risorsa idrica, nella stagione estiva del 2001 e in quella ancor più siccitosa del 2003, senza però portare il fiume Metauro ad un livello di stress così acuto come in questo periodo.
A fronte di una stagione invernale che si è sviluppata in modo del tutto anomalo dal punto di vista meteorologico, con assenza totale di precipitazioni, si è anticipata quest’anno l’avvio del tavolo di concertazione sull’emergenza idrica, che ha visto coinvolti, come per gli anni precedenti, l’A.A.T.O., la Provincia di Pesaro e Urbino, le società di gestione Aset, Aspes Multiservizi, Megas ed Hera Rimini, la Protezione Civile ed Enel Green Power che gestisce gli invasi idrici di Furlo, San Lazzaro e Tavernelle. Gli incontri si sono tenuti il 13 marzo, il 26 aprile e il 10 maggio, a cui si è aggiunto un sopralluogo presso il Pozzo del Burano, alla presenza anche del sindaco di Cagli, il 22 marzo 2007.
Per prevenire fenomeni particolari di crisi, il tavolo di concertazione sull’emergenza idrica costituito da tempo nella nostra Provincia, ha pianificato alcune azioni d’intervento (ordinanze sindacali, ordinanza provinciale, campagna di comunicazione AATO ecc.), a cui è seguito un provvedimento di apertura temporanea del Pozzo Burano nel Comune di Cagli (apertura avvenuta mercoledì 18 luglio 2007) che integra risorsa idropotabile per 200 litri/secondo.
L’AATO, di concerto con i soggetti sopra richiamati, si è inoltre attivato definendo alcune delle azioni contemplate nel dispositivo governativo pubblicato il 15 giugno 2007 sulla Gazzetta Ufficiale, che prevede l’adozione di atti necessari a fronteggiare l’emergenza idrica, fra cui opere di approfondimento nel massiccio appenninico, finalizzate al reperimento di nuova risorsa idrica da falde profonde.
Gli effetti delle captazioni da falde profonde in generale e dal pozzo Burano in particolare possono produrre effetti disastrosi e devono essere preceduti da accurati studi che ne garantiscono la sostenibilità.
Il bacino interessato allo sfruttamento delle risorse idriche da falde profonde al di sotto dei calcari fessurati del massiccio appenninico Catria-Nerone coinvolge il territorio di ben tre comunità montane: Catria-Nerone, Catria-Cesano, Esino-Frasassi.
Sarebbe bene che le rispettive popolazioni se ne preoccupassero !
Le ultime notizie:
8/8/2007 (dal Corriere Adriatico)
Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, al punto 10 dell’Ordine del giorno erano previste le interrogazioni. La minoranza, con i consiglieri, Ruggero Poeta (UDC) e Matteo Maidani (Forza Italia), aevva presentato interrogazioni riguardanti i problemi dell’emergenza idrica e la siccità, con la conseguente apertura del Pozzo 2 Burano e i pericoli per l’ambiente, ma anche per le greggi al pascolo senza acqua.Il consigliere Ruggero Poeta dichiara: “Proprio in questi giorni vengono fatti grandi appelli volti ai risparmi dell’acqua, ma con il mese di agosto che si accinge a vivere il suo periodo più importante, le frotte di turisti in arrivo sulla costa ed il picco dei consumi, mettono in difficoltà le aziende idriche che temono di non poter soddisfare la domanda di acqua. L’Aspes di Pesaro, recentemente, ha chiesto di aumentare a 350 litri al secondo il rilascio di acqua dal Pozzo del Burano. Pretesa francamente inaccettabile in un momento in cui bisogna centellinare la risorsa...”.Ecco, allora l’interrogazione firmata da Ruggero Poeta: “Pertanto interrogo il Sindaco per sapere: che iniziative intende prendere a tutela del territorio e della popolazione cagliese; se è stato valutato il danno che viene causato all’ambiente a causa dell’apertura del pozzo del Burano, le sorgenti in quota sono completamente asciutte, con danni irreversibili; se non sia il caso di proporre la costituzione di un consorzio fra i Comuni dell’entroterra per avere più peso politico a favore della tutela del territorio, come accennato dal sindaco di Piobbico; infine si chiede se il pozzo del Burano viene aperto solo in casi di eccezionale siccità. Chi decide lo stato eccezionale oppure, nel periodo estivo, l’apertura diventa una regola a beneficio della popolazione costiera. Si chiede risposta scritta”.Il consigliere Matteo Maidani aggiunge: “Premesso che la situazione idrica nella Provincia è ormai allo stato di emergenza. Che ormai da tempo le acque del Pozzo Burano vengono riversate sul fiume con possibili conseguenze per le sorgenti in alta quota e per l’approvvigionamento idrico dei pascoli per l’ecosistema in generale. Che il Pozzo del Burano è al centro di una discussione sui suoi possibili futuri utilizzi, si chiede al sindaco di informarsi tramite adeguate richieste al Megas e all’ATO, della effettiva quantità di captazione dal Pozzo del Burano 2 durante gli ultimi quattro mesi...”Maidani chiede di “conoscere la posizione della Amministrazione Comunale e del Sindaco, nel caso si chiedesse da parte della Provincia o di qualsiasi altra istituzione di utilizzare le acque del Pozzo del Burano per l’acquedotto di città della costa in particolare di Pesaro. Di sapere se questo prelievo è dettato solo dall’emergenza o per il futuro sarà considerata una operazione consuetudinaria”.Con i due consiglieri, anche una importante parte della popolazione è interessata alle risposte.
14/08/2007
Il Comune ha chiuso il Pozzo Burano 2 CAGLI - Alla presenza della protezione civile, del sindaco Domenico Papi e del presidente della Comunità Montana del Catria e Nerone, Gino Traversini, è stato chiuso il Pozzo Burano 2, da usare solo nei casi di emergenza.Il Pozzo era stato aperto lo scorso 26 luglio, rimanendo utilizzato fino a ieri mattina. dal pozzo è uscita acqua pari a 200 litri al secondo, per un totale di 450mila metri cubi, quantità uguale a quella che contiene l’invaso del Furlo.Sarebbe servita a potabilizzare Tavernelle, che tiene 500 mila metri cubi. Dopo le operazioni di chiusura, il sindaco Papi ha dichiarato: “Recuperata l’emergenza abbiamo chiuso il pozzo Burano 2, in accordo con l’Ato, la protezione civile e la Provincia. Questo deve rappresentare una esperienza e un insegnamento e un invito a pensare a sistemi diversi di approvvigionamento idrico al servizio delle nostre popolazioni”.Il presidente Traversini ha aggiunto: “Abbiamo aperto il pozzo con molta amarezza, abbiamo accettata la richiesta perché la legge lo prevedeva. Da oggi (ieri; ndr) il pozzo Burano ritorna ad essere una riserva strategica, come tale da tutelare, da conservare per il futuro. Ora dobbiamo incominciare a ragionare, soprattutto a fare molto di più nel periodo in cui l’acqua c’é. Dobbiamo pensare a una politica degli invasi collinari; al risparmio dell’acqua, non solo a parole ma con i fatti. Fu detto già sedici anni fa, quando fu realizzato il pozzo, che nessuno si illudesse di intaccare la riserva. Ormai è convinzione generale che si ha un grande patrimonio che bisogna preservare per il futuro”.
La Conclusione:
2oo litri al secondo ! e perché 200 ? 350 litri al secondo ! e perché 350 ?.....tutto il cucuzzaro !
Ecco come il cittadino ha percepito tutto il gioco estivo del Pozzo Burano, senza capire se dietro alle richieste avanzate ed alle decisioni prese ci sia stata la consapevolezza delle autorità preposte sulla sostenibilità dei quantitativi di prelievo decisi. Se cioè le scelte vengono fatte in base alla richiesta idrica dell’utenza o in base alla consapevolezza della reale disponibilità sostenibile del bacino.
E molto preoccupano quei ventilati atti necessari a fronteggiare l’emergenza idrica, fra cui opere di approfondimento nel massiccio appenninico, finalizzate al reperimento di nuova risorsa idrica da falde profonde.
Si aspetta quindi con ansia di conoscere le risposte ai legittimi quesiti posti dai Consiglieri Poeta e Maidani.
Gli enti preposti al controllo ed alla gestione delle nostre risorse idriche sono:
Il Ministero dell’Ambiente attraverso:
- la Direzione generale per la difesa del suolo – IV divisione (Monitoraggio e coordinamento dei sistemi cartografici)
Il Ministero dei Lavori Pubblici attraverso:
- il Comitato per la vigilanza sull’uso delle risorse idriche
L’Amministrazione Regionale attraverso:
- gli organi dell’Autorità di Bacino Regionale delle Marche
L’Amministrazione Provinciale attraverso:
- l’AATO n. 1 (Autorità d’ambito territoriale ottimale per la provincia di Pesaro-Urbino)
L’Amministrazione Comunale attraverso:
- il Sindaco quale rappresentante il Comune di Cagli nell’Assemblea Consortile dei 67 comuni aderenti all’AATO n. 1, nonché membro del Consiglio di Amministrazione dell’A.A.T.O. n. 1
Che cos'è l'AATO
L' Autorità di Ambito Territoriale Ottimale (AATO) è un consorzio obbligatorio, composto da tutti i 67 Comuni e dall’Amministrazione della provincia di Pesaro e Urbino, chiamato a governare su scala provinciale il processo di riordino dei Servizi Idrici secondo quanto previsto dalla legge Galli del 1994 e della Legge Regionale del 1998. La sua funzione è fare in modo che i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione siano gestiti in modo integrato, con criteri tecnico-economici e livelli di qualità adeguati alle esigenze dei cittadini. Sui gestori l'Autorità d'ambito ha funzioni di controllo e di programmazione.
Le funzioni
1. Attività di analisi e di ricognizione delle reti acquedottistiche e delle altre componenti del ciclo integrale delle acque (dalle opere di presa, alla fognatura, alla depurazione).
2. Adozione del Piano di Ambito, strumento programmatorio che definisce gli standards di qualità del servizio, gli investimenti necessari, e le tariffe.
3. L'attività tecnico-amministrativa di controllo sui gestori e sul rispetto della Convenzione
4. La scelta dei soggetti cui affidare la gestione dei Servizi idrici nell'Ambito Ottimale, regolata dai contenuti della Convenzione e del Piano d'Ambito. E' netta la distinzione di ruoli fra l'AATO, che definisce gli obiettivi e controlla la realizzazione del piano, e il gestore che organizza il servizio e realizza gli obiettivi del piano. L'AATO deve svolgere la sua attività di controllore per conto dei Comuni e per assicurare la tutela del consumatore. Il controllo, pertanto, si esercita in primo luogo attraverso la verifica del raggiungimento degli obiettivi del piano e sull'applicazione della tariffa. In caso di rilevanti inadempienze l'AATO può anche revocare l'affidamento.
Il Fatto:
Il perdurare di una situazione climatica caratterizzata da una prolungata assenza di precipitazioni meteoriche, ha ancor più appesantito lo stato di insufficienza delle risorse idropotabili dell’ Ambito territoriale della Provincia di Pesaro e Urbino. La carenza d’acqua, come è noto, è strettamente legata alla costante pratica di approvvigionamento idropotabile, dipendente da fonti superficiali nella misura di circa l’80%, con particolare riferimento al fiume Metauro quale risorsa primaria.
Il nostro territorio ha dovuto fronteggiare già altre situazioni con gravi problemi di reperibilità della risorsa idrica, nella stagione estiva del 2001 e in quella ancor più siccitosa del 2003, senza però portare il fiume Metauro ad un livello di stress così acuto come in questo periodo.
A fronte di una stagione invernale che si è sviluppata in modo del tutto anomalo dal punto di vista meteorologico, con assenza totale di precipitazioni, si è anticipata quest’anno l’avvio del tavolo di concertazione sull’emergenza idrica, che ha visto coinvolti, come per gli anni precedenti, l’A.A.T.O., la Provincia di Pesaro e Urbino, le società di gestione Aset, Aspes Multiservizi, Megas ed Hera Rimini, la Protezione Civile ed Enel Green Power che gestisce gli invasi idrici di Furlo, San Lazzaro e Tavernelle. Gli incontri si sono tenuti il 13 marzo, il 26 aprile e il 10 maggio, a cui si è aggiunto un sopralluogo presso il Pozzo del Burano, alla presenza anche del sindaco di Cagli, il 22 marzo 2007.
Per prevenire fenomeni particolari di crisi, il tavolo di concertazione sull’emergenza idrica costituito da tempo nella nostra Provincia, ha pianificato alcune azioni d’intervento (ordinanze sindacali, ordinanza provinciale, campagna di comunicazione AATO ecc.), a cui è seguito un provvedimento di apertura temporanea del Pozzo Burano nel Comune di Cagli (apertura avvenuta mercoledì 18 luglio 2007) che integra risorsa idropotabile per 200 litri/secondo.
L’AATO, di concerto con i soggetti sopra richiamati, si è inoltre attivato definendo alcune delle azioni contemplate nel dispositivo governativo pubblicato il 15 giugno 2007 sulla Gazzetta Ufficiale, che prevede l’adozione di atti necessari a fronteggiare l’emergenza idrica, fra cui opere di approfondimento nel massiccio appenninico, finalizzate al reperimento di nuova risorsa idrica da falde profonde.
Gli effetti delle captazioni da falde profonde in generale e dal pozzo Burano in particolare possono produrre effetti disastrosi e devono essere preceduti da accurati studi che ne garantiscono la sostenibilità.
Il bacino interessato allo sfruttamento delle risorse idriche da falde profonde al di sotto dei calcari fessurati del massiccio appenninico Catria-Nerone coinvolge il territorio di ben tre comunità montane: Catria-Nerone, Catria-Cesano, Esino-Frasassi.
Sarebbe bene che le rispettive popolazioni se ne preoccupassero !
Le ultime notizie:
8/8/2007 (dal Corriere Adriatico)
Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, al punto 10 dell’Ordine del giorno erano previste le interrogazioni. La minoranza, con i consiglieri, Ruggero Poeta (UDC) e Matteo Maidani (Forza Italia), aevva presentato interrogazioni riguardanti i problemi dell’emergenza idrica e la siccità, con la conseguente apertura del Pozzo 2 Burano e i pericoli per l’ambiente, ma anche per le greggi al pascolo senza acqua.Il consigliere Ruggero Poeta dichiara: “Proprio in questi giorni vengono fatti grandi appelli volti ai risparmi dell’acqua, ma con il mese di agosto che si accinge a vivere il suo periodo più importante, le frotte di turisti in arrivo sulla costa ed il picco dei consumi, mettono in difficoltà le aziende idriche che temono di non poter soddisfare la domanda di acqua. L’Aspes di Pesaro, recentemente, ha chiesto di aumentare a 350 litri al secondo il rilascio di acqua dal Pozzo del Burano. Pretesa francamente inaccettabile in un momento in cui bisogna centellinare la risorsa...”.Ecco, allora l’interrogazione firmata da Ruggero Poeta: “Pertanto interrogo il Sindaco per sapere: che iniziative intende prendere a tutela del territorio e della popolazione cagliese; se è stato valutato il danno che viene causato all’ambiente a causa dell’apertura del pozzo del Burano, le sorgenti in quota sono completamente asciutte, con danni irreversibili; se non sia il caso di proporre la costituzione di un consorzio fra i Comuni dell’entroterra per avere più peso politico a favore della tutela del territorio, come accennato dal sindaco di Piobbico; infine si chiede se il pozzo del Burano viene aperto solo in casi di eccezionale siccità. Chi decide lo stato eccezionale oppure, nel periodo estivo, l’apertura diventa una regola a beneficio della popolazione costiera. Si chiede risposta scritta”.Il consigliere Matteo Maidani aggiunge: “Premesso che la situazione idrica nella Provincia è ormai allo stato di emergenza. Che ormai da tempo le acque del Pozzo Burano vengono riversate sul fiume con possibili conseguenze per le sorgenti in alta quota e per l’approvvigionamento idrico dei pascoli per l’ecosistema in generale. Che il Pozzo del Burano è al centro di una discussione sui suoi possibili futuri utilizzi, si chiede al sindaco di informarsi tramite adeguate richieste al Megas e all’ATO, della effettiva quantità di captazione dal Pozzo del Burano 2 durante gli ultimi quattro mesi...”Maidani chiede di “conoscere la posizione della Amministrazione Comunale e del Sindaco, nel caso si chiedesse da parte della Provincia o di qualsiasi altra istituzione di utilizzare le acque del Pozzo del Burano per l’acquedotto di città della costa in particolare di Pesaro. Di sapere se questo prelievo è dettato solo dall’emergenza o per il futuro sarà considerata una operazione consuetudinaria”.Con i due consiglieri, anche una importante parte della popolazione è interessata alle risposte.
14/08/2007
Il Comune ha chiuso il Pozzo Burano 2 CAGLI - Alla presenza della protezione civile, del sindaco Domenico Papi e del presidente della Comunità Montana del Catria e Nerone, Gino Traversini, è stato chiuso il Pozzo Burano 2, da usare solo nei casi di emergenza.Il Pozzo era stato aperto lo scorso 26 luglio, rimanendo utilizzato fino a ieri mattina. dal pozzo è uscita acqua pari a 200 litri al secondo, per un totale di 450mila metri cubi, quantità uguale a quella che contiene l’invaso del Furlo.Sarebbe servita a potabilizzare Tavernelle, che tiene 500 mila metri cubi. Dopo le operazioni di chiusura, il sindaco Papi ha dichiarato: “Recuperata l’emergenza abbiamo chiuso il pozzo Burano 2, in accordo con l’Ato, la protezione civile e la Provincia. Questo deve rappresentare una esperienza e un insegnamento e un invito a pensare a sistemi diversi di approvvigionamento idrico al servizio delle nostre popolazioni”.Il presidente Traversini ha aggiunto: “Abbiamo aperto il pozzo con molta amarezza, abbiamo accettata la richiesta perché la legge lo prevedeva. Da oggi (ieri; ndr) il pozzo Burano ritorna ad essere una riserva strategica, come tale da tutelare, da conservare per il futuro. Ora dobbiamo incominciare a ragionare, soprattutto a fare molto di più nel periodo in cui l’acqua c’é. Dobbiamo pensare a una politica degli invasi collinari; al risparmio dell’acqua, non solo a parole ma con i fatti. Fu detto già sedici anni fa, quando fu realizzato il pozzo, che nessuno si illudesse di intaccare la riserva. Ormai è convinzione generale che si ha un grande patrimonio che bisogna preservare per il futuro”.
La Conclusione:
2oo litri al secondo ! e perché 200 ? 350 litri al secondo ! e perché 350 ?.....tutto il cucuzzaro !
Ecco come il cittadino ha percepito tutto il gioco estivo del Pozzo Burano, senza capire se dietro alle richieste avanzate ed alle decisioni prese ci sia stata la consapevolezza delle autorità preposte sulla sostenibilità dei quantitativi di prelievo decisi. Se cioè le scelte vengono fatte in base alla richiesta idrica dell’utenza o in base alla consapevolezza della reale disponibilità sostenibile del bacino.
E molto preoccupano quei ventilati atti necessari a fronteggiare l’emergenza idrica, fra cui opere di approfondimento nel massiccio appenninico, finalizzate al reperimento di nuova risorsa idrica da falde profonde.
Si aspetta quindi con ansia di conoscere le risposte ai legittimi quesiti posti dai Consiglieri Poeta e Maidani.
sabato 11 agosto 2007
BRAVA NINEL !
Ho assistito alla tua serata “Di… vento Poesia” al Teatro Comunale.
La raffinatezza nella cura dei particolari, l’alone di dolcezza che hai saputo diffondere e la qualità degli ospiti che hai invitato hanno fatto sì che anche un frequentatore poco assiduo della poesia come me non ha potuto restare INDIFFERENTE !
La raffinatezza nella cura dei particolari, l’alone di dolcezza che hai saputo diffondere e la qualità degli ospiti che hai invitato hanno fatto sì che anche un frequentatore poco assiduo della poesia come me non ha potuto restare INDIFFERENTE !
mercoledì 8 agosto 2007
LUNEDI SCORSO TEATRO, IERI JAZZ, QUESTA SERA LA BANDA IN PIAZZA
Il tradizionale appuntamento della Banda Cittadina con i Cagliesi avverrà questa sera in Piazza. Questa è la cornice giusta per un evento del genere, fatto del quale ormai la lunga esperienza ci fornisce certezza, perché la Banda è per sua natura destinata alla Piazza.
Non è invece molto felice la scelta di rappresentare in una piazza grande, dispersiva come la nostra Piazza, spettacoli teatrali o esibizioni musicali particolari che richiedono ambienti più raccolti, che non offrano distrazioni e richiamino il pubblico al silenzio ed all’attenzione.
Vi rendete conto quanto disturbano i bambini che corrono, il brusìo delle chiacchiere continue, i calorosi saluti fra vecchi amici che si ritrovano, ed altro ancora, il tutto mentre si esibisce un solista o mentre si recita un monologo ? Quanti posti più adatti a questo genere di spettacoli abbiamo qui a Cagli ? Una enormità !
Infatti, ad esempio, è riuscita molto bene lunedì scorso la rappresentazione di teatro comico di strada offerta da “la Pioletta” in piazza Garibaldi, dietro l’abside di San Francesco, nel quadro del programma di “Cagli in Veglia”.
La compagnia T.I.L.T. (trasgressivo Imola laboratorio teatro) presentata dall’Associazione Culturale Pantakin da Venezia, ha rappresentato uno spettacolo di Commedia dell'Arte liberamente tratto da“Romeo e Giulietta” di W. Shakespeare dal titolo “Follie d’amore”.
Dopo il successo di Shylock, l’arte della maschera liberamente tratto dal Mercante di Venezia di Shakespeare, Michele Modesto Casarin, regista di Pantakin da Venezia e fresco vincitore del premio Agis per il miglior spettacolo all’ultima Biennale Teatro si è cimentato di nuovo con un classico shakesperiano, Romeo e Giulietta, riadattandolo alla Commedia dell’Arte.
La rivisitazione della Commedia dell’Arte come genere attuale e in grado di adattarsi ad ogni testo, è la base della ricerca di Pantakin che vuole tenere viva la tradizione del teatro di maschera conformandola ai nostri tempi. Per questo la sfida con uno dei più grandi classici del teatro è un terreno eccitante che fa nascere molte domande a cui con questo spettacolo si è tentato di rispondere.
Si può rappresentare Romeo e Giulietta, un classico della tragedia shakespeariana, con le maschere farsesche della Commedia dell’Arte? E’ possibile trovare dei paralleli tra Shakepeare, Boccaccio e la realtà d’oggi? Ed, inoltre, anziché quaranta personaggi come il testo del Bardo richiede, utilizzarne solo nove interpretati da tre attori? “Follie d’amore” ha risposto a questi quesiti con un turbinio di travestimenti, maschere, lazzi e divertimento assicurato, reinventando per il pubblico la più classica delle storie d’amore.
Non è invece molto felice la scelta di rappresentare in una piazza grande, dispersiva come la nostra Piazza, spettacoli teatrali o esibizioni musicali particolari che richiedono ambienti più raccolti, che non offrano distrazioni e richiamino il pubblico al silenzio ed all’attenzione.
Vi rendete conto quanto disturbano i bambini che corrono, il brusìo delle chiacchiere continue, i calorosi saluti fra vecchi amici che si ritrovano, ed altro ancora, il tutto mentre si esibisce un solista o mentre si recita un monologo ? Quanti posti più adatti a questo genere di spettacoli abbiamo qui a Cagli ? Una enormità !
Infatti, ad esempio, è riuscita molto bene lunedì scorso la rappresentazione di teatro comico di strada offerta da “la Pioletta” in piazza Garibaldi, dietro l’abside di San Francesco, nel quadro del programma di “Cagli in Veglia”.
La compagnia T.I.L.T. (trasgressivo Imola laboratorio teatro) presentata dall’Associazione Culturale Pantakin da Venezia, ha rappresentato uno spettacolo di Commedia dell'Arte liberamente tratto da“Romeo e Giulietta” di W. Shakespeare dal titolo “Follie d’amore”.
Dopo il successo di Shylock, l’arte della maschera liberamente tratto dal Mercante di Venezia di Shakespeare, Michele Modesto Casarin, regista di Pantakin da Venezia e fresco vincitore del premio Agis per il miglior spettacolo all’ultima Biennale Teatro si è cimentato di nuovo con un classico shakesperiano, Romeo e Giulietta, riadattandolo alla Commedia dell’Arte.
La rivisitazione della Commedia dell’Arte come genere attuale e in grado di adattarsi ad ogni testo, è la base della ricerca di Pantakin che vuole tenere viva la tradizione del teatro di maschera conformandola ai nostri tempi. Per questo la sfida con uno dei più grandi classici del teatro è un terreno eccitante che fa nascere molte domande a cui con questo spettacolo si è tentato di rispondere.
Si può rappresentare Romeo e Giulietta, un classico della tragedia shakespeariana, con le maschere farsesche della Commedia dell’Arte? E’ possibile trovare dei paralleli tra Shakepeare, Boccaccio e la realtà d’oggi? Ed, inoltre, anziché quaranta personaggi come il testo del Bardo richiede, utilizzarne solo nove interpretati da tre attori? “Follie d’amore” ha risposto a questi quesiti con un turbinio di travestimenti, maschere, lazzi e divertimento assicurato, reinventando per il pubblico la più classica delle storie d’amore.
martedì 7 agosto 2007
CONCERTO JAZZ PER VALORIZZARE IL CENTRO STORICO
Concordo pienamente con Anonimo (vedi commento al post precedente) quando sostiene che l’iniziativa ha lo scopo principale di valorizzare l’interesse economico del Bar Commercio, ma se si legge bene l’articolo onestamente si legge che lo scopo è “anche” quello di valorizzare il centro storico.
Però il fatto è, dico io, che il nostro centro storico non ha tanto bisogno di essere valorizzato quanto di essere RISPETTATO, di essere reso FRUIBILE ai cittadini, LIBERO dal traffico rumoroso e puzzolente e dalle soste selvagge ed ingombranti. Quando è così, come nelle attuali serate estive, il nostro centro storico si riempie di gente ed i bar di piazza mi pare non si possano lamentare !!!!! Allora io torno a dire: perché non anticipare la chiusura del traffico al pomeriggio e perché non estenderla ai mesi di giugno e settembre ed alle festività invernali ?
Quanto al concerto jazz, lo ritengo comunque un buona iniziativa che dovrebbe essere imitata dagli altri bar, soprattutto quelli più periferici che non essendo in piazza potrebbero richiamare così un po’ di clienti. L’importante è che l’autorizzazione sia ben regolamentata con orari e limiti acustici ben definiti. Quindi no a concerti “fai da te”. Sì invece a tutte le iniziative che richiamano gente, soprattutto forestieri, negli angoli più belli e più nascosti della nostra Cagli, che ne ha tanti. Poi la gente in centro ci va, ci va !
A proposito del conflitto d’interessi del giornalista, in fondo si tratta di una questione tutta privata: se sta bene all’editore che il giornalista curi i propri interessi sono affari suoi; in fondo credo che una iniziativa simile se fosse stata proposta da un altro bar sarebbe stata pubblicata ugualmente. E poi l’articolo non è firmato, quindi …potrebbe essere di un altro.
Però il fatto è, dico io, che il nostro centro storico non ha tanto bisogno di essere valorizzato quanto di essere RISPETTATO, di essere reso FRUIBILE ai cittadini, LIBERO dal traffico rumoroso e puzzolente e dalle soste selvagge ed ingombranti. Quando è così, come nelle attuali serate estive, il nostro centro storico si riempie di gente ed i bar di piazza mi pare non si possano lamentare !!!!! Allora io torno a dire: perché non anticipare la chiusura del traffico al pomeriggio e perché non estenderla ai mesi di giugno e settembre ed alle festività invernali ?
Quanto al concerto jazz, lo ritengo comunque un buona iniziativa che dovrebbe essere imitata dagli altri bar, soprattutto quelli più periferici che non essendo in piazza potrebbero richiamare così un po’ di clienti. L’importante è che l’autorizzazione sia ben regolamentata con orari e limiti acustici ben definiti. Quindi no a concerti “fai da te”. Sì invece a tutte le iniziative che richiamano gente, soprattutto forestieri, negli angoli più belli e più nascosti della nostra Cagli, che ne ha tanti. Poi la gente in centro ci va, ci va !
A proposito del conflitto d’interessi del giornalista, in fondo si tratta di una questione tutta privata: se sta bene all’editore che il giornalista curi i propri interessi sono affari suoi; in fondo credo che una iniziativa simile se fosse stata proposta da un altro bar sarebbe stata pubblicata ugualmente. E poi l’articolo non è firmato, quindi …potrebbe essere di un altro.
lunedì 6 agosto 2007
A PROPOSITO DI CONTRIBUTI PUBBLICI AD INIZIATIVE CULTURALI…
…non possiamo ignorare il recente concerto con Chiara Grilli in piazza e la mostra d’arte contemporanea a Palazzo Tiranni-Castracane.
A mio modesto avviso ben ci sta l’affettuosa dimostrazione di affetto che la cittadinanza ha voluto attribuire alla brava cantante concittadina che sta vivendo questo momento favorevole in un mondo, quello della canzone, dove non è facile emergere. Quindi approvo anche la scelta della Piazza quale cornice per meglio coronare questo incontro affettuoso fra Chiara ed i cagliesi, nonostante che questa scelta abbia penalizzato non poco la qualità dello spettacolo a causa dell’acustica ambientale inadeguata al tipo di musica che doveva essere diffusa.
Quanto alla mostra intitolata “l’Ospite Tiranno” va vista …e rivista. Premesso che prima di entrare ci si deve scrollare di dosso ogni pregiudizio tanto nei confronti dell’incomprensibilità dell’arte contemporanea quanto e soprattutto dell’area politica nella quale questa iniziativa ha trovato sostegno. Poi non ci si deve aspettare un ambiente espositivo come quello del palazzo Mochi-Zamperoli, rinnovato, pulito, dotato di impianti tecnologicamente avanzati, perché qui regna ancora lo squallore di un cantiere interrotto, dove sono stati eseguiti lavori di consolidamento strutturale, dove sono stati sistemati i bei pavimenti in cotto, dove sono stati restaurati gli stucchi e le decorazioni dei soffitti, dove però non sono stati inseriti impianti di sorta e dove le decorazioni ed i rivestimenti delle pareti mostrano ancora i danni del tempo e di mani selvagge.
In questo ambiente pervaso sì di decadenza e di sporco, ma carico di segnali forti che dal passato incombono sul visitatore, otto artisti si sono lasciati ispirare per esprimersi nel proprio linguaggio collocando, ciascuno in un proprio spazio, la propria composizione fatta di pitture, di fotografie, di sculture, di installazioni.
Ne è risultata quindi non una mostra di singole opere d’arte ma un evento irripetibile, quindi secondo me da non perdere.
L’ingresso poi è gratuito ed il catalogo che costa solo 5 € è fatto molto bene.
Ebbene non so quanto siano costate queste iniziative alla collettività, ma ritengo poco e che siano soldi ben spesi.
Sarebbe a questo punto utile sapere se i soldi concessi a questi o ad altri eventi dell’estate cagliese sono invece stati negati ad altre iniziative altrettanto valide ma non allineate politicamente.
Comunque se uno crede in ciò che fa, non si limita a fermare il sindaco per strada per chiedergli un contributo, ma propone formalmente un progetto e se viene respinto si cerca altri sponsor e si batte se gli vengono frapposti ostacoli.
Io penso invece che molte iniziative non vengono proprio proposte da chi non vuole portare acqua al mulino di una amministrazione sgradita.
A mio modesto avviso ben ci sta l’affettuosa dimostrazione di affetto che la cittadinanza ha voluto attribuire alla brava cantante concittadina che sta vivendo questo momento favorevole in un mondo, quello della canzone, dove non è facile emergere. Quindi approvo anche la scelta della Piazza quale cornice per meglio coronare questo incontro affettuoso fra Chiara ed i cagliesi, nonostante che questa scelta abbia penalizzato non poco la qualità dello spettacolo a causa dell’acustica ambientale inadeguata al tipo di musica che doveva essere diffusa.
Quanto alla mostra intitolata “l’Ospite Tiranno” va vista …e rivista. Premesso che prima di entrare ci si deve scrollare di dosso ogni pregiudizio tanto nei confronti dell’incomprensibilità dell’arte contemporanea quanto e soprattutto dell’area politica nella quale questa iniziativa ha trovato sostegno. Poi non ci si deve aspettare un ambiente espositivo come quello del palazzo Mochi-Zamperoli, rinnovato, pulito, dotato di impianti tecnologicamente avanzati, perché qui regna ancora lo squallore di un cantiere interrotto, dove sono stati eseguiti lavori di consolidamento strutturale, dove sono stati sistemati i bei pavimenti in cotto, dove sono stati restaurati gli stucchi e le decorazioni dei soffitti, dove però non sono stati inseriti impianti di sorta e dove le decorazioni ed i rivestimenti delle pareti mostrano ancora i danni del tempo e di mani selvagge.
In questo ambiente pervaso sì di decadenza e di sporco, ma carico di segnali forti che dal passato incombono sul visitatore, otto artisti si sono lasciati ispirare per esprimersi nel proprio linguaggio collocando, ciascuno in un proprio spazio, la propria composizione fatta di pitture, di fotografie, di sculture, di installazioni.
Ne è risultata quindi non una mostra di singole opere d’arte ma un evento irripetibile, quindi secondo me da non perdere.
L’ingresso poi è gratuito ed il catalogo che costa solo 5 € è fatto molto bene.
Ebbene non so quanto siano costate queste iniziative alla collettività, ma ritengo poco e che siano soldi ben spesi.
Sarebbe a questo punto utile sapere se i soldi concessi a questi o ad altri eventi dell’estate cagliese sono invece stati negati ad altre iniziative altrettanto valide ma non allineate politicamente.
Comunque se uno crede in ciò che fa, non si limita a fermare il sindaco per strada per chiedergli un contributo, ma propone formalmente un progetto e se viene respinto si cerca altri sponsor e si batte se gli vengono frapposti ostacoli.
Io penso invece che molte iniziative non vengono proprio proposte da chi non vuole portare acqua al mulino di una amministrazione sgradita.
venerdì 3 agosto 2007
LA FLAMINIA ROMANA NEL TRATTO TRA IL PASSO DEL FURLO E SCHEGGIA
Presentato ieri a Cantiano il CD ROM, al quale seguirà a fine anno la versione cartacea, dello studio storico, geologico ed archeologico del tratto più impegnativo della via Flaminia romana.
L’ampio lavoro è stato progettato dall’editore Ernesto Paleani che si è avvalso dei contributi scientifici di eminenti studiosi quali Elvio Moretti, Piergiacomo Beer, Roberto Franchi, Simone Magi, Leonardo Polonara, nonché della disponibilità concessagli dall’Università degli Studi di Urbino, dal Museo della Civiltà Romana di Roma, dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, dall’Archivio di Stato e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il risultato costituisce una vastissima raccolta multimediale di immediata accessibilità su tutto ciò che concerne i manufatti di epoca romana presenti in questo tratto della via Flaminia: notizie storiche, indicazioni geografiche, tecniche costruttive, descrizione della natura e dell’origine dei materiali impiegati.
Per la natura delle informazioni fornite e per la semplicità di linguaggio adottata l’opera rappresenta quindi una fonte di informazioni tanto per gli studiosi della materia quanto per i turisti alla ricerca di conoscenze un po’ più approfondite di quelle fornite dalle normali guide turistiche.
Nell’introduzione fornita dal Prof. Alberto Ferretti, direttore della Collana Enciclopedia degli Appennini di cui questa opera rappresenta il 3° volume, è stato opportunamente segnalato come la nostra gente, in particolare i nostri giovani, poco conosce le risorse naturali e culturali del nostro territorio: si fanno viaggi a Sharm El Sheikh e non si conoscono le meraviglie offerte ad esempio dal nostro monte Catria.
Per questo a mio avviso sarebbe opportuno che le nostre amministrazioni si adoperassero perché un lavoro del genere venisse pubblicato su un sito internet.
A titolo di esempio da imitare si segnala il sito della Valle del Metauro:
http://www.fondazionecarifano.it/metauro/
L’ampio lavoro è stato progettato dall’editore Ernesto Paleani che si è avvalso dei contributi scientifici di eminenti studiosi quali Elvio Moretti, Piergiacomo Beer, Roberto Franchi, Simone Magi, Leonardo Polonara, nonché della disponibilità concessagli dall’Università degli Studi di Urbino, dal Museo della Civiltà Romana di Roma, dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, dall’Archivio di Stato e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il risultato costituisce una vastissima raccolta multimediale di immediata accessibilità su tutto ciò che concerne i manufatti di epoca romana presenti in questo tratto della via Flaminia: notizie storiche, indicazioni geografiche, tecniche costruttive, descrizione della natura e dell’origine dei materiali impiegati.
Per la natura delle informazioni fornite e per la semplicità di linguaggio adottata l’opera rappresenta quindi una fonte di informazioni tanto per gli studiosi della materia quanto per i turisti alla ricerca di conoscenze un po’ più approfondite di quelle fornite dalle normali guide turistiche.
Nell’introduzione fornita dal Prof. Alberto Ferretti, direttore della Collana Enciclopedia degli Appennini di cui questa opera rappresenta il 3° volume, è stato opportunamente segnalato come la nostra gente, in particolare i nostri giovani, poco conosce le risorse naturali e culturali del nostro territorio: si fanno viaggi a Sharm El Sheikh e non si conoscono le meraviglie offerte ad esempio dal nostro monte Catria.
Per questo a mio avviso sarebbe opportuno che le nostre amministrazioni si adoperassero perché un lavoro del genere venisse pubblicato su un sito internet.
A titolo di esempio da imitare si segnala il sito della Valle del Metauro:
http://www.fondazionecarifano.it/metauro/
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